L’ extreme runner gareggerà tra meno di un mese nella
“The Track” 522 km in autosufficienza nel deserto australiano
Zanda: “Con me alcune novità e un alleato speciale”
Atro che riposo del guerriero. A distanza di poco meno di un anno, Roberto Zanda si rituffa nelle imprese al limite della sopravvivenza. Dal 6 al 17 maggio, l’ex paracadutista cagliaritano, apprezzato ambasciatore in giro per il mondo della Sardegna che non molla, prenderà il via nella The Track, una ultramaratona di 522 km a tappe nel deserto australiano.
Il fulcro delle competizione, in assoluto la più dura e lunga del pianeta, sarà ancora una vota il regime di autosufficienza alimentare imposto dall’organizzazione. Zanda porterà infatti con sé soltanto uno zainetto del peso di 22 kg, nel quale dovranno trovare spazio derrate alimentari, medicinali e poco altro. “Non vedo l’ora di partire – dice l’extreme runner portacolori della Blue Tribune – la mia prossima gara sarà in assoluto la più complessa e difficile della mia lunga carriera“. Zanda, 58 anni, istruttore di nuoto, nel 2002 divenne il quinto sardo a cimentarsi nella disciplina dell’ironman e negli anni ha portato in giro per il pianeta la bandiera dei quattro mori con lusinghieri risultati ma anche numerosi rischi. La Giordania nel 2005 (250 km), l’Oman e poi l’Egitto nel 2008, quando rischiò di morire per una peritonite e fu salvato da un medico arabo che lo dovette operare all’interno di una tenda da campeggio. Dopo l’ultima fatica negli States dello scorso mese di settembre ora è la volta dell’Australia. Nella terra dei canguri Zanda avrà però un alleato speciale. La Orthopedia, azienda cagliaritana specializzata nella realizzazione di speciali plantari, ha deciso di sposare il progetto, scegliendo Zanda come testimonial ed accompagnandolo nel suo lungo viaggio nella terra dei canguri. “Per me è motivo di orgoglio e insieme una grande responsabilità – dice il rappresentante dei quattro mori – nelle scorse settimane mi sono stati effettuati dei test di ultima generazione dai quali sono emersi diversi miei problemi posturali“. A breve riceverò un plantare personalizzato. Non vedo l’ora di testarlo per valutarne i pregi”.
Ufficio Stampa:
Mauro Farris