IL COMMENTO DI COACH SODINI DOPO CANTÙ-MILANO DI GARA 3
L’EA7 Emporio Armani Milano vince in trasferta Gara 3 con il risultato finale di 74 a 65, staccando così il pass per le semifinali scudetto. Di seguito il commento a fine partita di coach Marco Sodini, nella sala stampa del “PalaBancoDesio”:
«Il commento sulla partita è molto semplice, quando non si hanno più le gambe si fa fatica a trovare la misura sotto pressione. Se noi facciamo 0/10 da tre, è difficile poi riuscire a contenere Milano, nonostante un atteggiamento difensivo estremamente migliore rispetto alle partite precedenti. Perché prima o poi l’Olimpia ti farà sicuramente 3-4 canestri da lontanissimo o sulla sirena dei 24’’ come sono stati quelli di Goudelock e Kuzminskas. Lo spirito indomito ce lo abbiamo messo. Ma ho avuto anche il coraggio di arrabbiarmi con i miei  giocatori, dovrei vergognarmi per tutto quello che mi hanno dato e per quello  che mi stavano dando durante la partita».

«È il momento, però, di fare un ringraziamento complessivo. Ringrazio la proprietà, la famiglia Gerasimenko, che mi ha dato per la prima volta l’opportunità di allenare in Serie A. Un ringraziamento ai soci di minoranza, alla società per il supporto che ci ha dato durante la stagione per permetterci di sostenere un campionato di Serie A. Un ringraziamento particolare, non me ne vogliano gli altri, al mio staff che è stato eccezionale. Anche perché numericamente inferiore rispetto a tutti gli altri staff delle altre squadre di  Serie
A. C’erano ragazzi che non avevano mai fatto basket a questo livello, abbiamo fatto tanti di quegli errori che la metà bastano, ma nessuno si è mai tirato indietro. Un grazie in particolare a Diego Fumagalli, che l’altro volta mi ero dimenticato di citare, un ragazzo fantastico. Non me ne voglia Kirill Bolshakov che è sempre stato qui, l’altra persona che ringrazio è Giuseppe Di Paolo. Un professionista ed una persona fantastica, per bene. Gli ultimi due ringraziamenti li faccio alla mia squadra, alla quale ho portato i “grazie” delle persone che prima non c’erano – all’esordio con Cremona – e che adesso ci sono. L’ultimissimo ringraziamento vanno a tutte le persone di Cantù che mi sono state vicine, dall’inizio alla fine, che hanno creduto in me nonostante facessi il capo allenatore in Serie A per il primo anno. Grazie dalle 600 persone che hanno avuto il  coraggio di fare l’abbonamento, a quelle che non hanno avuto il coraggio ma che sono comunque arrivate dopo. Grazie ai giornalisti ed alle testate televisive, che ci sono sempre stati. Per me è stata una stagione davvero incredibile, di quelle che ti frastorna, come se il tempo si fermasse. Vi dico la verità, non ho ancora razionalizzato che noi oggi, di fatto, siamo fuori dal campionato italiano».

Ufficio Stampa