2011 und 2013 gab es auf dem Außengelände des Mercedes-Benz Museums ein temporäres Autokino. Der Clou: Die Gäste nahmen Platz in Klassikern mehrerer Epochen aus der unternehmenseigenen Fahrzeugsammlung. Foto von 2011.
There was a temporary drive-in cinema in the area outside the Mercedes-Benz Museum in 2011 and 2013. The highlight: Guests took their seats in classics from several eras from the company’s own vehicle collection. Photo from 2011.
Sono tanti gli effetti della pandemia del Coronavirus, fortunatamente non tutti negativi, ad esempio, sta regalando nuova popolarità ai cinema drive-in, dando loro anche nuove interpretazioni. Oggi a bordo della propria vettura è possibile assistere a proiezioni, letture, spettacoli teatrali e concerti e si possono perfino festeggiare matrimoni. In questi tempi il vantaggio consiste nella possibilità di garantire il distanziamento sociale anche in occasione di grandi eventi. È possibile applaudire con il clacson o, ad esempio, attraverso uno smartphone dotato di una speciale app per applausi, evitando di disturbare i residenti.
Il primo drive-in viene aperto nel 1933 nel New Jersey, USA. In Germania questa stessa ‘prima cinematografica’ ha luogo nel 1960, quindi 60 anni fa, a Gravenbruch, vicino a Francoforte sul Meno – una zona nella quale in quegli anni erano di stanza molti soldati americani. In tutto il mondo i drive-in vivono il periodo di massimo splendore negli anni Cinquanta e Sessanta.
La soluzione più comune è un parcheggio trasformato in un drive-in, in questo caso snack e bevande si portano da casa. Nei drive-in stabili, i veicoli sono parcheggiati in modo sfalsato per una visione perfetta, mentre un ‘diner’ assicura il catering nel giusto stile. Naturalmente vanno per la maggiore pop-corn e bibite analcoliche.
Spesso lo schermo è insolitamente grande ed il proiettore deve essere quindi molto potente. L’audio viene trasmesso direttamente nei veicoli, perché utilizzando altoparlanti esterni sarebbe necessario un enorme volume. Gli odierni cinema drive-in trasmettono l’audio ai sound-system dei veicoli attraverso frequenze FM. È sufficiente sintonizzare l’autoradio, ad esempio, su 89,0 MHz e l’ascolto è assicurato.
Una volta le cose funzionavano diversamente. Per un ascolto individuale, attraverso il finestrino veniva fatto passare un altoparlante mono (con relativo cavo), che poteva poi essere appeso sul lato interno del cristallo o posizionato in un altro punto all’interno dell’abitacolo. L’altoparlante ‘Klangfilm’ è stato prodotto da una società affiliata di Siemens, fondata alla fine degli anni Venti e specializzata in tecnologia del suono per il cinema. Il ‘Klangfilm’ è integrato in un robusto alloggiamento in getto metallico. Il volume poteva essere regolato a piacere tramite una manopola.
A partire dagli anni Cinquanta, il fenomeno della motorizzazione di massa e la libertà assicurata dalla mobilità individuale contribuiscono al successo dei drive-in. Si apre così un capitolo molto speciale della cultura automobilistica. Il grande schermo sotto il cielo stellato è già di per sé uno splendido cinematografo. A ciò si aggiunge poi il comfort del proprio veicolo.
Uno spazio privato, ammesso che si guardasse il film. Si mormora infatti con insistenza che non poche coppie godessero anche dell’intimità ottenuta con improvvisati separé portati da casa.
Il cinema drive-in vive oggi un nuovo periodo d’oro come forma di moderno intrattenimento al di fuori delle proprie mura domestiche. In molti luoghi del mondo, gli esercenti cinematografici conquistano i propri spettatori in spazi all’aperto o parcheggi, offrendo un programma completo.
Ufficio Stampa