La schiena è tutt’altro che curva, anche se il peso delle sconfitte c’è ed è quasi impossibile da nascondere. Ma non è motivo per mettere la testa sotto la sabbia e sotterrarvi insieme l’ascia di guerra. Non per il popolo della Lardini, che a Rovigo lascia un’altra impareggiabile testimonianza di affetto e partecipazione, in assoluta controtendenza con il momento. “Se vai a Rovigo dopo la peggiore partita dell’anno e ti ritrovi un centinaio di persone che ti applaudono e ti incitano, vuol dire che sei un privilegiato. Dai nostri tifosi sta arrivando l’aiuto più importante per fare quel salto di qualità che ci manca e vale davvero tanto. Speriamo di ripagare il prima possibile questo incredibile attaccamento”. Il ringraziamento, insito nelle parole di coach Luca Paniconi, viene prima di qualsiasi altra considerazione tecnica. La spinta che arriva dalla sua gente è un’onda emotiva che travolge in maniera quasi inaspettata. “Prima che la partita iniziasse – racconta il tecnico della Lardini – ho visto negli occhi di qualche atleta la stessa energia che c’era prima della finale playoff. Questa spinta che ci stanno dando le persone che ci seguono è determinante per continuare a credere nella possibilità di uscire da questa situazione. Nelle difficoltà sta aumentando la voglia di sostenere queste ragazze, si è creato tra squadra e tifosi un atteggiamento empatico all’insegna del rispetto e della fiducia. Ecco perché quando finisce la partita la sconfitta ti pesa ancora di più”. Anche quando, come accaduto a Rovigo, dietro a quella battuta d’arresto c’è una prova di buona levatura. “Avevo chiesto alla squadra una prestazione importante che ci potesse portare i punti che in questo momento sono per noi indispensabili, o quanto meno restituire la consapevolezza delle nostre qualità. Non sono arrivati i punti, ma ci siamo ritrovati e da qui ripartiamo per evolvere e migliorare. La reazione c’è stata e lo stato d’animo è molto diverso rispetto a quello dopo la brutta gara con il Club Italia”. Soprattutto perché il quinto 0-3 consecutivo stavolta nasconde molto di quanto accaduto nei tre set, pur evidenziando la fragilità di una squadra che arriva spesso a sfiorare il traguardo. “A Rovigo abbiamo ritrovato la necessaria qualità per giocarcela alla pari contro un avversario più forte di noi. Paghiamo ancora un po’ di inesperienza e la non attitudine a gestire certe situazioni che ti propone ogni partita di un campionato così tosto come l’A2”. Il calendario non aiuta, proponendo come prossima tappa il confronto interno con l’imbattuta e quasi a punteggio pieno capolista Bolzano, “ma in questo momento per noi è fondamentale tirare fuori un’altra prestazione di spessore, fare un altro passo avanti”. Dopo due giorni di riposo, la Lardini tornerà a lavorare lunedì in serata al PalaBaldinelli.