E’ tempo di palestra. corsi di moda e di tendenza : siamo così sicuri di essere correttamente formati e informati? Quanto è importante la formazione e la certificazione degli istruttori o dei famosi Master Trainer?
Tempo d’autunno e forma fisica: dove vado, come mi alleno, quale corso scelgo.
Ogni anno il settore dell’attività fisica, in particolare l’industria del fitness, crea nuovi trend, metodi di allenamento per coinvolgere un numero sempre più ampio di praticanti.
E noi ci alleniamo per abitudine o per necessità? E soprattutto: sappiamo se il corso o l’allenamento scelto è corretto per il nostro stile di vita e i nostri obiettivi, è solo una scelta di piacere o anche di utilità?
Oggi non si parla più solo di praticare esercizio fisico quindi, ma di trovare l’attività fitness o sportiva più adatta a ciascuno di noi.
Ad aiutarci in queste scelte devono essere i professionisti dell’esercizio fisico, competenti sulle tipologie di attività e delle esigenze di ciascun cliente.
Generalmente all’attività fisica di massa, i cosiddetti “corsi”, corrisponde un non ottimale livello di preparazione del trainer che insegna, e che spesso viene formato con un corso base di uno o due giorni e a basso contenuto d’informazioni.
E allora, siamo sicuri che i trainer delle attività più in voga conoscano i reali benefici di quello che fanno, tramite un solo corso base?
Ma qui si entra in un circolo vizioso:
1) l’allievo non istruito sull’esercizio fisico che esegue, applica passivamente quanto richiesto dal suo trainer;
2) il trainer non istruito sull’esercizio fisico che fa eseguire, rimane convinto che sia tutto corretto ed efficace;
3) l’uno non sollecita l’altro
… e lo scenario, purtroppo è un copione ricorrente nel mondo dell’allenamento italiano.
Oppure, nel caso di ottime competenze già presenti, con il passare del tempo queste diventano obsolete se non supportate da aggiornamenti e formazione continua, riportando il trainer all’interno dello stesso circolo vizioso.
E, allo stesso tempo, un operatore che senza basi di studio fonda il suo lavoro unicamente sulle esperienze pratiche, si costruisce su basi scorrette e rientra nello stesso circolo vizioso.
In questo scenario, l’istruzione italiana è presa costantemente di mira da feroci critiche, in particolare l’Università, ritenuta incapace di preparare i futuri laureati in lavoratori pronti per il concorrenziale mondo del lavoro.
In realtà, pur se può sembrare strano, l’Università fa essenzialmente il suo dovere, anche se pur sempre migliorabile e innovabile. Ed è del tutto normale che un neo Laureato non esca pronto per il mondo del lavoro come del resto non è normale che il mondo del lavoro richieda allo stesso di essere pronto.
Ecco un altro circolo vizioso, questo però al contrario del precedente, fa perdere inesorabilmente occupazione giovanile creando un handicap insostenibile alla nazione.
Ci può essere una soluzione? SI, è quanto messo a disposizione dalla formazione professionale che deve passare per regole ben precise:
ricollegarsi al percorso accademico del neo Laureato, mantenendo vivo contatto con le Università;
creare metodologie sulla teoria;
applicare praticamente le metodologie;
profilare correttamente sulla domanda del mercato di riferimento;
modellare nuova offerta per lo stesso mercato;
aggiornare e innovare a stretto contatto con tutti gli operatori dello stesso mercato;
sottostare a un rigoroso regime di controllo di qualità del proprio operato, e in definitiva, costruire il ponte verso il mondo reale del lavoro.
Nello scenario della formazione professionale per le Scienze Motorie, l’area disciplinare deputata all’applicazione dell’esercizio fisico per lo Sport, il Fitness e tutta l’area para Medical (recupero funzionale, posturologia, malattie dismetaboliche e tanto altro), si inserisce e distingue ELAV (www.elav.eu), società nata nel 2006, e oggi leader di mercato in Italia, che si configura come gruppo di ricerca ed alta formazione
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C. Rossi