Marco Mazzieri ha analizzato l’ultima partita della sua Nazionale, lo spareggio contro il Venezuela nel Gruppo D del World Baseball Classic, ma anche il percorso completo della squadra, così come quello suo personale, nei 10 anni vissuti in azzurro.

“Sensazioni forti, da tutti i punti di vista, sia in positivo che in negativo… Quando arrivi a tre out dalla fine della partita che conta per il passaggio al secondo turno del Classic e giochi con il Venezuela una partita magistrale, con episodi che potevamo gestire meglio, altri nei quali siamo stati meno fortunati… e poi… io dico sempre che i livelli non esistono per caso. Miguel Cabrera fuoricampo non lo ha fatto solo a noi, son 15 anni che li fa alle squadre di Major League che ha affrontato.
La partita l’avevamo disegnata esattamente nel modo in cui si è sviluppata… l’ottavo doveva essere di Tiago (Da Silva) e il nono di DeMark… perché così hanno giocato insieme nella lega invernare in Venezuela… purtroppo non siamo riusciti a eseguire i lanci che volevamo e la classe dei giocatori avversari ha fatto la differenza. Dispiace. Dispiace tanto per tutto l’impegno dei ragazzi, di tutto lo staff, di tutti quelli che hanno gravitato attorno a questo gruppo di persone incredibile…

Accettiamo il risultato ma credo che tutti dovrebbero essere orgogliosi di questi ragazzi…”

Sul proprio futuro, l’ormai ex-CT chiarisce la propria posizione: “La verità è che io, a prescindere dal risultato delle elezioni (della FIBS) di novembre io avevo già deciso di smettere, con il Classic. Tutto quello che viene detto, e che non è giusto, riguardo al fatto che i miei rapporti con il nuovo Presidente non siano quelli che dovrebbero essere, è un falso… Io ho cercato di dare a questa squadra una dignità, una professionalità, grazie anche ad uno staff che ha dimostrato una grandissima professionalità in questi 10 anni… questo è il risultato importante, al di là delle vittorie o delle sconfitte, abbiamo fatto quello che era nelle nostre possibilità e ora è giusto lasciare il passo a chi verrà dopo, noi siamo comunque contenti di quello che abbiamo fatto.”

Desidero chiudere questo articolo sulla parola descrivendo… un gesto. Quello di Omar Vizquel e di Miguel Cabrera che, finita la gara e gli ovvi festeggiamenti, sono andati personalmente nel dug out dell’Italia a congratularsi con gli Azzurri, manifestando tutto il rispetto dovuto ad avversari di tale valore e la complicità, quasi fraterna, di chi sa cosa significhi, perché lo prova sulla propria pelle, competere a questi livelli.

di Marco Landi