I The Good, The Bad & The Queen, la band formata da Damon Albarn, Paul Simonon, Tony Allen e Simon Tong., annunciano la pubblicazione del secondo album in studio “Merrie Land”, in uscita il 16 novembre su etichetta Studio 13. L’album è da oggi on pre-order con il primo singolo, e title-track, “Merrie Land”
Dopo l’omonimo album di debutto (uscito nel 2007) e una pausa durata undici anni, i quattro cantastorie tornano con “Merrie Land”. Prodotto da Tony Visconti e i The Good, The Bad & The Queen, “Merrie Land” contiene 10 brani inediti, scritti durante il periodo politico che ha visto l’Inghilterra prepararsi all’uscita dalla Comunità Europea, e si presenta come una lettera di addio, una raccolta di osservazioni e riflessioni su ciò che significa essere cittadini inglesi nel 2018.
Il tema di “Merrie Land” trascende e va oltre quanto espresso nel primo album dei GBQ. Un meraviglioso inno ricco di speranza per la moderna Gran Bretagna, una Gran Bretagna inclusiva, attualmente immersa in una crisi esistenziale che segna la fine di una relazione e che si interroga su cosa è possibile salvare. Non potrebbe esistere band più perfetta per riflette su quanto sta accadendo e dissipare il disorientamento e la confusione del presente.
I The Good, The Bad & The Queen presenteranno, a inizio dicembre, il nuovo album durante una serie di show esclusivi in Inghilterra, a Blackpool, Belfast e Londra.
“Merrie Land” tracklist
1. Merrie Land
2. Gun to the Head
3. Nineteen Seventeen
4. The Great Fire
5. Lady Boston
6. Drifters & Trawlers
7. The Truce of Twilight
8. Ribbons
9. The Last Man to Leave
10. The Poison Tree
“Merrie Land” sarà disponibile in digitale, CD, LP, LP in edizione limitata vinile verde e in un’esclusiva versione CD Deluxe che includerà un libro di 56 pagine con foto inedite, note dallo studio, testi e artwork.
The Good, The Bad & The Queen
I The Good, The Bad & The Queen fecero la loro prima apparizione nel 2007, quando pubblicarono l’omonimo album di debutto. Un accorato tribute a Londra che il The Observer ha descritto come “Uno dei più magici e sorprendenti album realizzati da Damon Albarn”. L’album accompagnava l’ascoltatore attraverso un viaggio alle origini della tradizione musicale inglese, dall’indie al reggae e alla dub, passando per la scena punk londinese e il britpop degli anni 50. Il risultato fu un album legato a uno specifico luogo ma dal background internazionale.
Ufficio Stampa