L’Italia del Flag Football torna a casa con un pesante argento al collo della squadra maschile e con un quinto posto, pieno di rammarico della squadra femminile. Il bilancio della spedizione azzurra.

A meno di ventiquattro ore dalla finale giocata ieri dall’Italia del Flag a Madrid, per la nostra Federazione è già tempo di bilanci. Uno splendido secondo posto per la Nazionale maschile, il quarto della sua storia dopo Helsinki 2005, Belfast 2009 e Pesaro 2013. Volevamo l’oro, inutile negarlo e il sogno è sfumato per soli due punti, dopo un match pesantemente condizionato dai falli. Ha vinto l’Austria, che si porta a casa il titolo continentale anche nella competizione femminile, dove la nostra squadra ha chiuso al quinto e ultimo posto, con il grande rammarico di aver perso la sfida decisiva di wild card contro la Repubblica Ceca, squadra battuta per ben due volte consecutive nei preliminari.
Partiamo proprio dalle ragazze e affidiamo il commento a Manfredi Leone, GM azzurro:
“Questo Europeo ha evidenziato i limiti previsti di una Nazionale completamente rinnovata, con l’inserimento di atlete molto giovani. Il resto d’Europa sta crescendo e noi dobbiamo investire e dare ancora più forza al movimento femminile, anche attraverso un rafforzamento del dialogo tra il coaching staff azzurro e i tecnici societari. E poi bisogna lavorare sulla tenuta in termini di concentrazione, che si è dimostrata una vera e propria necessità”.

E’ d’accordo con questa analisi Coach Michele Degrassi, che commenta così il percorso delle sue ragazze:
“E’ stato un anno di cambiamento generazionale per la nazionale femminile: più della metà delle partecipanti era infatti alla sua prima esperienza in maglia azzurra. Come era presumibile abbiamo pagato un po’ quest’inesperienza che si è tradotta nella sconfitta nel wild card game con la Repubblica Ceca per 26 a 28. Era sicuramente una partita alla nostra portata, se consideriamo che nel girone le avevamo battute entrambe le volte, ma purtroppo le cose sono andate diversamente. Rimane comunque la soddisfazione per la serietà e la professionalità con la quale le ragazze hanno affrontato questa importante esperienza”.

Diverso invece il discorso relativo alla Nazionale maschile, squadra dalla tradizione forte, seppur rinnovata. “Luke Zahradka, il nostro QB, è entrato bene negli schemi offensivi”, commenta Leone, “tutti i ragazzi sono molto ben preparati, hanno esperienza, al di là del fatto che molti provengono dal tackle, e tecnicamente ci siamo. Il gioco sta cambiando dal punto di vista regolamentare e occorrerà perfezionare qualche sfumatura per essere ancora più competitivi. Il livello medio europeo si sta alzando, con paesi come la Spagna che sono cresciuti molto e questo miglioramento esponenziale a livello tecnico ci coinvolge. Anche nel settore maschile, tuttavia, occorre lavorare a medio-lungo termine, perché sono convinto che questa selezione, grazie anche a qualche giovane innesto che dà ossigeno a tutto il movimento, potrà darci ancora molte soddisfazioni, anche a livello mondiale.

Dello stesso avviso coach Giorgio Gerbaldi che, di rientro a Roma, commenta: “Torniamo da Madrid sicuramente con un po’ di amaro in bocca, perché perdere la finale per 20 a 18 contro un’Austria fortissima brucia. Ma dobbiamo ritenerci soddisfatti, perché abbiamo lavorato moltissimo, giocando tutte le partite al 100% e alla pari di squadre cresciute davvero tanto, sia a livello atletico che tecnico-tattico. Penso soprattutto alla Svizzera, che è forse la squadra che mi ha sorpreso e impressionato di più e contro la quale abbiamo vinto con un “Mary pass” all’ultimo secondo di Simone su Di Tunisi, dopo un match equilibrato e molto emozionate, o alla Spagna che qui ha conquistato il bronzo e che fino a qualche anno fa non era così competitiva. E poi l’Austria, che oggi può giocarsi la vittoria a livello mondiale contro chiunque, dagli Stati Uniti al Canada, alla Danimarca o al Messico. E in questo lotto di squadre, a questo punto, penso proprio possiamo esserci anche noi”.

“Confermarsi stabilmente ai vertici europei in una qualunque disciplina sportiva, come è successo a noi negli ultimi 12 anni nel Flag Football, non è mai facile”, conclude il Presidente della FIDAF, Leoluca Orlando. “I nostri ragazzi hanno affrontato a viso aperto nazioni tra le più forti al mondo di questo sport, dimostrando un livello tecnico e una preparazione all’altezza di qualunque avversario. A loro, ma anche alla Nazionale femminile, movimento in crescita nel nostro Paese, e a tutto lo staff azzurro i miei personali complimenti per questo brillante risultato”.

Foto: Stefano Nicoli per Koled Studio

Ufficio Stampa