DURANTE LO STOP PER IL COVID-19 IL COMPLESSO NOVALICENSE PROTAGONISTA DI UN CORTO
Riaprono al pubblico sabato 13 e domenica 14 giugno l’Abbazia e il Museo Archeologico di Novalesa che, prima dell’emergenza Covid-19, facevano registrare oltre 20.000 visitatori l’anno.
In questi giorni, si sta lavorando – d’intesa con la Città Metropolitana di Torino, proprietaria del suggestivo complesso storico e religioso – per adeguare gli spazi alle regole di prevenzione e consentire nuovamente le visite in sicurezza.
Il Museo è ad ingresso libero contingentato nel mese di giugno dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14 alle 16, mentre dal 1 luglio al 15 settembre l’orario mattutino sarà immutato e quello pomeridiano sarà esteso dalle 14,30 alle 17,30.
L’Abbazia prevede visite solo su prenotazione e per gruppi al massimo di 10 persone.
Nei fine settimana di giugno a partire da sabato 13 le visite sono possibili il sabato e la domenica alle 10,30 e alle 11,30, mentre dal 1 luglio al 15 settembre si svolgono dal lunedi al venerdì alle 10,30 e alle 16 e nel mese di agosto dal lunedi al venerdì alle 10,30, alle 15,30 e alle 16. Nei fine settimana di agosto gli orari delle visite sono le 10,30, le 11,30, le 15,30 e le 16.30. Il giovedì il complesso abbaziale è sempre chiuso.
Nei mesi di chiusura al pubblico, l’Abbazia e anche il paese di Novalesa sono stati protagonisti di un cortometraggio intitolato “Sant’Eldrado 2020, la processione che non c’è” realizzato dalla Direzione Comunicazione della Città Metropolitana di Torino e selezionato per la prima edizione del festival cinematografico “Sacrae Scenae” dedicato alle devozioni popolari.
Il filmato – online sul canale YouTube della Città Metropolitana al link https://www.youtube.com/watch?v=UF0mRYib31c – ha la durata di 14’ e propone le testimonianze del priore dell’Abbazia padre Marco Mancini, del direttore del centro culturale diocesano di Susa don Gianluca Popolla, del parroco di Novalesa don Luigi Crepaldi, del presidente dell’Associazione Segusium Germano Bellicardi e di Battistina, arzilla abitante di Novalesa che recita in francoprovenzale una storica preghiera al santo protettore Eldrado.
Ufficio Stampa