Quindici anni fa un esperimento scientifico finito male diede origine all’ALBA di una specie di scimmie intelligenti … e a un virus che quasi distrusse la razza umana: l’influenza Simian, come fu definita, che ha portato l’umanità all’orlo dell’estinzione. I sopravvissuti, i pochi immuni al virus, quasi invidiarono i morti … mentre le scimmie continuavano a crescere al riparo dei boschi a nord di San Franciso .
Con la crescita della loro fiorente civiltà, le scimmie prosperarono in assenza di contatti umani … fino a quando non furono scoperte da un piccolo disperato gruppo di sopravvissuti che cercavano di stabilire una nuova colonia per conto loro. I coloni e le scimmie lottarono per coesistere, ma la fragile pace fu distrutta da Koba, una scimmia che non poteva resistere dal vendicarsi sui suoi ex aguzzini. Caesare, il capo delle scimmie, tentò di ripristinare l’ordine, ma non c’era modo di fermare i brutali combattimenti, la RIVOLUZIONE, era già iniziata.
I coloni disperati continuarono a mandare frenetiche richieste d’aiuto, non sapendo nemmeno se ci fosse qualcuno li fuori in grado di riceverle. Il segnale è stato ricevuto 800 miglia a nord, alla base interforze Lewis-McChord, dove centinaia di soldati si erano rifugiati dopo l’apocalisse virale. Questi uomini e donne sono tutto ciò che è rimasto dell’esercito statunitense. In risposta alla chiamata una divisione da combattimento veterana, guidata da un pluridecorato colonnello delle Forze Speciali, è stata inviata per unirsi allo scontro. Cesare e le scimmie si ritirarono nei boschi, ma le forze umane li inseguirono, determinate a distruggere le scimmie una volta per tutte. Per due anni i soldati hanno cercato invano Cesare, che si dice coordini le sue scimmie da una base ben nascosta nel bosco.
La GUERRA continua…
La Produzione
In The War -Il Pianeta delle Scimmie, il terzo intenso capitolo della trilogia di grande successo, sia al botteghino che di critica, il regista Matt Reeves, e un cast stellare, scatenano, in un mondo sotto pressione per le divisioni e la rabbia causate dal conflitto scimmie -uomini, una battaglia tra i primati, in rapida evoluzione, e gli uomini, per il controllo di un mondo allo sbando in cui il vincitore prenderà tutto. Grazie a una produzione cinematografica mitica e scoppiettante, il pubblico vedrà il momento cruciale che determinerà il futuro destino della civiltà umana, e sarà coinvolto nel conflitto interiore che dividerà l’anima di Cesare, il leader delle scimmie, nel guidare la sua giovane società verso una nuova casa, quando dovrà decidersi tra la sua fede nella famiglia e nell’onore contro la voglia di compiere una missione di vendetta per regolare i conti in sospeso.
Il cuore di questa storia è quello di un’ultima resistenza sia militare che emotiva. La possibilità di una pace tra le due specie è tramontata e un gruppo di soldati ribelli, guidati da un imperioso colonnello, compie un ultimo attacco disperato, così Cesare subisce una perdita personale inimmaginabile tanto che nella sua testa viene superato il limite. Ora deve lottare da un lato contro impulsi spietati e dall’altro con nuovi dubbi sulla propria capacità di ispirare le scimmie a guadagnarsi la libertà. Ma se le scimmie vogliono sopravvivere al prossimo conflitto, Cesare deve restare al loro comando. In un momento in cui l’empatia e la compassione sono quasi completamente scomparse sia nel mondo che nel suo cuore, Cesare cerca di trovare coraggio, unione e uno sforzo comune per guidare le scimmie verso un futuro di speranza.
Azione mozzafiato, grandi idee e una narrazione potente si combinano man mano che The War -Il Pianeta delle Scimmie spinge la serie verso quei territori dove nascono le leggende, esplorando i valori che fondano una civiltà. Tutto prende vita grazie alla più complessa e intensa performance che Andy Serkis abbia mai fatto, ancora una volta nelle vesti del maestoso Cesare, e grazie agli innovativi effetti visivi della Weta Digital. Tornando agli episodi precedenti, c’è sempre Karin Konoval che è Maurice, il fidato consulente di Cesare, Terry Notary, Rocket, il braccio destro di Cesare, nonché Judy Greer, che è Cornelia la moglie di Cesare e infine Toby Kebbell: Koba.
Ma ci sono anche nuovi personaggi indimenticabili tra cui: Woody Harrelson, due volte nominato all’Oscar®, è il Colonnello, un brillante soldato convinto che solo una guerra apocalittica possa salvare le ultime vestigia dell’umanità; Steve Zahn è Bad Ape, uno scimpanzé solitario che porta passione e umorismo tra le scimmie nell’ora più oscura; Amiah Miller, Nova, il bambino umano che diventa un inaspettato legame tra le scimmie e l’umanità; Aleks Paunovic è Winter, il meraviglioso, ma anche ansioso, gorilla bianco; Michael Adamthwaite da voce al gorilla Luca, il tenente di Cesare, che stabilirà un legame con Nova, e Ty Olsson che è Rex, un gorilla traditore che lavora per il Colonnello come suo “asino”. Il film, con più scimmie che mai, tra cui una dozzina di personaggi chiave, quando l’onda della marea si prepara a travolgere l’homo sapiens, porta per la prima volta la motion capture su aspre montagne coperte di ghiaccio e neve, catturando tutto l’ambiente in uno spettacolare 65 millimetri sotto l’occhio da maestro del direttore della fotografia Michael Seresin e con un’eccitante colonna sonora del vincitore dell’Oscar Michael Giacchino.
Per Reeves, che torna al franchise per fare il passo successivo dopo Apes Revolution – Il Pianeta delle Scimmie, l’ambizione del terzo film era chiara: seguire le scimmie sempre più erette e capaci, ma anche perseguitate e con dei dubbi, seguirle non solo in una guerra globale, ma anche in un emozionante territorio psicologico dove Cesare lotta per cercare di tenere a freno i suoi istinti più umani.
Più che mai Reeves ha capito che il percorso delle scimmie rispecchia i miti archetipici dell’umanità. “All’inizio di questa storia, non c’è più pace con gli esseri umani, cosa che spinge Cesare in un conflitto interiore profondamente emotivo e universale.” -descrive Reeves- “Cesare è sempre stato unico in quanto è parte scimmia e parte umano, senza che nessuna delle due parti sia dominante. La speranza era che fosse in grado di essere un ponte tra le due società, ma ora è chiaro che questo non avverrà. Quello che è così emozionante è che, esplorando i dilemmi interiori di Cesare in questo momento di conflitto, abbiamo la possibilità di assistere ad una battaglia che tutti conosciamo bene: la guerra tra la nostra intelligenza, la nostra empatia e la nostra istintività, ed è proprio questo conflitto che definisce la nostra umanità. Allo stesso tempo è un viaggio molto oscuro perché è una storia con dentro l’anima.”
Il produttore Peter Chernin, che è stato fondamentale per mantenere la continuità delle scimmie fin dall’inizio della trilogia, dice: “Fin da subito abbiamo visto questa come una storia in tre atti che inizia con la nascita di Cesare, la sua trasformazione che lo vede diventare un eroe suo malgrado come capo delle scimmie e quindi un leader intelligente e compassionevole, ed ora viene messo alla prova, deve crescere e diventare ancora più eroico. In un mondo in cui nascono scimmie intelligenti sapevamo che il tutto avrebbe inevitabilmente portato ad un conflitto finale con gli esseri umani. Siamo arrivati ad un punto fondamentale della storia, è l’apoteosi del percorso di Cesare, lo vedrete combattuto, vedrete la sua anima. Questo è quello che abbiamo sempre voluto fare con questa serie: esplorare tutta la gamma dei sentimenti e delle situazioni che fanno di noi degli essere umani.”
Dylan Clark, responsabile della produzione insieme a Rick Jaffa e Amanda Silver, riassume: “The War è un film di genere misto: un po’ road-movie, un po’ di guerra, c’è del western e l’avventura epica, ma se andiamo al cuore di tutto questo, si tratta di un’esplorazione delle emozioni di un leader. Vediamo che Cesare lotta con i suoi demoni oscuri, ma intravediamo anche lampi di luce. Questa può essere la parte più tetra, ma allo stesso tempo quella con più speranza di tutta l’epopea delle scimmie.”
Ufficio stampa