RENATO PARATORE: “LA VITTORIA DI MOLINARI NEL MAJOR MI HA DATO LA CARICA”
“Ho ricevuto una forte spinta morale e mi ha fatto riconsiderare il lavoro che stavo facendo”

“Se prima del Porsche European Open, mi avessero parlato di un secondo posto lo avrei sicuramente accettato, Però dopo quel finale in cui per due volte la pallina ha ballato sul bordo della buca negandomi due birdie che potevano significare il successo, il rammarico è stato naturale”. Renato Paratore, in un momento particolarmente felice per il gol italiano, è tornato a esprimersi sui livelli che gli competono. E’ stato a un passo dalla seconda vittoria nell’European Tour, che poi è sfumata probabilmente solo per l’imprevedibilità del golf che, a volte, premia anche chi sbaglia di più, nel caso l’inglese Richard McEvoy. La domanda viene spontanea.
– Sei tornato a competere per il titolo subito dopo il trionfo di Francesco Molinari nell’Open Championship. C’è un legame?
“Francesco è entrato nella storia e la sua impresa è di grande impatto per la crescita del golf in Italia. Come giocatore ha ricevuto immediatamente una forte spinta morale. Poi mi ha fatto subito analizzare con altro occhio il lavoro che stavo facendo e delle mie riflessioni ne ho parlato con i miei allenatori. Così abbiamo apportato qualche correzione già prima di arrivare in Germania”.
Cambiamenti al gioco – “All’inizio di stagione stavo esprimendomi veramente male – spiega Paratore – così ho deciso di cambiare coach, affidandomi ad Alberto Binaghi e a Peter Cowen, e rimettermi sulle mie linee guida di sempre. Nei primi mesi ho dovuto anche memorizzare ed abituarmi ad alcune modifiche importanti. C’è voluto tempo e pazienza. Ora le cose stanno andando decisamente meglio”.
“Finito il periodo dei risultati altalenanti? Difficile dirlo, il golf non è una scienza esatta. L’analisi del momento dice che ho fatto dei grandi progressi, che sta migliorando il gioco corto e che il lavoro sta dando i frutti attesi. In sostanza la strada e giusta”.
– E’ quella che porta alla Ryder Cup 2022 di Roma?
“Lo spero. Però il 2022 è ancora lontano e occorre pensare al presente”.

Ufficio Stampa