«ARRIVARE AI PLAYOFF E’ DOVEROSO»
LA CURIOSITÀ: LA MAMMA ROSSANA PISI HA GIOCATO IN SERIE A CON LA NELSEN E DELLA NAZIONALE, LE SORELLE GEMELLE GIOCANO IN C E IL PAPÁ FRANCESCO È STATO COMMENTATORE TELEVISIVO DI VOLLEY

Uno dei volti nuovi del Volley Tricolore è Giulio Silva, schiacciatore alto 190 centimetri, classe 1986, nato a Parma. Silva è stato ingaggiato anche dopo aver colpito dirigenza e staff tecnico nel mese di prova che ha svolto a fine stagione coi giallorossi. Inoltre non si tratta della prima esperienza in provincia reggiana, dato che dopo esser cresciuto nel settore giovanile del Copra Piacenza, ha giocato a Sant’Ilario dove ha conosciuto il team manager attuale del Volley Tricolore, Mauro Gallingani. Poi ha giocato in B1 con Iride Villa d’Oro, Pallavolo Parabiago e Volley Caluso. Poi il salto in A2 con Crema dove ha militato due stagioni, fino allo scorso campionato dove ha vestito la maglia di Tuscania che ha affrontato Reggio in A2.

Silva è figlio d’arte, nato e cresciuto in una famiglia di sportivi. La madre Rossana Pisi è stata infatti una degli assi della Nelsen Pallavolo Reggio Emilia negli anni d’oro ’70-’80 e ha vestito anche la maglia della nazionale italiana. Il padre Francesco invece è un giornalista e commentatore a Tv Parma proprio del volley. Mentre le sorelle gemelle Gaia e Giuditta giocano in serie C.

«Mi ha sempre colpito il bell’ambiente che c’è a Reggio – ha detto Silva – Essendo di Parma, ho sempre conosciuto da vicino la realtà reggiana. Contro Reggio ho giocato molte volte, compreso l’anno scorso. Poi si è profilata questa interessante opportunità di allenarmi in prova per un mese e sono contento di aver colpito tutti. Sono davvero entusiasta. Poi per me che sono uno schiacciatore, essere allenato da Cantagalli sarà uno stimolo pazzesco. Da lui, maestro del ruolo, potrò apprendere tanto».
Lo schiacciatore poi si sofferma sulla squadra e sugli obiettivi: «Credo che sia stata allestita una bella squadra. L’organico lo vedo completo e competitivo in tutti i ruoli. Non ci sono baby che partono da riserve, ma siamo tutti potenziali titolari a disposizione dell’allenatore che farà le sue scelte ovviamente. Obiettivo? Beh, arrivare ai playoff e superare il primo turno credo sia doveroso e il minimo  che possiamo fare». Infine una battuta: «Mi ha mandato un sms Alessandro Tondo dicendomi che sarò il più vecchio del team… Ma ho solo 28 anni e questo credo sia un altro punto di forza di questa squadra, giovane e con tanta fame».

Ufficio Stampa