ARMA IL PROSSIMO TUO. Storie di uomini, conflitti, religioni
1 marzo – 9 settembre 2018
Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino – p.za Carlo Alberto 8
Dal martedì alla domenica, ore 10 – 18 (ultimo ingresso ore 17:00), lunedì chiuso.
Biglietto unico mostra + museo: 10 euro, ridotto 8 euro – gratis Abbonamento Musei e altre card
Sino al 9 settembre 2018, sarà possibile visitare “Arma il prossimo tuo. Storie di uomini, conflitti, religioni”. La mostra fotografica racconta le testimonianze raccolte nelle trincee, nelle chiese e nelle moschee distrutte, tra le popolazioni ridotte in miseria e disperazione della Repubblica Centrafricana, Sud Sudan, Kosovo, Siria, Afghanistan, Israele, Ucraina. I centodieci scatti, un percorso toccante, raccontano del perché di quei conflitti, e come nel passato, la fede e il dovere di combattere in nome di Dio ne sono le cause scatenanti.
Fujifilm e il Museo del Risorgimento per celebrare il grande successo di pubblico, forte consenso anche tra i giovani, offrono un evento speciale fissato per il 2 settembre prossimo.
Si tratta di due incontri con gli autori, Roberto Travan e Paolo Siccardi, che approfondiranno con il pubblico il delicato rapporto tra guerra e fede.
Gli appuntamenti sono cadenzati per le ore 11 e per le ore 15 ed è possibile prenotare telefonando allo 011/5621147.
Il biglietto di ingresso sarà ridotto al prezzo speciale di soli 3 euro. L’iniziativa è promossa dalla Fujifilm Italia, main sponsor della mostra di cui ha supportato la sua realizzazione come da anni fa per tutte quelle iniziative che mettono al centro la cultura dell’immagine e la sua diffusione tra un pubblico sempre più vasto per affermare in tal modo l’importanza della fotografia documentaristica.
Per maggiori informazioni: www.museorisorgimentotorino
Gli Autori
Roberto Travan
Giornalista professionista e fotografo indipendente si è specializzato in reportage di guerra e sociale.
Ha seguito il conflitto in Afghanistan “embedded” con la missione militare ISAF a Kabul, Herat e Shindand. In Kosovo – al seguito del contingente Nato KFOR – ha documentato le tensioni etniche tra la comunità serba e quella albanese. Nella Repubblica Centrafricana – dilaniata dalla lotta tra cristiani anti Balaka e musulmani Séléka scoppiata nel 2013 – ha raccontato l’emergenza umanitaria e l’intervento della missione militare internazionale EUFOR Rca. Dal 2015 segue gli scontri tra le forze ucraine e gli indipendentisti filorussi per il controllo del Donbass: nel 2017 era ad Avdiivka nei giorni del drammatico assedio alla città, costato decine di vittime. Nel 2015 ha realizzato il primo di due servizi fotografici sul conflitto in Nagorno-Karabakh, la piccola Repubblica caucasica che nel 1992 ha dichiarato l’indipendenza dall’Azerbaigian. Ha inoltre seguito le proteste popolari in Armenia e in Tunisia. In Israele ha recentemente documentato la vita quotidiana degli ebrei ortodossi a Gerusalemme. I suoi reportage sono stati pubblicati principalmente da La Stampa- giornale in cui lavora dal 1989 – e tradotti in diverse lingue.
Nel 2017 ha fondato il collettivo fotografico Walkabout-Ph
Paolo Siccardi
Giornalista e photoreporter free-lance, è autore di diversi libri e mostre fotografiche: dal 2000 collabora con il settore Esteri del settimanale Famiglia Cristiana.
Inizia il percorso professionale negli Anni 80, alla fine degli “Anni di Piombo”, documentando a Torino i primi processi per terrorismo e le lotte operaie. Tra i suoi lavori più significativi quello sul conflitto in Afghanistan, dall’occupazione sovietica nel 1986 fino alla missione ISAF nel 2009.
Nel 1987 segue la rivoluzione Sandinista contro i guerriglieri Contras. È in Giordania il 17 gennaio, giorno in cui scoppia la Prima Guerra del Golfo. Per dieci anni documenta i conflitti nell’ex-Jugoslavia e i cambiamenti geo-politici nell’area balcanica. È poi la volta del Medio Oriente, la Siria e l’Alto Golan al confine con Israele. In Africa realizza alcuni servizi sui conflitti e le emergenze umanitarie in Senegal, Costa d’Avorio, Benin, Togo e Sud Sudan. Nel 2012 è in Siria durante l’assedio di Aleppo. Due anni dopo ha iniziato a documentare l’esodo delle popolazioni in fuga verso l’Europa. Dal 2015 segue il conflitto ucraino del Donbass.
I suoi reportage, prevalentemente a carattere sociale, sono stati pubblicati dalle più importanti testate giornalistiche: il Venerdì di Repubblica, Time International, Der Spiegel, Geo Japan, The Guardian, Courrier International.
Ufficio Stampa