Il Giudice Sportivo, ha revocato l’ammenda di € 3.000 nei confronti dell’Orlandina Basket, modificandola nella inibizione per sette giorni del Presidente Enzo Sindoni, sanzione commutata in un’ulteriore ammenda di € 3.000.

Il Presidente Sindoni ha rilasciato in merito la seguente dichiarazione: «La multa di € 3.000, prima data, poi revocata, e poi trasformata in ammenda, somiglia molto alla vicenda riguardante il tesseramento di Freeman, prima autorizzato a giocare (nelle due precedenti giornate), poi impossibilitato a farlo, e poi, senza che nulla fosse cambiato, riabilitato. Per questo la mia società ha chiesto tutela legale e ricorrerà in ogni sede per rigiocare la partita con Roma o vedere risarcito un oggettivo danno sportivo. Sull’ammenda voglio invece precisare – continua Sindoni – di essermi limitato a dire agli arbitri durante la gara, in più circostanze, che in una sola azione, così operando, avevamo subito ben sei punti, invitandoli a lasciare che i protagonisti fossero solo i giocatori. Non ho cambiato opinione, così come non ho cambiato di molto il parere espresso a fine gara, bizzarramente definito nel referto “minaccioso”. Ho infatti detto agli arbitri – conclude il Presidente – che a mio parere è inadeguato alla Serie A chi, contravvenendo al regolamento, ricorre all’instant replay dopo che è già iniziata una diversa e conseguente fase di gioco come un time-out, e lo fa rispondendo alla richiesta di un giocatore (D’Ercole). Le immagini televisive non lasciano dubbi a tal proposito. Così come io non ne ho alcuno sulla buonafede degli arbitri, una giornata storta può capitare a tutti. Io accetto l’errore, altri accettino le critiche».

Ufficio Stampa Orlandina Basket