D’un tratto Livorno è tornata ad essere Livorno. La difesa, i rimbalzi, la palla che si muove, le iniziative dei singoli, tutto è sembrato tornare a quando, qualche settimana fa, la squadra di coach Da Prato era la capolista solitaria e sostanzialmente la formazione più in forma del girone. Poi gl i infortuni, le sconfitte, il morale che va giù, la palla che sembra non voler entrare più nel canestro.
Un caso che sia arrivata proprio oggi la prima vittoria dopo tanto digiuno? Non chiedetelo a Nicolò Vallini, neo acquisto dei bianco-blu, subito schierato nello strating five dallo staff e subito decisivo. Ma attenzione a non fraintendere: Livorno aveva ed ha bisogno di tutto tranne che di un salvatore della patria Forse quello di cui andavano in cerca i tanti giovani di talento presenti a roster era solo un po’ di fiducia. Ritrovata quella Mazantini, Sollitto, Lucarelli e gli altri sono tornati ad essere spesso immarcabili, per dinamismo ed energia, dalle difese avversarie. Tutto sotto la supervisione di Mario Gigena, il cui contributo è certo come la notte a seguire del giorno.
Livorno inizia forte proprio con un paio di canestri dell’argentino, ma si vede dal linguaggio del corpo dei livornesi che per Pavia sarà dura. I ragazzi locali si muovono bene e mettono continuamente in difficoltà la difesa lombarda, colta una po’ di sorpresa dalle accelerazioni di Vallini. Politi però è una spina nel fianco (e lo sarà per buona parte di gara ) per Da Prato e soprattutto Malfatti. La Pallacanestro Don Bosco chiude la prima frazione con 8 lunghezze d i vantaggio. Alla ripresa delle operazioni Pavia schiera una zona che però il giovane Jacopo Lucarelli annienta letteralmente con 3 triple a bersaglio su altrettanti tentativi. Michael Lemmi, che rileva Malfatti, è una dosa di energia capace di contenere e limitare il tonnellaggio superiore in area pitturata di Pavia.
Proprio i rossoblù mostrano carattere e danno il via ad una parziale che riporta la gara in equilibrio, grazie al talento offensivo di Degrada. Ma prima della seconda sirena, ancora Lucarelli e Gigena regalano un vantaggio in doppia cifra ai loro.
Terzo quarto e la musica si ripete: Mazzantini è ovunque e trova rimbalzi offensivi e canestri impossibili come se non avesse fatto altro tutta la vita. Poi Vallini e i suoi jump a bersaglio. Il Don Bosco scappa, ma ancora una volta Politi non è arginabile da Malafatti ed insieme a Degrada Pavia trova la rimonta che porta la formazione di coach Petitti di nuovo a contatto. Sollitto e soci però questa gara la vogliono vincere. La difesa livornese aumenta d’intensità e Pavia perde un paio di palloni di troppo che fruttano punti facili ai padroni. Nell’ultimo quarto esplode il talento di Vallini che segna e smazza assistenze. E’ lui la miccia che innesca il parziale decisivo che porta Livorno anche sul più 20 ( e sul + 18 finale).
Tutto questo senza il tandem Sanguinetti-Benvenuti. Al loro rientro, al PalaMacchia, se ne vedranno delle belle.
Pallacanestro Don Bosco Livorno – Basket Pavia 80-62
(26-17, 40-31, 57- 50)
Pallacanestro Don Bosco Livorno: Vallini 17, Sollitto 10, Mazzantini 12 (+ 9 rimbalzi), Marchini, Lucarelli 13, Lemmi 10, Gigena 14, Artioli, Malfatti 4, Pasquinelli.
Basket Pavia: Fossati 14, Politi 15, Degrada 17, Tassone, Appendini 4, Rossi, Terzaghi, Frontini, Sanlorenzo 8, Cristelli 4.
Nella foto Nicolò Vallini (n°5) e Saverio Mazzantini (n°11). (Foto di A. Trifiletti)
Edoardo Tamalio
Comunicazione Pallacanestro Don Bosco Livorno