A partire da tale data ogni nuova operazione effettuata dai cittadini al PRA sarà tutta digitale, senza il rilascio di alcun documento se non la ricevuta dell’avvenuta operazione stessa.
Non ci sarà più nulla da conservare e più nulla che possa essere perso o rubato.
Sulla ricevuta sarà impresso un Codice di Accesso per poter consultare i propri Certificati su www.aci.it .

Attualmente sono circa 50.000 le trascrizioni compiute dal PRA quotidianamente, per un totale di oltre 11 milioni all’anno.
Le formalità riguardano le iscrizioni, i trasferimenti di proprietà, le radiazioni e, in generale, le annotazioni relative alle vicende giuridiche degli autoveicoli, dei motoveicoli (a partire da 125 cc) e dei rimorchi oltre le
3.5    ton. , “beni mobili registrati” secondo le norme previste dal Codice Civile.
Le circa 11 milioni formalità annue del PRA si compongono, indicativamente, da 1,8 milioni di nuove iscrizioni, da 6 di milioni trasferimenti di proprietà, da 1,7 milioni radiazioni, e circa 1,2 milioni di altre tipologie (iscrizioni ipoteche, fermi amministrativi, perdite di possesso, duplicati CdP, ecc. …). Ad esse, poi, sono da aggiungere circa 1,5 milioni di formalità d’ufficio.
Il costo totale per il cittadino della registrazione al PRA è la sommatoria di importi che vanno poi a soggetti diversi, in particolare:

Una media di 300 euro alle Province come Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT) (l’importo varia in base al tipo di veicolo e in base alle tariffe stabilite dalle singole Province di competenza)
27,00 euro all’ ACI (anche se in alcuni casi la tariffa è ridotta del 50% e in altri, come per i soggetti disabili, è pari a zero)
16,00 euro o multipli allo Stato a titolo di imposta di bollo (il tributo varia a seconda della tipologia di pratica)

Quindi è importante sottolineare che il compenso percepito dal PRA per il suo servizio rappresenta in media solo il 5-7 % di quanto versato.
Il nuovo CdP digitale, con i nuovi servizi connessi, non comporta alcun aumento di costo per i cittadini e al contempo produce numerosi e sostanziosi vantaggi, riconducibili a:
Semplificazione dei processi
Maggiore sicurezza delle transazioni di proprietà
Risparmi per la collettività
I vantaggi indotti sono quindi moltissimi sia a beneficio dei singoli proprietari dei veicoli che della collettività, ad iniziare dal fatto che il nuovo Certificato dematerializzato elimina tutte le categorie di frodi legate alla riproduzione fisica del documento. Per esempio la sottrazione illegale del certificato o l’alterazione illecita dei dati in esso contenuti, vedi la “clonazione” del veicolo.
Altro enorme vantaggio riguarda i circa 300.000 i cittadini che ogni anno smarriscono o subiscono il furto del CdP e che, per la richiesta di duplicato, ad oggi devono denunciarne la perdita alle Autorità competenti, con tutto il disagio, il tempo e il costo che ciò comporta.
Per i CdP rilasciati dopo il 5 ottobre tutto questo non sarà più necessario: un documento digitale non si perde, non si deteriora, né può essere sottratto illecitamente.

In termini economici per i cittadini il risparmio sarà di svariati milioni di euro ogni anno (difficile un calcolo esatto) di cui circa 4.5 milioni di euro/anno solo di compenso al PRA per il duplicato.
Senza contare gli aspetti legati alla dimensione emotiva (preoccupazione, disagi, ecc.) e a quella pratica (tempi e spostamenti per i necessari adempimenti).
Ma non basta. Non è raro che il proprietario di un autoveicolo si renda conto di non essere in possesso del CdP perché rimasto “giacente” presso il Concessionario Auto o l’Agenzia di pratiche auto incaricati della registrazione al PRA. Parliamo di Concessionari o Agenzie che, magari, hanno chiuso l’attività o non sono più reperibili. Tutti questi rischi sono, di fatto, superati con la digitalizzazione del CdP che potrà essere visualizzato, verificato e consultato online in ogni momento.
In considerazione dell’impatto che questa innovazione digitale comporterà sull’intero settore, l’ACI ha già avviato un’azione di sensibilizzazione nei confronti delle Associazioni di categoria del settore automotive, condividendo con loro tutte le molteplici opportunità di maggiore rapidità e minor disagio per i cittadini.
Dal punto di vista del PRA, con l’avvio della digitalizzazione dei processi, si avrà un primo risparmio sulla modulistica che non verrà più utilizzata e conseguentemente si avrà un abbattimento considerevole dei costi per l’archiviazione e la gestione documentale, nonché dei tempi necessari per la ricerca dei fascicoli in archivio. Di questa maggiore velocità si avvantaggiano tutte le altre Pubbliche Amministrazioni, dalle Forze dell’Ordine al Ministero dell’Economia, dalle Magistrature al Ministero dell’interno.
Per intenderci sulle dimensioni dell’impatto innovativo ricordiamo le circa 11 milioni di formalità a richiesta di parte. Considerando che ogni pratica è formata da due o tre fogli, vengono archiviati, in un anno, circa 30 milioni di fogli che devono essere conservati, per legge, 10 anni: insomma a regime spariranno 300 milioni di fogli di carta.
30 milioni di fogli all’anno, se disposti uno dietro all’altro equivalgono a circa 9.000 km, la distanza tra Roma e Rio de Janeiro, o meglio un bel bosco di oltre 400 alberi risparmiato ogni anno.
Il dato è ancor  più sconvolgente se proiettato alla fine del 2026,  quando a distanza di  10 anni  dalla smaterializzazione delle pratiche, saranno chiusi gli Archivi cartacei obbligatori: 300 milioni di fogli in meno da conservare, equivalenti a quasi 2 volte e mezzo il giro della Terra, che all’equatore è di 40.075 km.
Per altro, il processo di risparmio e di riduzione della carta utilizzata, il PRA l’ha iniziato già da qualche anno. Dal 2013, infatti, il Registro progressivo di tutte le operazioni relative al PRA, previsto dalla legge costitutiva, non viene più stampato, bensì conservato in formato digitale, risparmiando così 1 ulteriore milione di pagine annue.
Negli anni ’90, è stato anche microfilmato il contenuto dell’Archivio storico del PRA (dalla sua costituzione all’avvio della automazione del 1993) composto da 1,6 milioni volumi cartacei custoditi, oggi, in un “bunker” a Roma e nei quali erano registrate le vicende giuridiche relative a 84 milioni di veicoli immatricolati sin dal 1927. A cui se ne sono aggiunti, da allora fino ad oggi, ulteriori 58 milioni per un totale di oltre 142 milioni di veicoli registrati.
Non ultimo, al guadagno diretto di efficienza si aggiungeranno vantaggi generali per tutte le altre Pubbliche Amministrazioni che continueranno ad avere necessità di disporre di informazioni puntuali e immediate sui CdP, come le già citate Magistrature e le Forze dell’Ordine
A proposito di FF.OO, un risparmio considerevole e un vantaggio per la collettività tutta, riguarderà il tempo liberato dalla presentazione di denunce di smarrimento o furto del Certificato. Tempo non solo dei cittadini, (come già ricordato sono mediamente 300.000 l’anno quelli coinvolti da questa incombenza), e tempo degli agli Ufficiali di PG di Polizia, dei Carabinieri, della GdF.

Considerando che il tempo medio per la compilazione e presentazione di ogni denuncia è di almeno 30 minuti, la quantità di tempo recuperata è presto calcolata: 150.000 ore, o se preferite l’equivalente del lavoro di 86 persone ogni anno.
Infine una raccomandazione: quando si acquista un veicolo, nuovo o usato, ricordiamoci sempre di farci subito dare dal venditore la ricevuta dell’avvenuta iscrizione/trascrizione.

COSA ACCADRA’ NEI PROSSIMI MESI DEL 2016
L’ACI e il PRA hanno imboccato la strada dell’utilizzo degli strumenti tecnologici per agevolare e facilitare il rapporto con il cittadino e vanno nella direzione presa dal Paese della sburocratizzazione e velocizzazione delle procedure della P.A. .
L’ACI è, infatti, una delle prime P.A. centrali, con ramificazioni territoriali significative (106 Uffici  PRA presenti in ogni Provincia), ad avere intrapreso una trasformazione così profonda ed imponente, nella direzione della digitalizzazione dei documenti e del miglioramento dell’efficienza delle procedure.
Gli aggiornamenti dei dati PRA avvengono già da anni in tempo reale, sono quindi immediatamente verificabili da parte dei cittadini e negli Uffici PRA non esiste arretrato da smaltire, il tempo medio per il disbrigo di una pratica è di 15 minuti.
L’ACI, oltre alle procedure legate al PRA, sta al contempo innovando profondamente il proprio approccio nei confronti del cittadino fruitore dei servizi. Grazie agli strumenti che la tecnologia mette a disposizione, la logica di interazione si modifica nel cosiddetto “da push a pull”.
Nello specifico oltre a poter da subito consultare il proprio Certificato, già nel corso del 2016 sarà possibile registrarsi, su base volontaria, sul sito www.aci.it.
In tal modo ACI renderà fruibili per gli automobilisti alcune rilevanti e innovative funzioni quali:
Ricevere gli avvisi relativi ad operazioni effettuate sui propri veicoli quali: la registrazione al PRA dell’atto di vendita, le eventuali annotazioni di fermi amministrativi sul veicolo di proprietà, la radiazione, ecc.;
Poter consultare lo storico delle proprietà del passato, potendo scoprire mancate registrazioni (scoprendo così di essere ancora intestatario di un veicolo a suo tempo ceduto) o all’opposto di non risultare intestatario di un veicolo attualmente posseduto;
Poter consultare la situazione dei pagamento bolli e verificare eventuali rilievi in arrivo;
Poter effettuare visure tramite dispositivi quali smartphone e risalire al nome del proprietario di un veicolo (ad esempio in caso di incidente e fuga del responsabile). Al riguardo si ricorda che Il PRA è un pubblico registro giuridico e pertanto i dati sono consultabili da tutti, previa identificazione del soggetto richiedente.
Altre novità corredano poi questa radicale trasformazione digitale, che saranno via via presentate e rese disponibili: ad esempio sempre dai primi mesi del 2016 l’ACI metterà a disposizione dei cittadini che si rivolgono agli sportelli del PRA il nuovo servizio di wi-fi gratuito presso tutti gli Uffici Territoriali.
Sono inoltre allo studio supporti per agevolare il rapporto e la interlocuzione con la popolazione straniera residente in Italia (oltre 4.5 milioni) e permettere la migliore e corretta effettuazione delle formalità PRA richieste.