Da qualche giorno, ad allenarsi con la squadra della Stella Azzurra Roma che sta preparando le Finali Nazionali U18 Eccellenza di Pordenone, c’è uno “stellino di ritorno” particolarmente amato nel club capitolino di Via Flaminia. Questo è il periodo dell’anno in cui torna a casa uno dei prodotti più apprezzati della Stellazzurra Basketball Academy, Amar Alibegovic, reduce dalla seconda annata NCAA a St. John’s. L’ala piccola italo-bosniaca di 205 cm, classe ’95, figlio e fratello d’arte, sta continuando a tenersi in forma agli ordini di Germano D’Arcangeli dopo la fine della stagione del college basketball con l’università newyorkese, con cui ha chiuso l’annata da sophomore a 5.1 punti+2.4 rimbalzi in 15.9 minuti di media nelle 32 gare giocate (con 6 partenze in quintetto base), triplicando i suoi numeri rispetto all’esperienza da freshman. Il tutto in attesa dell’avvio della sua terza avventura coi Red Storm, in cui ha comunicato ufficialmente di restare proprio pochi giorni fa.
Amar, innanzitutto bentornato nella tua Stella. Che ambiente hai ritrovato, sia a livello di atmosfera generale che per quanto riguarda i ragazzi?
“C’è il clima di sempre, di quando c’eravamo noi. Si lavora tanto, Germano è sempre lo stesso, li fa lavorare finchè non diventano una squadra, una famiglia. E credo ci stiano arrivando. Adesso le Finali Nazionali U18 saranno l’ultimo passo verso questa famiglia che stanno creando”.
Qual è l’aspetto particolare che ti piace di più e che ritrovi ogni volta che ritorni alla Stella?
“Quello che ritrovo sempre identico ogni volta è Germano… (ride, ndr). Lui non cambia mai negli anni, continua a portare avanti le sue idee attraverso generazioni diverse”.
Dalla scorsa estate alla Stella c’è anche un Alibegovic in più, il tuo fratello minore Denis. Lui come lo hai ritrovato?
“La prima cosa di cui mi sono accorto appena l’ho rivisto è che è cresciuto tantissimo fisicamente. Anche sul campo è molto diverso dall’ultima volta che l’avevo visto giocare, è più serio su certe cose. Ha chiaramente da migliorare tantissimo, ma vale anche per me, quindi credo che Denis stia andando bene”.
Nella prossima stagione avremo altri due stellini nella NCAA, che andranno a fare compagnia a te e a Kristinn Palsson. Che consigli ti senti di dare a Scott Ulaneo e Mattia Da Campo, che presto inizieranno la loro avventura a stelle e strisce a Seattle University?
“Prima di tutto non mollare mai, perchè inizialmente ci saranno delle difficoltà, soprattutto psicologiche, in quanto comunque sei Oltreoceano, lontano da tutto quello che solitamente hai conosciuto. Il secondo consiglio è di essere il più fisici che si può, di continuare a lottare contro qualunque avversario, non fermarsi mai davanti a nessuno”.
Prima di tornare a Roma sei andato a trovare Kristinn nel suo college di Marist. Cosa ti ha raccontato della sua stagione da matricola NCAA?
“L’ho seguito molto durante l’annata. Ho visto che è migliorato sotto molti aspetti, soprattutto quello fisico, perché salta di più ed è molto più veloce. M’ha detto che s’è trovato benissimo con la squadra, non ha nessun tipo di preoccupazione, l’ho visto felice e io sono felice che lui sia felice”.
Che bilancio tracci della tua annata con St. John’s? C’è stata forse qualche sconfitta di troppo (8-24 il record e l’uscita al primo turno del torneo-playoff della Big East) rispetto alle previsioni?
“Anche se la stagione è stata caratterizzata da tante sconfitte ce l’aspettavamo, era il primo anno di un nuovo staff e la squadra in estate era stata messa insieme in nemmeno un mese. Abbiamo avuto degli sprazzi ottimi, se stavamo più uniti ce la potevamo fare a vincere molte più partite. Dal punto di vista individuale, rispetto al mio primo anno credo si sia visto anche dalle statistiche che con un po’ più di minuti a disposizione sono riuscito a produrre di più. Se continuerò a lottare e migliorare avrò ancora più minuti, devo migliorare su alcune cose, comunque ne parlo sempre con coach Mullin e il resto dello staff, quindi non sono preoccupato, anche perché con il lavoro di quest’estate ritengo che farò altri passi in avanti”.
Uno degli highlights della tua stagione è stato il nuovo record-carriera di 18 punti realizzato a metà febbraio, in una partita molto combattuta e davanti a 18mila tifosi avversari, in casa della squadra che sarebbe diventata un mese e mezzo più tardi la campionessa NCAA, Villanova.
“Quella partita, assieme alla gara nel nostro Madison Square Garden contro Syracuse (15 punti+9 rimbalzi conditi dalla vittoria contro un’altra formazione poi arrivata alla Final Four, ndr), sono stati un paio di quegli sprazzi in cui sono riuscito a far vedere cosa posso fare. L’obiettivo per il prossimo anno è giocare più spesso partite del genere, così facendo aiuterò la squadra a vincere”.
Ai Red Storm c’è una vera “Italian Connection” tra te, Federico Mussini e il membro dello staff tecnico Luca Virgilio. Quanti compagni siete riusciti a “portare” dalla parte italiana?
“Siamo tutti un gruppo molto unito, io e Federico portiamo la nostra influenza, io come leader e Fede come giocatore di grande talento che ha portato avanti la squadra. In effetti, nel roster, abbiamo portato molto del nostro essere italiani, tanti compagni sanno parole in italiano, ci scherziamo su ed è molto divertente”.
La tua estate cosa prevede?
“Per un paio di settimane resterò qui alla Stella, poi andrò per un periodo in Serbia ad allenarmi con un coach, per poi tornare a New York il 10 luglio”.
Nemmeno un po’ di riposo al mare?
“No, non c’è tempo per le vacanze. A luglio a New York comincerò la nuova sessione di allenamenti con la squadra, per un tempo comunque limitato come da regole NCAA. Faremo molta preparazione atletica, soprattutto pesi e corsa. Ad agosto avremo venti giorni liberi, che magari utilizzerò per tornare a casa, poi da ottobre ci saranno le prime amichevoli e a novembre l’inizio della mia terza stagione con St. John’s”.
Paolo De Persis
Area comunicazione Stella Azzurra Roma