Coach, contro Forlì avete tirato con percentuali da favola (60 % da due, 58 % da tre), frutto di scelte davvero oculate. In tal senso gradirei la tua analisi sul modo in cui avete letto i miss match durante il corso dei 40’.
“Direi che offensivamente abbiamo espresso un buon gioco. Siamo stati infatti bravi a leggere i loro cambi di difesa, muovendo costantemente la palla e trovando quasi sempre il giocatore libero ed in buona posizione per effettuare delle conclusioni aperte. Mi è piaciuto poi l’equilibrio tra le conclusioni vicino a canestro e quelle dalla lunga distanza. Da tutto ciò sono scaturite le nostre alte percentuali”.
Dopo un primo periodo un po’ molle, siete rientrati nel secondo quarto mordendo in difesa, costringendo Forlì a soli 10 punti ed a tirare con 1/6 da due e 2/10 da tre. È lì che s’è decisa la gara?
“Abbiamo iniziato forte. Dopo i primi minuti giocati con buona fluidità ed alte percentuali, ci siamo però un po’ rilassati in difesa e, come sapevamo, Forlì è una squadra a cui non puoi concedere tiri facili. Ci eravamo infatti preparati per una partita giocata ad alta intensità difensiva, in tal senso devo dire che, a parte la parentesi del primo quarto, l’impegno e l’ aggressività ci hanno premiato”.
Lino, sui blocchi avversari per Cain avete sin da subito “cambiato” anche con gli esterni, pur di non farlo ricevere in post basso. Pensi che ciò l’abbia un po’ tolto dal match? E poi, a questo punto pare non sia un caso che le uniche due gare negative del centro americano di Forlì siano state contro Trapani!
“Una parte del nostro piano partita era proprio di cercare di limitare il centro avversario Cain. Anche da questo punto di vista è stato fatto un lavoro più che buono. Ciò sia con chi lo ha marcato direttamente (Renzi e Ianes) che con gli appropriati accorgimenti di squadra”.
Il solito pensiero a piacere!
“Stavolta la butto sul culinario. Ho già iniziato ad apprezzare, e sto continuando a farlo, la cucina siciliana, in particolare quella trapanese, devo ammettere una goduria per il palato. Ti confido la cosa a cui non so proprio rinunciare, le graffe!”.
Ufficio Stampa Pallacanestro Trapani