ORASI-FORTITUDO 71-73 (15-19, 38-45, 57-60)
ORASI RAVENNA: Giachetti 7, Sgorbati 6, Rice 19, Masciadri 12, Seck 7, Montano 9, Raschi 2, Esposito 2, Vitale 7. All. Martino.

FORTITUDO BOLOGNA: McCamey 19, Legion 11, Italiano 4, Chillo 5, Gandini 13, Cinciarini 10, Pini 6, Fultz 5, Morabito. All. Boniciolli.

Alla pari con una rivale quotatissima, nonostante le assenze di Grant e Chiumenti che hanno reso impari a tratti la lotta sotto le plance. Nella semifinale del Memorial Leonelli Manetti a Pinarella l’OraSì esce sconfitta (71-73 il finale) contro la Fortitudo ma dopo aver giocato molto a lungo alla pari con i rivali. Buone cose da tutto il roster di Martino, con nota di merito per il giovane Vitale ed un Rice che sta entrando prepotentemente nei meccanismi del coach giallorosso. Si parte con due assenti per parte: a Ravenna mancano Chiumenti, acciaccato, e Grant, atteso in Italia lunedì. Dalla parte dei bolognesi, sono fuori Amici e Mancinelli, alle prese come Chiumenti con qualche problema fisico. L’avvio è McCamey contro Masciadri, poi la Fortitudo allunga (10-4) ma la tripla di Montano, applaudito ex, riporta abbastanza vicina Ravenna, dove la rotazione è da subito molto ampia. Quando Rice con uno schiaccione a rimbalzo riporta l’OraSì a contatto inizia un duello personale tra play, con Giachetti e McCamey che segnano da ogni posizione. La differenza allora la fanno i lunghi di Boniciolli da tre (2 su 2 Gandini, 1 sui 1 Chillo) e il margine torna ad allargarsi. Entra in ritmo Rice che ne mette 11 in pochi minuti, ma non basta per restare vicini alla sirena. Sul finire del terzo quarto, però, l’OraSì scatta con le intuizioni di Montano e 4 punti di Seck e Boniciolli è costretto al time-out dopo un parziale di 10-3 per Ravenna (54-58). L’OraSì non molla ma patisce sotto canestro e non riesce mai ad agganciare i più fisici (Chillo, Pini) rivali. Finale caldo perché la bomba del +5 felsineo di Cinciarini viene annullata per lo scadere dei 24 secondi, così a meno cinque tocca a Rice cercare il pari che non arriva. Applausi comunque. Meritati.

Ufficio Stampa