Ecco le risposte del Presidente della Junior, Dott. Giancarlo Cerutti
– Il punto sulla stagione corrente. “Non sono felice delle 6 partite perse, ma credo che la squadra abbia centrato finora i suoi obbiettivi – nonostante alcune sconfitte ingenue – e quindi il giudizio non può che essere positivo”. – Le squadre più forti quest’anno. “Sicuramente Scafati. Nella partita contro di loro, infatti, ho avuto l’impressione che non avremmo mai vinto. Questo è accaduto anche con Agropoli, ma Scafati mi ha impressionato perché non ci ha mai dato la possibilità di prendere in mano la partita. Agrigento ha l’esperienza di un’annata vissuta sulle ali dell’entusiasmo, però non mi ha impressionato come le altre due. Per quanto riguarda le altre squadre, ritengo che Latina fosse assolutamente alla nostra portata”.
– Gli eventi di febbraio 2012. “Innanzitutto, ci tengo a precisare che non sono stato io a mandare via coach Crespi, ma mi sono limitato ad accettare le sue dimissioni dopo che erano state richieste per ben tre volte da parte sua. A parte questo, io credo che la storia non si faccia né con i “se” né con i “ma” e rispondere a questa domanda, quindi, non è possibile. Potevamo fare meglio? Forse sì, forse no”.
– La promozione in serie A. “Sono moltissimi gli episodi che ricordo. Sicuramente il tiro da Nnamaka da 3 dall’angolo, ma anche Hickman e la solidità della squadra. E non posso dimenticare la bella intervista per la Gazzetta dello Sport, che riprendeva una mia frase: “Guai a non avere sogni”.
– 17 anni di calcio e 16 di basket. Le differenze fra questi due sport “Le passioni e le emozioni sono tipiche dell’animo umano, indipendentemente dal motivo per cui le vivi. Ho bei ricordi della mia esperienza nel mondo del calcio, come la mia esperienza con il Casale Calcio. La partita con l’Udinese, per esempio, ma non solo. Nella mia memoria è molto vivo il ricordo della vittoria al Natal Palli per 2-0 contro l’Albese, che ci regalò la promozione in serie C. Nel basket ricordo con piacere la vittoria nella trasferta di Forlì, dove i tifosi locali ci accolsero al Palazzetto con le croci nere, una situazione di forte impatto emotivo”.
– I giocatori della sua gestione che ha più nel cuore… “Ce ne sono molti. Martinetti, in primo lungo importante per la mia gestione, ma anche Ferrari, Cristelli e Formenti. Poi Malaventura, rimasto poco ma con un carisma che ha certamente lasciato il segno. E poi, ovviamente, Pierich, diciamo il ricordo importante più recente. Ma ricordo anche Bini, il primo Playmaker della mia gestione. Di stranieri, Taquan Dean, Troy Bell e Hickman. Poi, mi sarebbe piaciuto molto avere a Casale Matteo Soragna”.
– Il futuro del coach e il numero dei tifosi al PalaFerraris. “L’idea è che continui con noi anche nella prossima stagione. Ha fatto molto bene. Ci siamo trovati poco prima di Natale e le intenzioni ci sono, da entrambe le parti. Idem con Martelli, che ha lavorato bene e ha costruito molto: crede molto nel pubblico e nel creare un ambiente di festa al Palazzetto, tante iniziative hanno funzionato e anche con lui penso che continueremo. L’affluenza dei tifosi al PalaFerraris è cresciuta, ma è comunque inferiore rispetto a molte altre società di A2”.
– Il settore giovanile. “Credo che il nostro settore giovanile stia andando abbastanza bene, grazie a Guido Repetto per la spinta.
– Possibile revoca di 6 scudetti su 7 di Siena. “Sarebbe una sconfitta per tutti”.
– Il derby di domenica contro Biella. “Non sarà una partita facile. I derby hanno un sapore diverso rispetto alle altre partite e rappresentano sempre una storia a sé”.
Le domande dei tifosi rossoblu
– Se la stagione iniziasse domani rifarebbe la stessa squadra? Oppure, che reparto rinforzerebbe? “Certamente le esperienze nella vita servono per migliorare e dato che la perfezione non è di questo mondo, c’è sempre l’idea di fare qualcosa di diverso e migliore”.
– Siamo in questo momento più pronti, rispetto a quattro anni fa, per competere in una serie A1? Se sì, questo è dovuto ad un ridimensionamento generale del basket italiano? “Il ridimensionamento c’è stato, anche perché il basket è un fenomeno economico e come tale soffre necessariamente come qualsiasi attività imprenditoriale. Per quanto riguarda noi, non siamo né migliori né peggiori di allora. Siamo semplicemente diversi e certamente cerchiamo sempre di fare tesoro degli errori commessi negli anni”.
– Un voto alla sua gestione. “Sicuramente sufficiente. Questo comunque non spetta a me dirlo, ma sono soddisfatto e con la coscienza a posto per quello che credo di aver dato, anche sportivamente, alla città di Casale”.
– Eventuali innesti in corsa “Non abbiamo un obbiettivo specifico per quanto riguarda nuovi possibili arrivi. Inserire nuovi elementi non è comunque necessariamente positivo, questo ci tengo a precisarlo, perché c’è anche il rischio di andare a rompere gli equilibri creati”.
– Gesti scaramantici prima di ogni partita? “Tantissimi. Prima di ogni partita fumo almeno 2 sigarette, che poi devo lanciare in un certo modo e sperare che superino una certa barriera”.
– Favorevole ad un ritorno della serie A2 fra i professionisti? “Assolutamente sì. Per me è stato un errore fondere i campionati, per il semplice motivo che le squadre devono vincere sul campo.”.
– Saunders: giocatore di striscio o pedina importante nel roster? “Questa non è domanda per me. La giriamo a Coach Ramondino per la prossima intervista”.
Ufficio Stampa