Il regista romano, uno dei più esperti nel gruppo di Kovac, promuove il lavoro dei Block Devils: “In queste quattro settimane ho avuto la conferma della bontà del lavoro tecnico e fisico. La piacevole sorpresa è invece la compattezza del gruppo. Il mio ruolo?. Essere un supporto ad un ragazzo giovane come Mitic. E naturalmente farmi trovare pronto se l’allenatore mi chiama!”

È, dati anagrafici e militanza pallavolistica alla mano, uno degli atleti più esperti della nuova Sir Safety Banca di Mantignana Perugia.

 

Adriano Paolucci, romano di professione alzatore, con le sue trentaquattro primavere, è secondo solo a capitan Vujevic nella lista dei “saggi” di Boban Kovac. Dal 1997 è sulla breccia nei palazzetti di serie A, ne ha viste tante ed oggi, alla quarta settimana di preparazione dei Block Devils in vista del campionato di A1 e con la squadra che anche questo pomeriggio (dopo aver svolto una seduta atletica al mattino) si raduna al PalaEvangelisti per un allenamento tecnico, è forse uno dei più indicati per soppesare con equilibrio lo “stato dei lavori” della squadra del presidente Sirci:

“Procede tutto bene”, spiega Adriano. “Stiamo aumentando i ritmi ed i carichi di lavoro e questo si sente inevitabilmente sulle gambe. Tutto nella norma ovviamente e tutto lavoro che ci ritroveremo poi quando sarà il momento di scendere in campo”.

L’analisi di Paolucci è un mix di conferme e piacevoli sorprese.

“Di questo primo periodo posso dire che ho avuto la conferma di quello che pensavo sulla bontà della metodologia di lavoro sia con Carlo (Sati, il preparatore atletico, ndr) sia con il tecnico Kovac. Invece la piacevole sorpresa è riguardo questo gruppo. Ho sentito altri miei compagni lodarlo ed anche a me sembra proprio essere un bel gruppo. È normale che la compattezza di un gruppo vero si vede quando si comincia a giocare e quando magari arrivano dei momenti difficili, però, per quella che è la mia esperienza e per quello che vedo quotidianamente, mi sembrano tutti ragazzi volenterosi e che lavorano in maniera seria. E sto parlando di aspetti fondamentali”.

Il “saggio” Paolucci vuole attendere prima di dare giudizi sulla Sir:

“Ancora ci mancano tre giocatori importanti per la nostra quadratura (Giovi, Petric ed Atanasijevic, ndr). Però certamente la nostra è una rosa importante. Questo ci permette di tenere un livello di allenamento alto e credo che l’allenatore avrà modo durante l’anno di poter fare le scelte che di volta in volta ritiene più opportune. Il test della scorsa settimana contro l’Algeria, considerando che non avevamo lavorato quasi per niente sulla didattica di squadra, ha confermato la bontà di alcune nostre caratteristiche e soprattutto si è visto l’atteggiamento giusto di gente motivata, agonista e che ha voglia di andare su tutti i palloni. Sintetizzando, direi che ci stiamo creando la nostra identità. Poi ovviamente dobbiamo ancora lavorare e migliorare tantissimo e proseguire sulla strada intrapresa. Tra un mesetto penso che si vedrà già qualcosa in più”.

Nel cast di Kovac, Paolucci è quindi prontissimo a recitare al meglio il suo ruolo:

“Sono un’alternativa diversa da Mihajlo (Mitic, ndr), sia per struttura fisica che come bagaglio di esperienza personale. Il mio ruolo in questa squadra? Essere un buon supporto per un ragazzo giovane come Mitic, cercare di aiutarlo con piccoli imput in settimana ed in partita dal punto di vista tattico e tecnico, anche perché magari da fuori si vedono meglio piccoli aspetti che in campo è difficile notare. E naturalmente farmi trovare pronto se l’allenatore mi chiama e se serve un’alternativa in campo”.

UFFICIO STAMPA SIR SAFETY BANCA DI MANTIGNANA PERUGIA