“ALEDAY”, IN 400 ALLA PORELLI PER GENTILE
La campagna acquisti della Virtus Segafredo procede a suon di colpi eclatanti, ancora di più se si pensa che, tecnicamente, le VuNere sono una neopromossa.
In una settimana di grandi annunci per il popolo Virtus, a soli tre giorni dalla presentazione di Pietro Aradori, una folla di persone col sangue bianconero, ancora più numerosa del precedente evento, ha stipato nuovamente (decine e decine anche in piedi) la Porelli per dare il benvenuto ad Alessandro Gentile.
L’attesa dei tifosi si esaurisce alle ore 12, quando il ragazzo nato a Maddaloni fa capolino sul parquet della palestra, venendo accolto da un applauso fragoroso e sentito.
Il due volte campione d’Italia con Milano, personaggio indiscutibile con i suoi pregi e i suoi difetti, emblema della rinascita e dei sogni virtussini, seduto sulla panchina bianconera che fa da scranno per la presentazione, si gusta una folla impensabile in altri lidi, per una semplice intervista.

Prende la parola il presidente, Alberto Bucci, che fa gli onori di casa al piccolo di casa Gentile: “Questa squadra sta crescendo e ci fa entusiasmare e sognare, bisogna costruirla ma siamo fiduciosi. Ogni tassello é importante, faccio il paragone della Ferrari, assemblare un’auto é complesso, e basta che la ruota sinistra non vada ed é finita. In questo contesto, i tifosi sono fondamentali perché sono un supporto fantastico”.

Ancora ai tifosi: “Vi ringraziamo dell’amore incondizionato, specie nei momenti difficili, voi siete la chiave di tutto, come dopo la retrocessione, come quando nei playoff ci avete applaudito dopo la sconfitta in casa, e da lì siamo ripartiti per arrivare dove siamo ora”.

Prosegue: “Zanetti farà di tutto per prendere Lawal, sarà difficile e non é detto che vinceremo subito, cercheremo di far il meglio”.

Scherza: “L’allenatore di quest’anno chi é? Ah Ramagli, lo stesso dell’anno scorso… cerchiamo di arrivare più su possibile, ma bisogna mettere in conto anche le sconfitte, anzi, speriamo di perdere molto magari all’inizio, più si perde prima più si migliora… ci si deve sistemare, vogliamo fare il meglio, fare un grande campionato senza obiettivi predefiniti… non si può dire dove arriveremo perché dipende da troppi fattori, ma costruire e lavorare bene, no, quello dipende solo da noi”.

Prende la parola il Gm Julio Trovato con un piccolo aneddoto: “Anni fa ero il manager di una squadra Under 16 che faceva solo giovanili, eravamo a Bologna, fermi a mangiare in un posto vicino all’Igd. Arrivó a mangiare la Benetton, squadra di talento e dimensioni imponenti, erano il doppio dei nostri… tra questi c’era Sandro, che sembrava un uomo tra bambini, vederlo da fuori era un sogno, speravo di averlo con me, prima o poi… oggi ce l’ho con me.. è fantastico!”.

Letto alla platea il ricchissimo curriculum del 24enne, gli viene dato il bentornato (parte delle giovanili furono spese proprio qui a Bologna) e finalmente prende il microfono la nuova guardia-ala delle VuNere.

“Buongiorno e grazie a tutti, è il 20 luglio, so che è un po’ scomodo esser qui, grazie della vostra presenza. Grazie alla Virtus, che mi ha dato questa opportunità, sono motivato e carico, non vedo l’ora di cominciare. Speriamo di trovare subito l’amalgama giusta, dobbiamo tenere saldo il legame tra pubblico e squadra, cosa fondamentale per i giocatori, soprattutto se le cose non vanno bene. Ci possiamo divertire”.

Sulla scelta del numero 0: “È chiaramente, non lo nascondo a nessuno, un anno d rinascita, che l’anno scorso sia stato travagliato per me é di dominio pubblico, riparto da zero come il numero che ho scelto”.

La faccia di Alessandro alla domanda di un bimbo biondo che gli chiede se preferisce attacco o difesa é tutto un programma, a chi gli chiede invece il perché della scelta di vestire la maglia griffata Segafredo risponde così: “Ho scelto la Virtus per le ambizioni del progetto, ha puntato molto sugli italiani, la società e la squadra la conoscono tutti e il fatto di giocare con mio fratello ha influito molto. Di Bologna conosco poco, vivevo a Imola quando giocavo qui nelle giovanili, con mio fratello ero sempre in contatto ma desideravo tantissimo giocare con lui ed é indescrivibile ciò che provo ora che ho la possibilità di farlo a un livello altissimo”.

Sulla durata dell’accordo, Bucci interviene scherzosamente: “Abbiamo fatto un accordo, punto”.

Rettifica, per la precisione, Julio Trovato : “In realtà l’accordo é per una stagione per ora, ma cerchiamo di lavorare subito per il futuro. Per lui é importante ripartire e noi lo vogliamo in questa fase, sul futuro scriveremo nero su bianco più avanti”.

Prima di concedersi alle interviste televisive e al bagno di folla, tra foto e autografi di rito, Gentile conclude: “Per tornare dove ero arrivato devo lavorare, lavorare, lavorare, farlo in un ambiente che ti desidera e che ti vuole, fa tutta la differenza del mondo, é la medicina per tornare a certi livelli. Non ho molto da dire sull’ultima stagione, la colpa principale é mia e poi ci sono altre variabili che non controllo e che non voglio discutere qui, non è la sede adatta, ora sono giocatore Virtus ed è l’unica cosa che conta. Ho 24 anni, qualche anno da giocare per fortuna ce l’ho. Ho chiesto un canestro per allenarmi che avevo provato in America. Ho avuto la possibilità di usare questo canestro per l’allenamento, si può usare anche senza gli allenatori che ti correggono e a qualunque ora del giorno e non facendo calare l’intensità”.

Gentile è carico. E si vede. Il mondo Virtus è carico. E non ci sarebbe neanche bisogno di scriverlo. Tutti non vedono l’ora di cominciare a fare sul serio. Le attese sono ai massimi livelli, per una campagna acquisti ed una progettazione seria e competente. Ed é quello che tutti attendevano da tanto tempo, oramai.

Max De Panfilis/Virtus Pallacanestro
(foto di Roberto Serra e Fiorenzo Pulvirenti per Virtus Pallacanestro)

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