8 marzo 2014 sotto lo stesso cielo le donne muoiono spiaccicate al muro dal loro compagno, un compagno che non le considera esseri umani ma una sua proprietà , un punching ball dove scaricare le sue frustrazioni, dove delle donne scambiano per amore il loro aguzzino. “Uomo avvisato mezzo salvato” niente di più sbagliato, queste donne decine di volte chiederanno aiuto ma si sentiranno rispondere che non si denuncia il padre dei tuoi figli, che la colpa è anche tua perché lo hai esasperato, che le ferite non sono così profonde da non potersi rimarginare e riprovarci ancora. Ma esistono altre strade che imboccano un’altra direzione: come questa bellissima esperienza che fa incontrare le ragazze dell’Imolese femminile con dei ragazzi di Mirandola che come loro condividono la passione del calcio. Mirandola fa parte di quel territorio emiliano flagellato dal terremoto e dall’alluvione, da qui partono questi ragazzini e si portano dentro l’esperienza traumatica del terremoto e la paura che da un momento all’altro si può perdere tutto, questi ragazzini si incontrano con le ragazze, si studiano, si sbirciano, si confrontano fuori e dentro al campo, instaurano un rapporto di dialogo e di amicizia ma soprattutto di rispetto. Faranno insieme un pezzo di strada, un pezzo della loro vita. Si renderanno conto che le femmine non sono alieni vanitosi e chiacchieroni ma persone coraggiose e aperte. Le ragazze vedranno dei maschi onesti e leali che ti passano la palla, che sanno ridere di cuore anche se a casa hanno mille problemi. A Imola si celebra un futuro migliore dove nel giorno della Festa della donna i ragazzi sanno offrire un rametto di mimose.

Ufficio Stampa Imolese femminile acfd