FEDERICO CAFIERO DE RAHO (Procuratore Nazionale Antimafia) A TGCOM24: “Nel dl Genova non si pensa alle mafie”
“Non si sente molto parlare di mafie. E il decreto Genova è la più chiara dimostrazione di come non si pensi alle mafie. Perché in quel decreto è previsto che gli affidamenti avverranno anche in violazione delle discipline, salvo quelle extra penali. Quindi interdittive, soggetti continui, tutto ciò che è la barriera creata per le mafie, per quelle imprese mafiose che fanno il movimento terra. E quanto movimento terra ci sarà per la ricostruzione del ponte? Quante imprese interverranno per la costruzione? Quelli sono circuiti dove la ’Ndrangheta, Cosa Nostra e la Camorra si muovono di più: queste mafie hanno fatto i primi investimenti proprio in quelle imprese. Non si può pensare solo all’urgenza senza pensare al contrasto, altrimenti si lancia un messaggio che non è quello corrispondente a quello che vuole il popolo italiano”. Queste le parole del Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, intervenuto a TgCom24, all’interno della trasmissione del direttore Paolo Liguori “Fatti e Misfatti” a proposito delle influenze mafiose per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova.
Su decreto anti corruzione, dichiara: “C’è un disegno di legge che sta passando in Parlamento. È un disegno di legge molto importante che prevede alcune norme tra le quali l’inserimento di un agente sotto copertura e la condizione di punibilità per il corrotto. La corruzione è forse l’unico reato che prevede la punibilità sia per il corrotto che per il corruttore. Non c’è una persona offesa, quindi nessuno è pronto a denunciare la corruzione. Prevedere quindi questa condizione è molto importante. La corruzione è lo strumento attraverso il quale le mafie entrano nell’economia, condizionano la politica e sovvertono i meccanismi di assegnazione degli appalti. È il meccanismo attraverso il quale le mafie si muovono nelle società”.
Ufficio Stampa