La maschile seconda nel torneo dedicato a Benvenuti
Si è conclusa sabato 4 aprile la quattro giorni che ha visto le squadre nazionali sammarinesi di pallavolo impegnate in due distinti tornei in preparazione degli ormai vicini Giochi dei Piccoli Stati. La nazionale femminile, guidata dal commissario tecnico Luigi Morolli, ha giocato il torneo di Pasqua a Porto San Giorgio dall’1 al 3 aprile. Opposte all’Islanda (squadra del Paese organizzatore dei Giochi) e a due formazioni marchigiane di serie C e B2 (rispettivamente la Rapagnano e il Sacrata Civitanova), le ragazze sammarinesi hanno perso tutte e tre le partite ma lasciato sul campo l’impressione di una squadra in crescita.
La prima avversaria a essere affrontata è stata proprio l’Islanda. Dopo aver vinto il primo set, San Marino ha perso i seguenti tre chiudendo 1 a 3. “Eravamo appena arrivate, in una palestra mai vista prima e le ragazze si sono sentite un po’ spaesate. – Dice Luigi Morolli, commissario tecnico della nazionale femminile. – Abbiamo perso ma abbiamo capito che se vorremo sconfiggere l’Islanda ai Giochi, dovremo essere molto concentrate e battere bene. Loro, grazie al lavoro del loro allenatore marchigiano, stanno diventando una squadra più ‘italiana’ negli schemi e questo sta aumentando il loro tasso tecnico”.

Le partite della nazionale sono state inframmezzate da duri allenamenti fisici e tecnico/tattici. “Era questo il nostro scopo – continua Morolli – mettere fieno in cascina anche a discapito della freschezza atletica. Contro il Rapagnano, una squadra di serie C che vale una B2 della Romagna, abbiamo fatto una bella gara, perdendo i primi due set ma costringendole poi al tie-break. E abbiamo avuto un buonissimo inizio anche contro il Civitanova, andando avanti per 2 a 0 nel conto dei set ma cedendo poi al tie-break per stanchezza fisica. Sono contento perché abbiamo giocato come potevamo e dovevamo, anche se c’è ancora tanto da lavorare. Diciamo che abbiamo aperto il cantiere e vogliamo chiuderlo per l’inizio dei Giochi dei Piccoli Stati”.

La nazionale maschile ha invece giocato, il 3 e 4 aprile, il primo quadrangolare dedicato a Paolo Benvenuti, indimenticato vicepresidente della Federazione (scomparso giusto il 16 aprile di un anno fa), con le formazioni di serie C Elettrocentro2 Bellaria, Rubicone In Volley e Falco Marignano. Il quadrangolare prevedeva una semifinale diretta che la nazionale sammarinese ha giocato e vinto per 3 a 1 (25/22 18/25 25/23 25/23) contro il Rubicone In Volley venerdì 3 alle 20.15 nella palestra Casadei di Serravalle. Nella struttura di Falciano si giocava in contemporanea Falco Marignano – Elettrocentro2 Bellaria (finita 3/2 per i marignanesi). In questo primo match il C. T. Stefano Mascetti è partito utilizzando Mularoni opposto all’alzatore Rondelli con Francesco Tabarini e Benvenuti schiacciatori/ricevitori; David Zonzini e Stefanelli centrali e Gennari libero. Ha poi utilizzato la panchina inserendo durante la partita Pucci per Rondelli; Lazzarini per Tabarini; Giri per Mularoni e il giovanissimo Tentoni (classe ’99) per Benvenuti. “Abbiamo vinto una partita tirata, ‘vera’, nonostante le assenze di giocatori come Kessler, Crociani, Matteo Zonzini e Vanucci. E comunque chi ha giocato ha fatto benissimo. Un plauso particolare va a Tentoni che è entrato e non ha sbagliato niente, producendo anche punti. Naturalmente dobbiamo migliorare ancora qualcosa, in particolare nella costruzione del gioco”. – E’ stato il commento di Mascetti.

Sabato la nazionale biancazzurra ha affrontato il Falco Marignano nella finalissima perdendo per 3 a 0 (20, 24, 21). Mascetti in partenza ha schierato Mularoni opposto al palleggiatore Crociani; Tabarini e Kessler schiacciatori/ricevitori; David Zonzini e Stefanelli centrali e Gennari libero. “Il Marignano ha giocato meglio di noi, niente da dire. Hanno più amalgama, giocando insieme da ottobre. Una cosa che a noi oggi è mancata. Ma con elementi come Crociani e Kessler siamo destinati ad alzare il livello delle nostre prestazioni. Un’altra cosa che oggi proprio non ha funzionato è stata la battuta. Anche questo ci ha molto limitato”.

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