Ancora una volta le DiMedia Aquile si arrendono a se stesse nella partita di ritorno contro i Marines Lazio, disputata a Ferrara. Dopo essere rimasti in gioco per più di metà del match, con le squadre che si alternavano in vantaggio touchdown dopo touchdown, a partire dalla metà del terzo quarto gli estensi si sono completamente spenti, lasciando il proprio campo nelle mani degli ospiti romani. Un passaggio a vuoto totale, patito sia in attacco che in difesa; copione che purtroppo in questa stagione si è già ripetuto più volte. Quale sia il motivo, o i motivi, di questi buchi neri, capaci di assorbire ed annullare le potenzialità delle Aquile, non è dato sapere. Imputarli unicamente a cali di concentrazione sarebbe però una diagnosi troppo semplicistica. E’ più probabile – e realistico, a questo punto – che alla squadra manchi la maturità necessaria ad alto livello, forse anche la voglia di vincere, quel pizzico di cattiveria agonistica, di grinta, che ti fa agguantare la vittoria anche contro un avversario di pari livello.

La partita si apre con una segnatura su corsa del quarterback romano Hermodsson (la prima di una lunga serie), ma le Aquile pareggiano quasi subito con un bel passaggio di Scaglia per McCulloch, portandosi sul 6 a 6. Un altro touchdown su corsa dei Marines (+2) viene ribattuto con un’ulteriore TD pass di Scaglia per il solito McCulloch. Turrini trasforma da 2 punti e partita di nuovo in parità sul 14-14.
Nel secondo quarto, dopo che la difesa ferrarese riesce finalmente e fermare i Marines (sarà l’unica volta della giornata) sono le Aquile a portarsi in vantaggio per 21 a 14 con un bellissimo passaggio profondo di Scaglia per Mingozzi. Purtroppo però Hermodsson è davvero incontenibile per la retroguardia estense, e prima della fine del primo tempo segna di nuovo su corsa ben due touchdown, di cui uno trasformato alla mano.
All’intervallo i romani sono dunque davanti per 28 a 21, quando dal cielo inizia a cadere una pioggia pesante, mista a grandine, che continuerà fin quasi alla fine della partita.
Nella ripresa segnano per primi i ferraresi con una bella corsa di Romagnoli, non trasformata, portando lo score sul 27 a 28. Poi per le Aquile, come già detto, si spegne la luce. La difesa appare sempre più in balia delle incursioni di Hermodsson, che segna subito il suo quarto TD personale su corsa della giornata e, nel drive successivo, addirittura il quinto con una volata di ben 44 yards, distruggendo tutti i placcaggi. Negli ultimi minuti il QB dei Marines chiude poi la partita con un’ulteriore segnatura, questa volta su passaggio, che porta il risultato finale sul 27 a 46.

Nel dopogara, naturalmente, è molto forte la delusione tra le file dei ferraresi, che avevano sperato di poter invertire la piega negativa presa dal proprio campionato. Ma con la sola delusione, per quanto comprensibile, non si risolvono i problemi. Certo è che è difficile pensare di competere ai massimi livelli quando la difesa concede segnature quasi ad ogni drive, e l’attacco è a tratti incapace di mantenere il possesso di palla e di “mangiare” campo con pazienza down dopo down (cosa che invece ai Marines è riuscita benissimo). C’è tanto lavoro da fare, e forse non solo sul campo di allenamento.
Salvo ulteriori imprevisti, dopo il risultato di oggi le Aquile vedono comunque il quarto posto del girone Centro-Sud, posizione di classifica che garantirebbe l’accesso ai playoff, sia pure affrontando fuori casa la prima classificata del girone Nord. Agli estensi non rimane quindi che mettersi alle spalle le sconfitte, rimboccarsi le mani e giocare alla morte ogni partita. Il che significa, in altre parole, ogni singolo down che avranno davanti.

Uff. Stampa