Con l’argento di Corso e il bronzo di Dedaj, l’Italia sale a quota 5 medaglie agli Europei di Swansea
Ai Campionati Europei IPC di atletica leggera paralimpica di Swansea l’Italia appende altre due medaglie in bacheca, una d’oro e una d’argento, dopo le tre vinte ieri nella giornata inaugurale della rassegna continentale.
È Oxana Corso a guadagnarsi la medaglia d’argento e a fermare il cronometro a 16.51 secondi (suo primato stagionale) nella finale dei 100m T35. Scesa in pista per difendere il titolo conquistato a Stadskanaal due anni fa, la campionessa iridata ha dimostrato finalmente di essere tornata in condizioni ottimali dopo un fastidioso problema muscolare che l’ha tenuta lontana dalle gare per alcuni mesi: “Se penso che non sarei dovuta partire per questo Europeo e ora sono qua con l’argento al collo, ancora non ci credo. È stato un anno duro e, dopo aver fatto solo quattro gare prima di venire qui, sembra di vedere una nuova me. Capisco sempre di più quanto sia importante la forza di volontà e quanto la squadra abbia contribuito a questo risultato. Alla partenza mi sono alzata quasi subito e il vento l’ho sentito un po’, ma sono soddisfatta della mia gara. Se l’inglese Maria Lyle (oro) in questo momento appare imbattibile, quando riprenderò la mia forma, potrei essere ancora io la donna da battere”.
Non smette di stupire nemmeno l’italo-albanese Arjola Dedaj che, già galvanizzata dall’argento europeo vinto ieri nel salto in lungo, è salita ancora una volta sul podio dei 100m T11 insieme alla guida Giulia Riva, aggiudicandosi il bronzo e ritoccando per la seconda volta in un giorno la sua migliore prestazione personale (13.92 in finale e 14:05 in semifinale): “È una doppia vittoria, non pensavo ad una medaglia nei 100 e non credevo di abbattere il muro dei 14 secondi. Sono felicissima, la sensazione è bellissima e sono molto emozionata. Con Giulia mi trovo benissimo, siamo riuscite a migliorare gli errori che abbiamo fatto in semifinale”. Anche la compagna era euforica all’arrivo: “È come se avessi gareggiato a livello individuale, ho provato le stesse emozioni e ho ritrovato la stessa grinta di voler agguantare la medaglia”.
Eccellente prova invece da parte di Alvise De Vidi che ha nuovamente tirato fuori tutta la determinazione che lo contraddistingue, sfiorando il podio dei 100m T51 per soli 5 centesimi di secondo (25.03). Il pluricampione veneto, vincitore ieri del bronzo continentale nel giro di pista e recordman in termini di medaglie conquistate in carriera (34), è stato bruciato sul traguardo dall’inglese Stephen Osborne (24.98): “Sono un po’ deluso ma molti complimenti a Stephen che finalmente è riuscito ad andare a medaglia dopo tutto questo tempo. Ho sbagliato una spinta in partenza, sono scivolato e la seconda corsia non mi ha certo facilitato per il vento. I primi due (il finlandese Toni Piispanen e l’esordiente belga Peter Genyn) erano comunque imprendibili”. Nonostante l’amarezza dei 100, il capitano azzurro con la stoffa da vero campione, è già proiettato ai futuri appuntamenti agonistici: “Si pensa a fare bene il prossimo anno e a riconfermare i tempi e i risultati per essere convocati per i Mondiali di Doha di novembre. Sarà una stagione di gare e di tempi da dover rifare, e sarà necessario far vedere il proprio valore”.
La sessione mattutina ha visto tra i protagonisti anche Emanuele Di Marino iscritto ai 400 metri T44. In una finale a tre, dove sono stati premiati solo i primi due classificati, il velocista salernitano è riuscito ad abbassare il suo primato personale di ben 3 secondi, correndo in 57.32: “Se fossi stato più vicino al russo (Ivan Prokopyev, argento) in partenza, me la potevo giocare di più negli ultimi 100. Sono felice di aver fatto il personale in queste condizioni tra il vento, il fatto di essere l’unico T44 in gara e di partecipare alla mia prima competizione internazionale. Spero di recuperare per i 200 metri domani. Ho comunque molto lavoro davanti. Quest’anno ho fatto solo una preparazione generale per migliorare la stabilità di corsa e mettere su più peso.”L’altro esordiente della Nazionale in gara oggi, Ivan Messina ha concluso la finale dei 100m T53 al quarto posto con 18.09. Il 26enne siciliano non ha nascosto tutta l’emozione legata al debutto internazionale: “Ti senti vivo, avevo l’adrenalina a palla. In gara i parametri sono stati rispettati. Fare il personale sarebbe stato difficile a causa del vento, ma era importante confermare la quarta posizione. Farò di tutto per provare le stesse sensazioni di oggi in futuro. Sono relativamente felice, questo è un punto di partenza, mai pensare ad un punto di arrivo”.
Nei concorsi l’alfiere azzurro Carmen Acunto si è classificata sesta nel getto del peso per le categorie accorpate F53/54/55, totalizzando 618 punti con un miglior lancio da 6,32 metri: “La gara è stata lunghissima (quasi tre ore) e c’era freddo. Anche se avessi lanciato un metro in più, non sarebbe cambiato comunque molto. Le mie misure sono altre, ma ho iniziato ad allenarmi troppo tardi dopo il mio infortunio. Sono abbastanza serena dopo la delusione del disco ieri, ho cambiato un po’ prospettiva e mi sono divertita”. Giornata molto sfortunata infine per Antonino Puglisi che non è riuscito a trovare alcuna misura valida nei sei lanci a disposizione del peso F32: “Abbiamo sistemato la sedia di lancio, cercavo di restare attaccato con il corpo ma i giudici sono stati troppo rigidi nell’applicare la nuova regola sulla seduta. Devo ancora lavorare molto per migliorare nel lancio e devo metterci più attenzione se voglio gareggiare seriamente. Ho una grandissima motivazione a fare bene”.
La giornata di domani, giovedì 21 agosto, potrebbe riservare altre grandi soddisfazioni alla squadra azzurra. Tutti gli occhi saranno puntati sulla prima gara europea di Assunta Legnante nel peso F11 (che in meno di tre settimane ha migliorato per due volte il record del mondo), sulla pedana del lungo per l’oro iridato Martina Caironi (T42) e sui 200 metri T35 per la detentrice del titolo mondiale Oxana Corso. Nei 200 metri torneranno in pista ancora una volta Di Marino (T44), Dedaj (T11) e Messina (T53). È finita invece l’attesa per l’esordio continentale di Giacomo Poli e Antonio Acciarino pronti all’appello per scendere in pedana, nel giavellotto F43/44 e nel peso F42 rispettivamente. Carmen Acunto sarà infine chiamata a chiudere la sua esperienza di Swansea con la finale di giavellotto per le categorie F54/55.
Giuliana Grillo
FISPES Ufficio Stampa
Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali