FAST FREDDIE SPENCER E PHIL READ DIPINGONO CON I COLORI DELL’IRIDE IL MOTORLEGEND FESTIVAL 2018
MotorLegend Festival 2018 si dipinge dei colori iridati dei grandi centauri: dopo Giacomo Agostini anche Freddie Spencer e Sir Phil Read hanno confermato la loro presenza alla prima edizione della manifestazione, in programma all’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola dal 20 al 22 aprile.
Per Freddie Spencer si tratta di un ritorno a Imola a distanza di 35 anni esatti dal suo primo titolo di campione del mondo. Fu infatti a Imola nel 1983 che Fast Freddie sfidò in una accesa finalissima iridata il suo più esperto rivale Kenny Roberts, giungendo secondo e trionfando alla fine nel campionato per dare inizio a una nuova era, anche nello stile di guida e di approccio alle corse. Si esibirà in sella alla Honda RS 500cc.
Phil Read avrà l’occasione di incontrare il suo rivale di sempre, Giacomo Agostini, con il quale lottò in indimenticabili duelli, dividendo anche la comune esperienza come compagno di squadra alla MV Agusta.
La presenza di due autentiche leggende del motociclismo di ogni epoca che segue quella dei tanti campioni delle quattro ruote conferma l’interesse internazionale che sta riscuotendo la manifestazione italiana.
FREDDIE SPENCER
Dopo l’epoca di Agostini e Read e prima di quella di Valentino Rossi, Freddie Spencer ha segnato la propria ben oltre le vittorie conquistate. Nato a Shreveport in Louisiana il 20 dicembre 1961 ha iniziato a correre a 5 anni per diventare professionista a 16 ed essere il pilota ufficiale della Honda a 20. La sua carriera è stata un crescendo di affermazioni memorabili: ha vinto il primo campionato del mondo nella classe 500cc a soli 21 anni nel 1983, dando vita a Imola, al Gran Premio di San Marino, nell’ultima corsa della serie iridata a un duello con il connazionale Kenny Roberts che è rimasto impresso nella storia del motociclismo. Si è ripetuto nel 1985, aggiudicandosi, anche questo è un primato, sia il campionato del mondo della 250cc sia quello della classe maggiore. Spencer ha rivoluzionato il modo di pilotare la moto in pista: è stato il primo a comprendere l’importanza della piega estrema per affrontare in modo efficace le curve con la conseguenza di donare al mezzo meccanico la massima accelerazione in uscita.
Spettacolare ma pulitissimo, Fast Freddie ha avuto una carriera internazionale relativamente breve a causa di una tendinite che ne ha compromesso le stagioni successive a quelle dei trionfi iridati del 1985. Ma il suo curriculum ancora oggi è un punto di riferimento fondamentale: è stato l’unico centauro ad avere messo a segno la tripletta durante la Bike Week di Daytona, vincendo la corsa Superbike, la classe F1 e la Lightweight International nel 1985 e a conquistare, una volta interrotta la carriera nel mondiale, altri tre campionati Usa, concludendo con una memorabile affermazione a Laguna Seca nel 1995. Tra i suoi record quello di essere stato fino all’avvento di Marc Marques il più giovane campione del mondo della storia e il più giovane pilota a vincere una gara AMA nel 1979 quando aveva appena 17 anni. Nel computo della carriera mondiale, Spencer ha preso parte a 72 Gran Premi, ottenendo 27 vittorie, 33 pole position, 610,5 punti iridati e tre campionati del mondo. In proporzione tra Gran Premi disputati e vittorie è uno dei piloti più vittoriosi della storia.
Ora Freddie Spencer, che ha collaborato dal 1997 al 2009 con i canali televisivi NBC, ESPN e Speed Channel come commentatore per i Gran Premi del motomondiale, è brand, motorsport e event Ambassador, il che lo porta a viaggiare senza sosta per i cinque continenti, e collabora come opinionista sia con la rivista USA Cycle World Magazine sia con Motor Sport Magazine, per il quale è MotoGP reporter. Ha fondato anche la High Performance Riding School a Las Vegas, che ha gestito dal 1997 fino al 2008. Nel 2017 ha pubblicato per i titoli della Virgin Penguin Random House l’autobiografia FEEL ed è attualmente impegnato nella redazione del suo secondo volume.
PHIL READ
Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico, MBE, pilota il cui nome è nella Hall of Fame dei grandi del motociclismo, Phil Read ha gareggiato nel motomondiale per 15 stagioni vincendo in lungo e in largo contro qualsiasi avversario in ogni classe e categoria. Nato il 1 gennaio 1939 a Luton, cresciuto con il mito di Geoff Duke, ha debuttato a soli 17 anni in Gran Bretagna per arrivare nel mondiale nel 1961 a cinque anni di distanza. I numeri della sua carriera sono impressionanti:145 Gran Premi disputati, 52 vinti, 121 podi, 7 campionati del mondo conquistati in 125cc,250cc e 500cc. A questo va aggiunto il titolo in prova unica assegnato per la vittoria al Tourist Trophy nella categoria TTF1 che porta il totale a 8.
Nel mondiale ha iniziato con la Norton 350 nel 1961, con la quale vince il Tourist Trophy e giunge quarto nella serie iridata. L’anno seguente, sempre con la fida Norton è terzo nel mondiale 500. Nel 1963 passa alla Gilera, la Casa che fece grande Geoff Duke, con cui conquista due podi e il quarto posto nel mondiale 500cc. Sarà la sua ultima stagione senza titoli: assunto dalla Yamaha, che lo schiera già al GP Giappone del 1963, vince il suo primo campionato nel mondo nel 1964. Si tratta di un’affermazione storica perché è il primo di un motore a due tempi nella classe e il primo della Casa giapponese nella propria storia. Si ripete nel 1965. Dal 1966 inizia la sua storica rivalità con il compagno di squadra Bill Ivy. Nel 1967 perde a parità di punti il campionato della 250 a favore di Mike Hailwood ma si rifà con gli interessi nel 1968 quando trionfa sia nella 125cc sia nella 250cc. Sempre con la Yamaha, ma privata, vincerà il campionato del mondo della 250cc nel 1971. Nel 1972 è assunto a sorpresa alla MV Agusta, che lo schiera in 350cc, per poi promuoverlo in 500cc l’anno successivo. Tra lui e Giacomo Agostini la rivalità è accesa e non corre buon sangue, anche per via di caratteri opposti. La concretezza e umiltà bergamasca di Agostini contro il variopinto modo di intendere le corse di Read, che si presenta sulle piste con la Rolls Royce e la pelliccia che indossa sopra la tuta da corsa. I due danno vita a lotte epiche e Read, contro tutti i pronostici, conquista altri due campionati del mondo nel 1973 e 1974, perdendo il terzo in extremis nel 1975. Proseguirà a gareggiare nel mondiale fino al 1976, in cui partecipa a soli tre Gran Premi con una Suzuki, e nel 1977 ci sarà la sua affermazione -contestata- al Tourist Trophy tra le TTF1. Read ha gareggiato contro tutti i grandi: da Hailwood a Agostini, da Ivy a Redman, da Pasolini a Saarinen e Bergamonti. Pilota duro e allo stesso tempo molto tattico e intelligente nella visione di gara, Sir Phil Read è stato uno dei primi ad avere applicato alla propria carriera le regole del pilota professionista. Un centauro base della storia.
Per la foto di Phil Read prego citare foto Vincenzo Zaccaria
Ufficio Stampa