Il Cardiopatico nella Sanità oggi: le aspettative del cittadino e i compiti dello Specialista e del Medico di Medicina Generale”

PRESENTAZIONE
Dicono che la Sanità ha raggiunto costi insostenibili. I cittadini si pongono quindi queste preoccupanti domande:
Dovremo rinunciare alle prestazioni e vedere indiscriminatamente limitati gli accessi alle cure?
Oppure è possibile studiare e discutere strategie alternative a parità di spesa?
Le malattie di cuore fanno paura e rappresentano un problema ben più inquietante di un dolore lombare. Rinunciare ad una TAC della colonna perché viene detto che è inutile, oppure, con termine più specifico, inappropriata, dispiace ma può essere accettato. Ma per gli esami al cuore?
I grandi progressi scientifici e tecnologici degli ultimi decenni in ambito cardiologico hanno prodotto risultati diagnostici e terapeutici sensazionali e generato aspettative sconfinate, riducendo sensibilmente la mortalità e morbilità per malattie cardiovascolari. Nello stesso tempo, però, il costo delle prestazioni e degli interventi è incrementato enormemente, anche perché l’aumento della sopravvivenza ha generato un parallelo aumento della popolazione dei malati cronici e soprattutto di quelli in età avanzata. Questi pazienti necessitano di cure che spesso non richiedono necessariamente il ricovero in ospedale e l’impiego di tecnologie avanzate, ma che ugualmente assorbono risorse umane e strumentali, impegnando soprattutto la rete assistenziale territoriale della medicina generale e specialistica. Tutto ciò concorre a generare un impegno di spesa considerevole, che compete con quella ospedaliera a impoverire la Sanità e rendere l’intero sistema fragile e difficilmente sostenibile.
Molte delle speranze generate dalla scienza sono rimaste deluse e l’uomo oggi si ritrova ancora più solo e disorientato di fronte al problema della malattia cardiaca e della morte e sta contemporaneamente realizzando che la soluzione non è soltanto un problema di soldi.
Se dopo l’introduzione di tanta sofisticata tecnologia ci si continua ad ammalare e morire di cuore, siamo sicuri che tutti gli interventi siano sempre e comunque vantaggiosi e debbano essere applicati a tutti i malati?
Prima che arrivino scelte incomprensibili imposte dall’alto, con le inevitabili reazioni di protesta e polemiche individualistiche, è quindi importante avviare un dialogo e un confronto fra i protagonisti veri della Sanità: il cittadino, il Medico di Medicina Generale e lo Specialista. Le conoscenze sulla evoluzione delle cardiopatie e in particolare della Cardiopatia Ischemica e dell’Infarto Miocardico, hanno evidenziato aspetti e prospettive inattese della malattia e delle sue cure, che ancora non hanno ricevuto adeguata diffusione a livello della popolazione da parte dei media, perché di difficile trattazione, ma la cui comprensione da parte dei cittadini può portare a utili modificazioni dei propri comportamenti e delle richieste di prestazioni sanitarie.
Un consapevole “ripensamento” della Medicina e del rapporto Medico e Paziente può quindi contribuire a comprendere e accettare una nuova ridistribuzione delle risorse, che soddisfi i criteri di efficacia ed equità, evitando che si generino scontri frontali e il ripiego verso un malinconico rimpianto del cosiddetto “Medico di una volta”, carico di molta emotività, ma oggi non più riproponibile né attuabile, oppure verso una esasperata ma sempre insoddisfacente richieste di prestazioni ritenute “salvifiche”.
Tale svolta culturale non può basarsi su meri fondamenti economici o emotivi: è necessario che il Medico di Medicina Generale e lo Specialista portino, in aperto dialogo con il cittadino, il loro contributo in termini di esperienze ed evidenze scientifiche affinché i problemi dei nuovi contesti di malattia trovino risposte comprensibili e inducano a motivare scelte consapevoli e condivise.
I cittadini in effetti hanno sinora sentito parlare di tagli, legati a situazioni economiche difficili, ma pur sempre di privazioni, aumenti di ticket , e di una sanità privata che trova rilancio da questa crisi (allora solo i ricchi possono curarsi ?). Il messaggio dell’ appropriatezza desta
quindi sospetto di alibi , giustificazione di prestazioni e farmaci non più rimborsabili. Ora proprio il rapporto medico/ paziente deve tornare ad essere guidato dal rapporto fiduciario verso la comprensione del fenomeno. Esami a pioggia non sono sinonimo di salute … anzi. Purtroppo hanno avuto troppo peso economisti e politici, il medico deve rivendicare il suo ruolo centrale e deve ritornare ad avere un ruolo centrale.
La serata, con gli interventi del Cardiologo, del Medico di Medicina Generale e la partecipazione dei Cittadini vuole offrire una importante opportunità di confronto e di aggiornamento sulle nuove scoperte della Scienza Medica sul tema delicato della Malattia Coronarica e dell’Infarto Miocardico e sugli strumenti a disposizione per  proteggere e curare il cuore, evitando di riporre illusorie speranze in rimedi inutili se non addirittura dannosi.

Ufficio Stampa
Comune di Beinasco