Flavio Tranquillo
Altro tiro altro giro altro regalo
O anche di quando, come (e soprattutto perché) ho imparato ad amare il Gioco
I saggi pag. 240 – euro 16,00
«Credo e temo che questo libro assomigli a una mia telecronaca:
rapsodico, pieno di contaminazioni, parentesi, fughe in avanti e flashback. Con più di una traccia di moralismo.» Flavio Tranquillo
Cosa fa del basket uno dei giochi più belli al mondo? Tutto. Flavio Tranquillo racconta il suo amore per il Gioco, quello vero, in un saggio emozionante come una gara 7 delle Finals Nba: quattro quarti – senza dimenticare post e pre game – per scoprire la storia, i protagonisti e le strategie attraverso l’occhio esperto di chi la palla a spicchi l’ha sempre vista da vicino, cercando di trasmetterne il fascino e la magia di uno sport in cui il singolo può emergere ma, alla fine, conta sempre meno della squadra.
«Il Gioco del Basket è stato tutto per me. Il mio rifugio, il posto in cui ho trovato il benessere e la pace che cercavo. È stato luogo di intenso dolore e intensa gioia. Il rapporto tra me e il basket si è evoluto nel tempo, e mi ha trasmesso il massimo rispetto e amore per il Gioco.» Michael Jordan
«Non racconta il basket, te lo fa vivere. Non ti fa seguire una partita, te la fa giocare. Flavio Tranquillo è come la guida di un museo che strega quei visitatori che non conoscevano né amavano l’arte. Il suo cognome ti inganna, perché l’adrenalina di chi ascolta scorre a fiotti.» Alessandro «Billy» Costacurta
Flavio Tranquillo è nato a Milano nel 1962, ma per motivi di discendenza ed elezione si sente calabrese. Nel 1975 è stato folgorato dal Gioco, e da allora la sua vita è cambiata in meglio. Nel basket è stato tifoso «trinariciuto», giocatore scarsissimo, buon arbitro e volenteroso allenatore. Dal 1983 si diletta al microfono, prima in radio e poi in TV. Dopo quarant’anni ha finalmente capito che sapere di non sapere di pallacanestro è un grande passo avanti. Sposato con Maria Luisa, è padre di due gemelli, Francesco e Michele. Sogna un mondo senza violenze e un’Italia senza mafie.
Ufficio Stampa
C. Ferrero