Il circuito di Yas Marina in cifre:
(Classificazione su una scala da 1 a 5, dove 1 indica il livello meno impegnativo e 5 il più esigente)
Motore a combustione interna |
5 |
MGU-K: generatore elettrico, sistema di recupero dell’energia cinetica in fase di frenata |
3 |
MGU-H: generatore elettrico, sistema di recupero dell’energia termica dal terminale di scarico |
4 |
Batteria (o riserva di energia) |
3 |
Consumo di carburante |
4 |
Recupero energetico |
3 |
Panoramica del tracciato di Yas Marina:
Rémi Taffin, Direttore Attività in Pista di Renault Sport F1:
«Dopo una stagione lunga e difficile, eccoci finalmente all’appuntamento di Abu Dhabi, sede dell’ultima gara del Campionato 2014: un appuntamento formidabile per concludere l’anno. Il circuito di Yas Marina costituisce una sfida impegnativa, in un ambiente molto accogliente, con strutture all’ultimo grido. Il tracciato offre diverse caratteristiche in comune con la pista di Melbourne, che apre il calendario, e questo ci darà l’occasione di effettuare un confronto pertinente, rilevando i progressi compiuti nel corso della stagione.
Ad esempio, il lungo rettilineo situato nella parte opposta del circuito ci consentirà di capire quanto abbiamo imparato in termini di recupero e distribuzione di energia. In Australia chiedevamo ai nostri piloti di sollevare il piede alla fine del rettilineo per ridurre il consumo di carburante e risparmiare batteria. Da allora abbiamo migliorato il rendimento del gruppo propulsore e possiamo ormai raccogliere una quantità sufficiente di energia attraverso MGU-K e MGU-H per evitare questo tipo di situazione. In pratica, il pilota potrà sfruttare al massimo le potenzialità del gruppo propulsore in ogni fase del giro.
L’introduzione dei V6 turbocompressi rappresentava un vero e proprio salto nel buio. Sebbene Renault Sport F1 abbia ormai all’attivo una lunga esperienza con questo tipo di motore, le nuove tecnologie che consentono di recuperare l’energia prodotta dal turbo e dall’albero (il vecchio sistema KERS) pongono una sfida completamente nuova.
Qualsiasi gruppo propulsore di Formula 1 è basato sullo sviluppo dell’architettura meccanica, un’arte in cui lo stabilimento di Viry-Châtillon ha sempre ottenuto risultati eccellenti. Tuttavia, abbiamo dovuto imparare in fretta a migliorare l’affidabilità degli altri componenti del blocco, introdotti nel corso di quest’anno, come la Riserva di energia e l’e-Turbo.
Grazie a 90.000 chilometri di prove su pista, e alla partecipazione al campionato più impegnativo al mondo, con Renault Energy F1-2014 siamo riusciti a ridurre i problemi dell’inesperienza che sempre caratterizzano tutte le nuove tecnologie nel campo dei “motori”. Così siamo stati in grado di gestire meglio l’affidabilità, modificando al contempo alcuni componenti, che abbiamo reso più robusti. Inoltre, il team degli addetti alla realizzazione del “telaio” hanno avuto modo di imparare moltissimo rispetto all’integrazione del gruppo propulsore, in particolare per quanto riguarda gli aspetti del raffreddamento.
Un altro importante passo avanti va ricondotto ai progressi compiuti a livello del motore e del sistema di controllo della gestione dell’energia, che ci hanno permesso di migliorare la flessibilità del V6 turbo ibrido e il rendimento a livello di recupero/distribuzione di energia. Una situazione che ci ha consentito di mantenere più a lungo la massima potenza sui rettilinei.
D’altro canto, dopo le recenti difficoltà incontrate, siamo particolarmente soddisfatti di sapere che il Caterham F1 Team questo fine settimana parteciperà al Gran Premio. Ci auguriamo che questa opportunità sia per loro l’occasione di operare, durante l’inverno, quei cambiamenti grazie ai quali potranno ricominciare più forti nel 2015.»
Il contributo di Total
Nel corso di una stagione, Renault Sport F1 e le sue quattro scuderie partner consumano circa 150 m3 di carburanti Total da F1. Un terzo del consumo avviene in pista (sessioni di prova FIA e week-end di Gran Premi), due terzi sui banchi di prova di Renault Sport F1 e del suo prestatario tecnico Mecachrome. A titolo comparativo, il consumo annuo di carburante Total da F1 di una scuderia dotata di motori Renault Sport F1 equivale a 2,4 giorni di erogazione media (senza alcuna distinzione di tipo di carburante) di un punto vendita autostradale francese.*
* Calcolo basato su statistiche relative al 2012 del ministero dell’ecologia, dello sviluppo sostenibile e dell’energia francese.
Renault Energy F1-2014: curiosità
Il lungo rettilineo che si trova tra la curva 7 e la 8, si estende per quasi 1,2 km: il gruppo propulsore potrà viaggiare alla massima accelerazione per 14 secondi, raggiungendo velocità di oltre 310 km/h.
Il terzo settore, che collega la curva 11 alla 21 e ultima sterzata, è per lo più costituito da curve a destra, da affrontare in seconda o terza. In questo segmento, la velocità media sarà appena di 160 km/h. Pertanto è necessario che il gruppo propulsore sia abbastanza flessibile, offrendo al tempo stesso un adeguato tempo di risposta nelle brusche fasi di accelerazione tra una curva e l’altra. Questa parte del tracciato consente infine ai MGU-K ed ai MGU-H di recuperare energia sufficiente e di ricaricare la batteria per il resto del giro.
Il consumo di carburante sul circuito di Abu Dhabi raggiunge livelli molto elevati a causa dell’irregolarità del manto stradale dell’ultimo settore del circuito.
Il clima caldo e secco può provocare fenomeni di “knock” (battito in testa), che talvolta si producono nei motori turbo. Noti anche come “detonazioni”, questi fenomeni avvengono a causa di una combustione anomala della miscela aria-carburante. Il termine “knock” fa riferimento al rumore prodotto dall’aumento della pressione all’interno del cilindro, che produce una sorta di colpo, il quale successivamente fa risuonare il pistone, la biella e i cuscinetti. Per attenuare questo fenomeno occorre controllare l’accensione e l’iniezione di benzina.
Dato che si tratta dell’ultima corsa della stagione, il regolamento autorizza le scuderie a utilizzare ancora i componenti che erano stati precedentemente confinati al parco chiuso. Forti delle maggiori conoscenze acquisite nel corso di quest’anno sul gruppo propulsore, riusciremo così a riciclare alcune parti interne, sempre nel rispetto dei parametri approvati.
È ormai noto che le tabelle del Gran Premio di Abu Dhabi offriranno il doppio dei punti normalmente attribuiti, per cui sarà essenziale spingere al massimo i nostri componenti, tanto più che per quest’anno sarà l’ultima volta che avremo modo di farne uso.
Dalla sua prima edizione, nel 2009, l’evento è stato particolarmente propizio alle monoposto con motore Renault. Sebastian Vettel, dopo essersi aggiudicato la gara inaugurale con motore RS27, il V8 2,4 L del marchio della Losanga, ha replicato un anno dopo, conquistando il primo dei suoi quattro titoli mondiali. Kimi Räikkönen, da parte sua, ha trionfato nel 2012, seguito ancora da Vettel che, l’anno scorso, è entrato per la terza volta nel palmarès della gara. Infine, Renault è uscita vittoriosa da Yas Marina per ben quattro volte in cinque edizioni del Gran Premio di Abu Dhabi.
I gruppi propulsori di nuova generazione sviluppano lo stesso livello di potenza dei loro omologhi del 2013, consumando, per ogni gara, almeno 60 kg di carburante. I V6 turbo pertanto offrono un rendimento di gran lunga superiore – circa il 35% – rispetto ai vecchi blocchi V8.
Tra l’e-Turbo e i sistemi di recupero dell’energia cinetica, recuperiamo intorno a 6 MJ a ogni giro. Complessivamente, Renault nel 2014 ha recuperato più di 15 milioni di kilojoule da ciascuna delle sue scuderie.
Grazie al controllo ottimizzato del gruppo propulsore e delle specifiche del carburante, il rendimento di Energy F1-2014 tra Melbourne e Abu Dhabi registrerà un miglioramento di oltre il 5%.
Prima della manche finale del Campionato del Mondo 2014 di Formula Uno, Daniil Kvyat (Scuderia Toro Rosso) è il pilota Renault che ha percorso la maggior distanza su pista, con un totale di 13.188 km. Grazie a questo risultato, si classifica al terzo posto della stagione, dopo Kevin Magnussen in testa e Nico Rosberg in seconda posizione. Il gruppo propulsore Renault con il maggior numero di chilometri a contatore appartiene al team Lotus F1, che ha registrato 3.944 km nel 2014.
Daniel Ricciardo della scuderia Red Bull Racing ha messo a segno la maggiore velocità massima tra tutti i piloti che hanno gareggiato con motori Renault. L’ormai triplice vincitore di Gran Premio ha infatti raggiunto il record di 362 km/h (sistema DRS e aspirazione inclusi) nel corso di una manovra di sorpasso durante il Gran Premio d’Italia disputato sul circuito di Monza.
Ufficio Stampa Renault Sport F1