Massimo Marino Consigliere delegato alla comunicazione e relazioni esterne TRAPANI CALCIO
A seguito delle reiterate divergenze sulla gestione della comunicazione, non posso che stigmatizzare, contrariato, la linea societaria intrapresa da alcune settimane. Ad iniziare dal silenzio stampa di fine febbraio e l’approccio sulla “vicenda dipendenti” di questi giorni. Non condivisi il silenzio stampa; purtuttavia lo accettai. Mesi burrascosi, quelli di fine anno, avrebbero, forse, potuto anche giustificare il concentrarsi esclusivamente sul campo. Poi, l’anniversario dei 115 anni ed i divieti nell’intervistare anche i tesserati non della prima squadra. Censure fuori da ogni senso logico. Infine, la goccia che ha fatto traboccare…la mia pazienza. Un articolo del Gds che focalizzava – d’altronde, è elementare che se non si concedono tesserati da intervistare il giornalista “cerca” altre notizie sulla società…- l’aumento di capitale dello scorso 10 marzo e l’ultimatum dei dipendenti. Nella giornata di ieri, si susseguivano telefonate per affrontare la vicenda, oggettivamente grave sia per le mancanze verso i lavoratori così come per gli effetti sull’opinione pubblica. Così, mentre si organizzava una Call Conference per oggi, in serata usciva un comunicato del consigliere delegato (alla gestione sportiva…) Paolo Giuliano. Ad insaputa mia e del Presidente Pace. Che sia chiaro, Alivision, socio unico del sodalizio granata, ha fatto la sua parte, per quanto ha potuto. È vero, “non glielo ha prescritto il medico”; ma 850 mila euro di anticipazioni non sono spiccioli. Certo, da tifoso sarei ben felice che la proprietà sia in mano al Gruppo FCA o Benetton. Ma i sogni non sono la realtà, che è ben diversa, e dubito fortemente che alcun imprenditore locale avrebbe messo a disposizione le stesse risorse. Detto questo, sin da piccolo mi hanno insegnato che quando “si è in torto” bisogna mordersi la lingua prima di aprire bocca. Una lunga nota, quella del collega, che definire stonata è un eufemismo. Una lezioncina di diritto stucchevole che nulla, o quasi, ha a che vedere col cuore dell’articolo: gli stipendi dei dipendenti. Insomma, a mio modesto avviso, inutile ed indisponente verso la stampa. Quel che è certo, un metodo ed un merito semplicemente offensivo verso la mia persona per la delega affidatami. Per tali ragioni, mi prendo una pausa di riflessione sul continuare o meno, valutando nei prossimi giorni assieme agli amici Fabio Petroni e Pino Pace, la collaborazione nel Trapani Calcio.
Di certo, una inversione di tendenza è indispensabile. Ad iniziare dall’opportunità “di questo” silenzio stampa.
Ufficio Stampa