La più lunga dorsale cicloturistica d’Italia lungo il Po: 679 km da VENezia a TOrino. Il progetto VENTO del Politecnico di Milano “non è soltanto un’infrastruttura ciclabile. VENTO è prima di tutto un progetto di territorio.
Una ciclabile disegnata senza un progetto di territorio è un legame muto, funzionale a spostare qualcosa da un punto a un altro senza una visione. VENTO una visione ce l’ha ed è quella di ricucire la bellezza dei territori che attraversa rianimandone la vitalità.” (www.ventobicitour.it)
Michelin condivide appieno la visione, l’idea di una mobilità efficace e sostenibile al servizio della migliore circolazione delle persone. La nostra visione della mobilità del futuro, sempre più sicura e sostenibile, trova espressione già oggi in un pneumatico concept che si chiama proprio così, Vision. Vision è una rivoluzione futurista, una promessa di realtà per un domani che è già qui. Un pneumatico-ruota, fatto di poca materia per una struttura alveolare ispirata alla natura, biodegradabile e riciclabile.
È questa visione della mobilità sicura e sostenibile che guida la ricerca tecnologica del Gruppo.
Alla visione che ispira il progetto VENTO del Politecnico di Milano appartengono termini come “lavoro”, “territorio”, “paesaggio”, “turismo”, “sostenibile”, “bene culturale”, “buon cibo”, “specialità locali” e, naturalmente, “pedali”.
Ognuno di questi termini appartiene alla storia di Michelin, al suo impegno attuale, alla sua visione di futuro.
“Sosteniamo con passione e simpatia il progetto VENTO. La parola ‘cicloturismo’ si compone di due termini che appartengono alle radici di Michelin e alla sua storia attuale. Accompagniamo con grande interesse la realizzazione di questo progetto che valorizza la bellezza del nostro Paese, perché Michelin, dalla sua fondazione, si occupa di persone che viaggiano, della loro sicurezza, del rispetto dell’ambiente, del territorio e delle sue ricchezze paesaggistiche, artistiche e culinarie. Di VENTO ci piace questa visione, l’impegno per realizzarla, il piacere del viaggio e della scoperta, tappa dopo tappa.”
Curiosità tratte da una storia di viaggi, bicicletta, territorio, creatività, cucina
Fine Ottocento, Clermont-Ferrand, Francia. Un ciclista arriva in fabbrica per acquistare i prodotti necessari alla riparazione dei suoi pneumatici. A quel tempo, sono necessarie tre ore di lavoro e una notte di essiccazione per riparare un pneumatico in tela e incollarlo al cerchio.
Édouard Michelin prova ad immaginare che cosa potrebbe essere il futuro del pneumatico se fosse facilmente riparabile e deposita il suo primo brevetto sui pneumatici smontabili e riparabili in un quarto d’ora. La corsa ciclistica Parigi-Brest-Parigi del 1891, vinta da Charles Terront su pneumatici smontabili Michelin, porta alla ribalta i fratelli Édouard e André Michelin.
Tre anni dopo, all’Esposizione Universale e Coloniale di Lione, vedendo una pila di pneumatici disposti artisticamente, Édouard ha un’idea: “Guarda, con un paio di braccia in più sembrerebbe un ometto!” Questa frase è l’abracadabra che farà nascere, nel 1898, l’Omino Michelin.
Nel 1900 nasce la Guida Michelin. Era una piccola guida che avevano voluto Édouard e André per aiutare le poche migliaia di automobilisti francesi alle prese con un viaggio che, allora, era spesso avventuroso. Conteneva informazioni pratiche (dove fare rifornimento, dove trovare un’officina, dove cambiare i pneumatici) e indicazioni su dove mangiare e dormire.
Ufficio Stampa