Orsolya Takacs da Bologna a Bogliasco, passando per la medaglia di bronzo con la Nazionale Ungherese a Barcellona. Forza, tecnica, tattica, doti fisiche, e pensare che le avevano detto che era troppo vecchia per giocare a pallanuoto.

Benvenuta Orsy e perché qui:-“Grazie, sono molto contenta. Un interessamento prima dei Mondiali, l’appuntamento a dopo l’evento, avevo altre offerte, mi volevo concentrare con la Nazionale, poi ho pensato, tanto, ed ho scelto di venire”.

Cosa hai trovato:-“Mi piace tutto, la città, Genova, il mare, la squadra, appena conosciuta ma le sensazioni sono buone”.

Torniamo al Mondiale:-“Abbiamo lavorato tanto, sono contenta di questa medaglia, è stato difficile ma la vedevamo vicino, possibile. Il prossimo anno saremo a Budapest, Campionati Europei, a casa nostra, in quel caso magari proviamo a salire i gradini del podio”.

Come sei arrivata alla pallanuoto:-“Ho nuotato per dieci anni, ne avevo diciassette, mi dissero che ero troppo vecchia per giocare, ho voluto provare ed eccomi qui: 200 presenze in Nazionale, un Mondiale vinto insieme a Krizstina Zantleitner, che qui ritrovo ma come allenatrice; due quarti posti alle Olimpiadi, tre medaglie di bronzo agli Europei, il bronzo di Barcellona, dal 2005 non mi sono più fermata”.

Cos’è per te la pallanuoto:-“Mi è piaciuto tanto nuotare ma era troppo noioso, ho pensato che avrei voluto restare in acqua, altre discipline non sono fatte per me, sono alta, forte e curiosa. Ora mi piace giocare, la pallanuoto è dura, ma si può e si deve essere corretti”.

Ufficio Stampa Rari Nantes Bogliasco