CASO NERUDA, LE POLEMICHE POLITICHE E DEL CONI SONO INGIUSTIFICABILI – ALLA PROVINCIA CHIEDIAMO TRASPARENZA
Ho atteso qualche giorno per prendere posizione a nome del Comitato Regionale Alto Adige della FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo) sulla vicenda dei contributi al Neruda Volley, e sulle successive polemiche, perché speravo che la situazione si definisse in maniera positiva per lo sport.
Così non è stato. Ho letto e sentito di politici, sia comunali che provinciali, che fino a ieri – anzi, fino a oggi – non sapevano nulla di sport e men che meno di pallavolo. Politici che hanno colto l’occasione per dare il via al solito becero balletto di polemiche etniche e di genere, al quale non intento accodarmi. Ai politici comunali invece consiglio, prima di pontificare, di pensare ai disastri che hanno combinato e continuano a combinare a Bolzano (vedasi lettera aperta ai due aspiranti sindaci, da me inviata il 19 maggio scorso e visibile sulla pagina Facebook del Comitato). Prima di aprire bocca solo per elemosinare uno spazietto sui media, dovrebbero informarsi e magari ricordarsi che l’amministrazione comunale del capoluogo è già stata presa di mira dalla Corte dei Conti, con tanto di condanna per danno erariale, per ben due volte: il torneo tarocco di beach volley sul Talvera (82.900 euro, condannata pure la Provincia) e la generosa sponsorizzazione (200.000 euro) da parte dell’allora Azienda Energetica dei Mondiali di atletica juniores di Bressanone. Da che pulpito, quindi, verrebbe da dire…

Lo sport è uguale per tutti?

Premessa: con questa nota non voglio difendere il Neruda Volley, il cui presidente Favretto sa difendersi da sé e ha già abbondantemente spiegato il senso di un sostegno ad una squadra di A1. In questa sede voglio difendere in primis la pallavolo dagli attacchi di chi, ripeto, non ha mai visto una partita di pallavolo, forse neanche in tv. E poi voglio difendere, come dissi nella lettera aperta riferendomi ai casi del rugby e dell’atletica, lo sport in generale, perché lo scandalo vero non sta nello psicodramma della sponsorizzazione “fantasma” del Neruda (che a prescindere dall’esito finale è un esempio di comunicazione fallimentare da parte della Provincia in generale e dell’assessorato allo sport in particolare): lo scandalo vero è nella lunga serie di contributi e sponsorizzazioni di cui, a differenza del Neruda, non si è mai saputo nulla.

Ho letto un’intervista al presidente del Coni altoatesino, Heinz Gutweniger, dove egli afferma che “qui (in riferimento al Neruda ndr) si stanno scavalcando le regole che ci siamo dati per i contributi alle società sportive. I criteri devono valere per tutti allo stesso modo”. Bene, tramite questa clamorosa ingerenza del presidente del Coni locale siamo finalmente riusciti a sapere a cosa serve il Coni altoatesino: decidere a chi dare i contributi provinciali. In effetti il sottoscritto – come tante altre federazioni – si era sempre chiesto quale fosse il ruolo del Comitato olimpico locale. In tutte le altre regioni italiane, infatti, il Coni svolge un’intensa attività promozionale come si può constatare visitando il sito Coni.it, dove si scopre tra l’altro che il comitato altoatesino è l’unico in Italia a non avere un sito web. D’altronde, non svolgendo attività, a che serve un sito?

Nomi, dati e cifre per la trasparenza

A questo punto chiedo, più che a Gutweniger, all’assessora competente Martha Stocker quali sarebbero queste “regole” che vi siete date, Coni e Provincia, e come mai le federazioni – almeno la mia e qualche altra – non ne sono a conoscenza. Su una cosa concordo con il presidente del Coni, quando egli afferma: “I criteri devono valere per tutti allo stesso modo”.

Bene, allora chiedo ancora all’assessora Stocker, ai fini della trasparenza tanto invocata, di rendere noti tutti i contributi superiori a 20.000 euro concessi dalla Provincia alle singole società sportive e manifestazioni negli ultimi 10 anni. E poiché l’importo più consistente arriva dalle sponsorizzazioni, mi piacerebbe anche che venissero resi noti gli importi versati dal Marchio Südtirol/Alto Adige e, tramite la Provincia o la diretta interessata, anche le sponsorizzazioni dell’Alperia, che essendo partecipata al 100% dalla mano pubblica (Provincia 54,45%, Comune di Bolzano 21%, Comune di Merano 21% e Selfin 3,55%) ha il dovere morale di spiegare alla popolazione come impiega il denaro dei contribuenti.

Solo così potremo ragionare su fatti concreti. In questi giorni ho sentito le voci più disparate su contributi e sponsorizzazioni assegnati a calcio, hockey, pallamano ecc. Voci che farebbero pensare a una gestione iniqua del denaro pubblico. Ma poiché non amo discutere su congetture, ecco che la pubblicazione dei dati sarebbe oltremodo gradita.

Coni, milioni per tutti ma non per Bolzano

Rimanendo in ambito Coni, è interessante sapere come sono stati destinati nell’ultimo decennio i contributi (1 milione di euro l’anno) che il Comitato olimpico nazionale versa in base all’intesa raggiunta nel dicembre del 2015 tra Coni e Provincia sui finanziamenti per la costruzione degli impianti sportivi in Alto Adige.

In base all’accordo, da allora il Coni finanzia con un milione di euro l’anno progetti per la realizzazione di strutture sportive individuati da una specifica commissione paritetica Coni-Provincia, attualmente composta per la Provincia dall’assessora Martha Stocker, dal direttore dell’Ufficio sport Armin Hölzl e dall’architetto Ralf Dejaco, mentre in rappresentanza del Coni figurano il presidente altoatesino Heinz Gutweniger, il vice segretario generale Carlo Mornati e la responsabile per il territorio e lo sviluppo Cecilia d’Angelo.

In base a quanto riportato dall’ufficio stampa della Provincia, ecco i progetti che dal 2006 a oggi hanno ricevuto contributi dal Coni nazionale:

2006: palazzo del ghiaccio di Egna (500mila €); edificio tra lo stadio del ghiaccio e la pista di pattinaggio di Collalbo (200mila €); campo da calcio “Jugendhort” a Bressanone (300mila €).

2007: palazzo del ghiaccio di Egna (500mila €); edificio tra lo stadio del ghiaccio e la pista di pattinaggio di Collalbo (300mila €); risanamento piscina coperta della Polizia di Stato a Bolzano (200mila €: questo progetto però non è mai partito).

2008: ampliamento Centro biathlon di Anterselva (700mila €), ammodernamento Lido di Merano (300mila €).

2009: ammodernamento stadio del fondo di Dobbiaco (1 milione).

2010: completamento centro per lo sci di fondo di Dobbiaco (500.000 €), ristrutturazione campo “Combi” di Merano (500.000 €).

2011: ristrutturazione tribune “Combi” di Merano (750.000 €), pista da skiroll di Martello (250.000 €).

2012: ampliamento palaghiaccio di Vipiteno (360.000 €), pista di skicross a Malles (360.000 €), campo di atletica leggera a Lana (280.000 €).

2013: centro di allenamento dell’FC Südtirol ad Appiano (1 milione).

2014: 1.255.000 euro complessivi per pista di skiroll di Martello, pista di skicross a Malles, campo di atletica di Lana e centro di allenamento dell’FC Südtirol ad Appiano.

2015: 1,7 milioni di euro complessivi per la pista di skiroll di Anterselva, la pista di slittino di Maranza e lo stadio del ghiaccio di Dobbiaco.

2016: 1,4 milioni di euro complessivi per l’ampliamento della palestra per il judo a San Lorenzo di Sebato, l’illuminazione della pista Gran Risa in Alta Badia e la pista di pattinaggio del Renon.

In totale, togliendo la piscina di Bolzano mai ristrutturata, si tratta di 26 progetti. A mero titolo statistico, le discipline che ne hanno beneficiato sono gli sport invernali (9), il ghiaccio (8), il calcio (5), l’atletica (2), il nuoto (1) e il judo (1).

Non entro nel merito delle scelte, perché come detto non voglio scatenare una guerra tra discipline. Tutte hanno dignità e tutte dovrebbero essere trattate in maniera equa. Non posso però non notare che, su 26 progetti finanziati, neanche uno riguarda Bolzano. E pensando alle condizioni di alcune palestre cittadine, al vergognoso sfacelo di Maso della Pieve, al sovraffollamento delle piscine e così via, questo dato rafforza la mia opinione – espressa lo scorso 19 maggio – che il Comune di Bolzano sia incapace di difendere gli interessi di chi vuole fare sport, a qualsiasi livello, nel capoluogo dell’Alto Adige.

Concludo informando che la mia lettera aperta è stata condivisa da parecchie discipline, anche da società di calcio che svolgono meritoria attività giovanile e inorridiscono davanti a tutti i privilegi di cui gode un’unica società che milita in serie C (altro che A1 di volley e pallamano, Ebel e Eagles di hockey…) e per la quale Provincia e Comune di Bolzano sono disposti a spendere la cifra folle di 14 milioni di euro per risanare uno stadio destinato a rimanere semideserto e ad uccidere l’atletica. Questa operazione, l’ho detto e lo ripeto, è un insulto al buon senso e alle tasche dei contribuenti.

Presidente C.R. FIPAV Alto Adige
Präsident L.K. FIPAV Südtirol