Il nuovo progetto dell’Aquila Rugby Club sostenuto da Eni

Si chiama FormiAmo il futuro il nuovo progetto dell’Aquila Rugby Club sostenuto da Eni, tra le maggiori aziende italiane, e partner dei colori neroverdi da tre stagioni. Un percorso che investe nel futuro di giovani rugbysti, in sinergia con il sistema educativo e con il sostegno fondamentale di eni.
FormiAmo il futuro riprende la normativa europea su chi pratica sport attivamente a tutti i livelli, e vuole tutelare la “doppia carriera” dell’atleta, dai punti di vista professionale e sportivo. Nel concreto, il progetto prevede l’attivazione di azioni da intraprendere già dall’età precoce – dai 10 ai 18 anni, la fascia all’interno della quale si registra l’abbandono dello sport e/o della scuola – e fino agli atleti della prima squadra, per far sì che le due carriere, formativa e sportiva, viaggino parallele e non contrastanti.

Una serie di accordi a tutti livelli – dagli istituti scolastici all’Università dell’Aquila – permetteranno agli atleti meritevoli dei percorsi formativi e sportivi che intraprendono di non essere penalizzati. L’Aquila Rugby Club ed Eni stanno lavorando in sinergia con l’Ateneo aquilano per consentire agli atleti iscritti ai corsi di studi universitari di avere un percorso di studi maggiormente dilatato nel tempo per far si che un atleta neroverde venga considerato fuori corso in un tempo maggiore rispetto ad uno studente che non pratica sport con costanza. Sono inoltre già attivi tirocini con studenti fisioterapisti e terapisti della riabilitazione, coordinati dalla dottoressa Federica Aielli, medico sociale del club.

FormiAmo il futuro è anche uno strumento di formazione professionale dell’atleta: sviluppando il percorso sia agonistico, che professionale, il giovane viene reintrodotto in società a fine carriera, con un ruolo professionale ben definito e formato. Ne sono già esempi i tecnici Vincenzo Troiani, Pierpaolo Rotilio e Maurizio Zaffiri, dapprima atleti neroverdi ed oggi di nuovo nel club per dare un contributo professionale e tecnico alla squadra aquilana.

“Non vogliamo solo formare l’atleta, ma anche l’uomo in un percorso più lungo ed elaborato – è il commento del presidente neroverde Mauro Zaffiri – in questo modo anche la città potrebbe accrescere la sua attrattività, sia per i ragazzi aquilani che vogliono giocare a rugby studiando nella propria città, sia per gli atleti di fuori città, che possono scegliere L’Aquila anche per questa particolarità”.

Ne è una dimostrazione anche l’alta percentuale di giocatori della prima squadra (ben 16 atleti) iscritti quest’anno a corsi dell’Ateneo aquilano, e che studiano un’ampia gamma di corsi, da Scienze motorie all’Accademia delle Belle Arti, passando per Ingegneria e Fisioterapia.

Il futuro, insomma, è quello di una società giovane che cerca, con il fondamentale contributo di Eni, di formare professionalità anche esterne allo sport, ma all’interno di un percorso sportivo.

UFFICIO STAMPA