Oggi ha lasciato la linea di montaggio di Solihull la prima Range Rover prodotta secondo le nuove norme sul distanziamento, dopo il temporaneo arresto della produzione a causa del coronavirus.
Sono attualmente in vigore efficaci misure di distanziamento, igiene e controllo della salute, dopo l’ampia revisione di tutte le linee di produzione, dei reparti di lavorazione, degli uffici e delle aree comuni, che consente all’Azienda un ritorno graduale alla produzione.
La salute ed il benessere dei dipendenti sono al centro di questo programma; con l’applicazione delle nuove procedure, il personale troverà significativi cambiamenti fin dall’inizio della giornata lavorativa.
Le nuove misure includono il controllo della temperatura con telecamere termografiche, la separazione minima di due metri fra persone ove possibile o, in caso contrario, l’uso di dispositivi di protezione individuale, l’introduzione di sistemi a senso unico, e il potenziamento della disinfezione negli stabilimenti. Inoltre, Jaguar Land Rover offre al personale una visiera protettiva di propria fabbricazione.
Grant McPherson, Executive Director, Manufacturing, di Jaguar Land Rover, dichiara: “Il momento nel quale la Range Rover ha lasciato la linea è stato importante per Jaguar Land Rover, per tutti noi dell’Azienda e per tutto l’indotto. Ha segnato la fine dello shutdown temporaneo, e il ritorno alla normalità. Una nuova normalità, naturalmente.
Si proveranno molte emozioni, dalla preoccupazione per l’igiene, al sollievo per il ritorno al lavoro, e per l’incontro con i colleghi. La salute ed il benessere dei nostri dipendenti hanno rappresentato la nostra prima preoccupazione nel prepararci a questo momento. Nei prossimi mesi, so già che, come una squadra, faremo il possibile per curare la nostra sicurezza e la salute, fisica e mentale.”
Oltre alle misure in azienda, a tutti i colleghi verrà chiesto di seguire una procedura addizionale prima del ritorno al lavoro. Si tratterà di compilare un questionario clinico online, di firmare un documento sulla salute ed il benessere, e di controllarsi la temperatura prima di avviarsi al lavoro.
Il Dott. Steve Iley, Chief Medical Officer di Jaguar Land Rover, dichiara: “Abbiamo vissuto un periodo senza precedenti, e il mio pensiero va a tutti coloro che hanno sofferto a causa del COVID-19 ed al personale sanitario il cui ruolo nella lotta al virus è stato essenziale in tutto il mondo.
Chiaramente curare la salute e il benessere della famiglia Jaguar Land Rover è il nostro primo pensiero. Abbiamo sviluppato le più efficaci procedure e direttive, così da rassicurare i nostri colleghi nel ritorno al lavoro.
Le nostre misure sono basate su un’ampia revisione delle procedure mediche e operative, derivate anche dall’esperienza dei nostri Team in Cina e Slovacchia. Continuiamo a monitorare il COVID-19, seguendo le linee guida delle autorità rilevanti nei nostri mercati, e adattandoci rapidamente al mutare delle direttive.”
Des Quinn, funzionario di Unite the Union, aggiunge: “Jaguar Land Rover non ha solo messo in pratica le direttive governative, ma è andata ben oltre, rendendo operativo il massimo numero possibile di sistemi di sicurezza, dal momento di arrivo del personale al momento in cui finisce la giornata lavorativa.”
La produzione Jaguar Land Rover è già ripresa a Nitra (Slovacchia) e Graz (Austria). La scorsa settimana, presso l’Engine Manufacturing Centre di Wolverhampton è ripresa la produzione dei motori Ingenium, per consentire il ritorno graduale a quella dei veicoli. L’impianto di Halewood ripartirà l’8 di giugno, su un turno. Sono attive anche piccole unità a Castle Bromwich, in attività per il lancio dei nuovi Model Year di Jaguar Land Rover.
La fabbrica Joint Venture di Changshu (Cina) è operativa dalla metà di febbraio, a seguito della ripresa delle vendite e del rinnovato afflusso di clienti nei saloni al termine del lockdown.
Mentre con l’allentarsi delle restrizioni nei vari Paesi i rivenditori stanno riaprendo in tutto il mondo, la ripresa della produzione nelle altre fabbriche dell’Azienda sarà confermata a tempo debito.
Note:
La fabbrica di Solihull si estende su oltre 121 ettari con sei capannoni (due per rivestimenti e finiture, uno per la verniciatura, due per la scocca, uno per le presse) ognuno con le proprie esigenze e processi da considerare, prima di poter rendere operative le efficaci misure di distanziamento.
Ad esempio, in alcune zone della linea di assemblaggio, fra le quali il Process Testing, le normali operazioni lavorative consentivano già la distanza di 2 metri fra le persone. Altre aree però, come quella del montaggio paraurti, non permettevano i due metri di distanza per la natura stessa del lavoro. In queste sezioni gli operatori ricevono il livello appropriato di equipaggiamenti di protezione personale per completare quella fase della produzione.
Nei capannoni gli operatori svolgono più di 800 compiti diversi, montando mediamente 2.800 componenti per veicolo.
Dalla settimana corrente sono presenti in fabbrica 2.500 addetti.
Sono stati installati più di mille cartelli che ricordano le regole del distanziamento.
Nei 121 ettari del sito sono stati introdotti percorsi a senso unico.
20 termocamere controllano quasi istantaneamente la temperatura corporea del personale.
La fabbrica di Solihull ha prodotto secondo le indicazioni dell’OMS centinaia di litri di disinfettante per le mani che, in contenitori tascabili, verrà distribuito a coloro che tornano al lavoro (a Solihull ed EMC).