A Cibiana di Cadore tra nuvole e arte
Natura e cultura. L’arte ad alta quota, tra le montagne più belle del mondo. Cibiana di Cadore, il paese dei murales, è un piccolo centro tutto dipinto, abbarbicato a mille metri di quota tra alcune delle cime più affascinanti delle Dolomiti. Quest’anno dal 29 maggio al 2 ottobre ospiterà la prima edizione della Biennale Arte Dolomiti un progetto realizzato da Paivi Tirkkonen, finlandese curatrice d’arte che da oltre vent’anni collabora con la Biennale di Venezia.
A Cibiana di Cadore si sale dal Cadore (bivio dopo Venas) o dallo Zoldano – da qui è interessante pensare a una breve deviazione per visitare anche la splendida Fornesighe, una borgata tutta scalette, tabià di legno e viste mozzafiato.
Cibiana se ne sta in equilibrio tra le due vallate bellunesi (come Zoppè di Cadore, poco distante in linea d’aria e altrettanto imperdibile) e nel tempo si è guadagnata la nomea di “paese dei murales”: perché anno dopo anno artisti da ogni dove se ne sono innamorati e hanno contribuito a raccontarla con vicende ed emozioni dipinte suoi muri. Si tratta soprattutto di scene di vita tradizionale: qui due vecchine si raccontano le ultime del paese, sotto un androne poco lontano c’è un casaro al lavoro, all’ombra dei geranei al balcone il carbonaro e la bottega degli alimentari… Tra vecchi sassi, ballatoi di legno e scorci magnifici sulle crode tutto attorno, è stato realizzato un magnifico museo all’aperto, una collezione di opere d’arte che preserva ed esalta la memoria collettiva del paese. Non a caso l’idea venne negli anni Ottanta a un emigrante – uno dei tantissimi che hanno dovuto lasciare e continuano a lasciare le valli alte del Bellunese in cerca di lavoro. Per farsi un’idea: negli anni Venti a Cibiana ci abitavano più di duemila persone, oggi ne sono rimaste poco più di 400. Insieme al signor Osvaldo De Col, emigrante, a ideare il paese del murales è stato l’agordino Vico Calabrò, artista dell’affresco che qui ha lasciato alcuni dei suoi splendidi muri dipinti. Ad oggi i murales sono più di 50, distribuiti tra le case del centro del paese e le frazioni di Pianezze, Cibiana di Sotto e Masariè. Assolutamente da non perdere il percorso ad anello che parte dalla chiesa del paese e porta uno a uno a tutti i muri dipinti della zona – in una specie di pellegrinaggio artistico ed etnografico al cospetto delle crode del Pelmo e degli Sfornioi.
Poco distante da Cibiana, è semplice – e una volta qui, praticamente obbligatorio – raggiungere il Museo Dolomites. Se ne sta pacifico e altissimo sul monte Rite, al doppio dell’altitudine rispetto al paese (a quota 2180 mslm). Il Museo Dolomites – o Museo delle nuvole – è uno dei più alti d’Europa e uno dei sei Messner Mountain Museum, musei della montagna che l’alpinista altoatesino Reinhold Messner ha dedicato a diverse tematiche della vita tra le crode. Quello del monte Rite – l’unico MMM a trovarsi nel Bellunese – è stato ricavato all’interno di un forte della Grande Guerra e racconta della roccia, oltre che della storia dell’alpinismo sulle Dolomiti. Una serie di dipinti illustra l’incantamento per i Monti Pallidi nel tempo: e tra un dipinto e l’altro sbucano panoramici degli scorci sul Civetta, sulla Schiara, sull’Agner, sulla Marmolada…
Presto, prestissimo (dal 29 maggio al 2 ottobre) un altro luogo di guerra sul monte Rite, l’ex caserma abbandonata di sassi e legno, diventerà spazio di scambio e aggregazione culturale. Ancora una volta a Cibiana l’arte si fa carico di una storia travagliata fatta di guerra, Resistenza ed emigrazione, per raccontare – complice la magnificenza di queste terre alte – quanto di meraviglioso è in grado di fare l’uomo, quando rispetta i propri simili e gli spazi che lo circondano. La Biennale Arte Dolomiti è un progetto pensato, voluto e realizzato da Paivi Tirkkonen, finlandese curatrice d’arte che da oltre vent’anni collabora con la Biennale di Venezia. Innamorasi di Cibiana, ha acquistato casa e ha partorito l’idea di creare tra queste montagne una Biennale d’alta quota. Da fine maggio, e per tutta l’estate, l’ex caserma sul monte Rite ospiterà 32 artisti provenienti da tutto il mondo che attraverso la pittura, la fotografia, le installazioni, la danza e l’architettura, dialogheranno a oltre duemila metri sul livello del mare, e si incontreranno e confronteranno proprio qui dove un tempo gli uomini si facevano guerra. Una curiosità: tra gli ospiti della Biennale 2016 c’è anche l’artista Yoko Ono, in rappresentanza di Nutopia – la Nazione concettuale della pace da lei fondata nel 1973 insieme al compagno (e Beatles) John Lennon.