Il re del gol vuole portare la corona anche nella sua Liguria. Stefano Luongo, capocannoniere del campionato con 81 reti, è il primo colpo di mercato della Pro Recco. Attaccante nel giro della Nazionale – nelle ultime tre stagioni alla Sport Management – è nato a Chiavari il 5 gennaio del 1990; indosserà nuovamente la calottina dei campioni d’Italia dopo la parentesi in biancoceleste del 2012/2013. “Sono un giocatore e una persona diversa, le esperienze ti fanno crescere e cambiare, ma lo spirito con cui si entra nel mondo Pro Recco deve essere sempre lo stesso: non si può sbagliare e in acqua si entra con un solo obiettivo, la vittoria – afferma il neo acquisto biancoceleste -. Di questo ambiente conservo ricordi positivi, mi ero trovato benissimo e sono sicuro che proverò uguali sensazioni a partire dal primo allenamento. Andai via per giocare con più continuità, poi il recente contatto con il direttore sportivo Arnaldo Deserti mi ha aperto questa prospettiva che ho subito accettato con entusiasmo. Sono fatalista, se il mio percorso e quello della Pro Recco si incontrano di nuovo adesso un motivo ci sarà”.
Recco nel destino oggi come ieri, prova ne è la prima in A1, con la calottina del Chiavari, proprio contro la Pro Recco: “Esordio con goal, avevo 15 anni”, ricorda. Non si è più fermato da allora. Con la pallanuoto nel sangue – il fratello maggiore Michele gioca nel Salerno – e tanta voglia di essere protagonista ai massimi livelli nell’età della maturità sportiva. Luongo vede la porta grande e sfianca gli avversari con il suo nuoto sempre pronto alla controfuga, gli ingredienti giusti per vivere una stagione importante anche a livello personale: “Prima però viene la squadra, a riconfermarmi capocannoniere non ci penso, anche perché non ricordo l’ultima volta che la Pro Recco ha avuto il miglior marcatore del campionato. Conta poco, davvero, e con tante soluzioni a disposizione è anche più difficile. Poi, certo, se si vince e arriva qualche riconoscimento personale, ben venga”. Come la convocazione alle Olimpiadi? “Perché no, io a Tokyo ci spero”.
A Stefano il benvenuto da parte del presidente Maurizio Felugo e di tutto il club biancoceleste.
Ufficio Stampa