RENATE – LIVORNO 0-0
RENATE (4-3-3): Cincilla; Anghileri, Di Gennaro, Teso, Schettino (23′ st Vannucci); Dragoni (35′ st Palma), Pavan, Scaccabarozzi; Lavagnoli (10 ‘ st Graziano), Marzeglia, Napoli. A disposizione: Merelli, Mora, Florian, Savi, Bizzotto. All. Foschi
LIVORNO (3-5-2): Mazzoni; Toninelli, Borghese, Franco; Galli, Marchi, Valiani, Ferchichi (40′ st Dell’Agnello), Lambrughi (26′ st Gasbarro); Maritato (16′ st Calil), Murilo. A disposizione: Vono, Gemmi, Morelli, Venitucci, Vittorini. All. Foscarini
ARBITRO: Sig. Strippoli di Bari (Sig. Lombardi di Castellammare di Stabia – Sig. Iovine di Napoli)
NOTE: Giornata mite e soleggiata, terreno di gioco in discrete condizioni. Nessun espulso, ammonito Graziano (R). Calci d’angolo: 6-1 Livorno. recupero: 1′ pt + 5′ st. Spettatori: 400 circa.
MEDA – Termina con un pareggio “ad occhiali” la sentita sfida contro il Livorno, una delle grandi potenze del girone A. Un risultato che, per ciò che ha espresso il campo, non fa davvero una piega. Sono stati 96′ avari di spettacolo, contraddistinti da pochissime emozioni e con i portieri di fatto praticamente inoperosi. Per i padroni di casa un punto buono per muovere la classifica e scavalcare la Lucchese, mentre per i toscani è addio alle speranze di rimontare la capolista Alessandria. Dopo la sconfitta di Prato, mister Foschi decide di cambiare 3/11 nell’undici di partenza, anche per effetto dell’assenza di capitan Malgrati, alle prese con un fastidio muscolare. Di Gennaro fa coppia con Teso a centro difesa, con Anghileri e Schettino (in luogo di Vannucci) sulle fasce laterali. A centrocampo rifiata Palma, sostituito dal “puma” Dragoni, in attacco sono Lavagnoli e Napoli le frecce a supporto di Marzeglia. In casa amaranto, solite croniche e pesanti assenze per mister Foscarini, che quanto meno porta in panchina Gasbarro dopo un mese di forzata assenza. Come nel match d’andata, sono Murilo e Maritato le punte livornesi, con Valiani in cabina di regia al posto dello squalificato Luci. Massima attenzione agli esterni Galli e Lambrughi, oggi capitano.
Prudenza, rispetto reciproco. I primi 20′ di Renate – Livorno concedono poco o nulla allo spettacolo e alle emozioni. Squadre ordinate in campo, ritmi a dire il vero non trascendentali, punteggio che non può che restare inchiodato sullo 0-0. A sporcare il taccuino ci pensa Galli su calcio di punizione, con sfera che sorvola di poco la traversa. La risposta, arriva al minuto 27, sempre per messo dello stesso fondamentale. Ci prova Napoli dai 25 metri, conclusione potente ma bloccata in due tempi da Mazzoni. Alla mezzora esatta, sono ancora gli uomini di Foschi a farsi vedere. Il contrasto tra Borghese e Marzeglia favorisce l’inserimento di Lavagnoli, che da posizione defilata calcia di collo pieno, costringendo Mazzoni alla risposta coi pugni. Il Livorno contiene tutto sommato senza mai soffrire, e al 38′ ci prova con la conclusione dal limite di Marchi, che Cincilla è costretto a deviare in corner, il secondo del match per i labronici. Si procede comunque a intermittenza, nessuno dei due undici in campo riesce concretamente a prendere in mano il pallino del gioco. E così, all’intervallo, le due formazioni rientrano negli spogliatoio in assoluta – e giusta – parità.
Si riparte al “Città di Meda”: nessuna variazione rispetto ai 22 di partenza, ma l’avvio di ripresa ricalca fedelmente i primi 45′ di gioco. Poche idee e nemmeno molto lineari, tantissimi errori in fase di costruzione, dovuti ad un campo davvero non all’altezza della situazione. Via ai primi cambi dunque, se non altro per garantire maggior freschezza. Per Foschi la prima carta si chiama Graziano – con Scaccabarozzi nei tre davanti – mentre Foscarini si concede il lusso Calil, al posto di uno spento Maritato. Ci si scuote dal torpore al 24′, quando il Livorno sfiora il vantaggio al termine di una bella combinazione nello stretto tra Calil e Valiani. La conclusione con l’esterno piede dell’ex Bologna termina a fil di palo, brividi nerazzurri. In una sfida dalle emozioni col contagocce, bisogna attendere il 33′ per “scaldarsi”. Buono il break delle pantere, con Dragoni che lavora bene la sfera sull’out di sinistra e lo cede all’accorrente Napoli, che con il sinistro dal limite non inquadra lo specchio di porta. Un vero peccato, con il Renate che non sfrutta a dovere la superiorità numerica venutasi a creare nella circostanza. Intanto, mister Foschi esaurisce i cambi a disposizione, con Palma che usufruisce dell’ultima porzione di gara al posto di un positivo Dragoni. Nemmeno i 360” di extra-time sortiscono effetti: Renate e Livorno si eguagliano in tutto e per tutto, lo 0-0 è la logica conseguenza di una partita realmente mai decollata…
Ufficio Stampa