Pressing Sundas: “Napoli, che disfatta! De Laurentiis lo rinforzi o venda”

La sconfitta in rimonta contro l’Atalanta per il Napoli è stata una doccia fredda, anche in virtù dell’economia del match. Mertens e compagni hanno sfiorato ripetutamente il gol del raddoppio, ma ci ha pensato Duvan Zapata a infliggere il colpo che ha destabilizzato gli azzurri portandoli poi a cadere sul gol di Pasalic. “Quello a cui si sta assistendo è un disastro –commenta il procuratore sportivo Alessio Sundas – Credo che il Napoli abbia bisogno di una scossa vera e propria per raddrizzarsi. L’annata ormai è andata, però De Laurentiis dovrebbe pensare seriamente al futuro e a che tipo di futuro vuol dare a questo Napoli”.

Nei giorni scorsi Sundas, infatti, aveva mandato una PEC al Napoli, chiedendo apertamente il mandato per iniziare una trattativa con il Barcellona e il procuratore del calciatore. Da casa Napoli nessuna risposta, mentre dall’altra parte del Tirreno si fanno i conti con una scadenza di contratto imminente. Intanto con la sconfitta contro l’Atalanta di Gasperini, il Napoli e Carlo Ancelotti potrebbero fare i conti con l’addio di Lorenzo Insigne: “I rumors che vogliono Insigne lontano da Napoli non fanno altro che rafforzare il mio pensiero. De Laurentiis deve iniziare questa trattativa e provare a portare alle falde del Vesuvio Messi, che ama Capri e che porterebbe con sè un tornaconto economico non indifferente per le casse del club. Oltre a questo c’è da considerare il fattore tifoseria. Ora il patron azzurro deve dare un segnale forte. Un segnale in modo tale che i tifosi comprendano gli sforzi che si stanno facendo, che faccia capire loro che c’è un legame. Sono onesto -confessa Sundas- Prima del fallimento feci comprare a Giorgio Corbelli il 50% delle quote del Napoli, nel 2002. C’era un clima diverso, si respirava calcio, era ancora il pallone di quanto un presidente abbracciava i tifosi. Ora c’è una frattura da sanare. A Napoli si respira l’aria di chi ha il cuore infranto, di chi ha voglia di volare ma non riesce. Sta a De Laurentiis sanare questa frattura. Come? Semplice facendo una campagna di rafforzamento tale da poter colmare il gap con la Juventus. Un nome l’ho già fatto, la palla sta a De Laurentiis, ma ora deve fare un esame di coscienza e capire cosa vuole da questo Napoli”.

La provocazione è palese: “Una volta quando andavi a vederti la partita del Napoli i tifosi coinvolgevano, facevano venire i brividi, ora, ripeto, è una tifoseria dal cuore infranto. La dirigenza rifletta, deve rinforzare o vada via. Se a De Laurentiis il Napoli non interessa allora lo venda, mi dia il mandato che trovo degli imprenditori che vogliano far fare il salto di qualità a questo club. Ho già un nome pronto da coinvolgere per questo azzardo, basta che il patron faccia un cenno, noi ci siamo. Vogliamo far tornare a battere questo cuore ferito, riportare Maradona nella sua città di adozione come dirigente e assieme a lui Giordano, Careca, in modo che si possano gettare delle basi per un futuro azzurro. Con Carlo Ancelotti in panchina che possa risalire la china con calciatori degni del suo valore e del suo palmares, con tutto il rispetto chi ora gioca con gli azzurri, ovviamente. Ma, come ho detto, manca quel tanto così per diventare una grande a tutti gli effetti”.

Ufficio Stampa