30 Giugno 2013, una data da ricordare e custodire negli annali delle corse automobilistiche. Parliamo di una gara attesa tutto l’anno, quella per la quale molti piloti si sono messi in gioco, nel tentativo di scendere sotto il muro dei 9 minuti, 46 secondi e 164 centesimi. Sì, questo è il record, o meglio lo era, stabilito da Rhys Millen nel 2012, quando vinse la corsa in salita più pazza di tutti i tempi, la Pikes Peak Internazionale Hill Climb, 20 km di curve, in salita, verso le nuvole. Rhys anche quest’anno si è presentato ai blocchi di partenza, a bordo della sua Hyundai Genesis Coupè, con la tenacia e la costanza che contraddistinguono un pilota professionista. Ma purtroppo per lui e per gli altri partecipanti alla gara, le cose non sono andate secondo i piani. Tra loro e la vittoria si è inserito, in grande stile, il nove volte campione del mondo di rally, il nostro cugino d’oltralpe, Sebastian Loeb….

“cannibale” è il suo soprannome, che si è preso la briga, alla prima uscita, di mettere tutti in riga e stampare un tampone che migliora il precedente record di oltre un minuto e mezzo – tantissimi su una gara di circa 10 minuti – facendo fermare il cronometro su un imbarazzante 8 minuti, 13 secondi e 878 millesimi, entrando così di diritto nella storia della gara americana. Il campione francese ha volato a bordo della sua poderosa Peugeot T16 Pikes Peak, magistralmente gestita dal reparto corse della Casa che, per l’occasione, sfoderava una potenza di 850 cavalli su 850 chilogrammi di peso. Un rapporto peso potenza di 1:1 e soluzioni tecniche di altissimo livello che hanno consentito a Loeb di mettersi tutti dietro e stabilire un unicum tra i primati del motorsport. Nella classe Unlimited, la più elevata e riservata alle automobili più performanti, , il secondo posto è stato conquistato dalla Hyundai Genesis Coupé dello stesso Millen che, pur migliorando in maniera notevole il suo record dello scorso anno, chiudendo la gara in 9:02.192, nulla ha potuto contro il campione francese. Terza, la Mini Countryman Pikes Peak di Jean Philippe Dayraut con 9:42.740, tempo di 4 secondi inferiore rispetto al primato fatto segnare lo scorso anno. Quarto nella classifica finale Paul Dallenbach che con la sua Hyundai Genesis Coupé iscritta nella classe Time Attack ha fatto segnare un nuovo record per la categoria, 9:46.001, così come è avvenuto anche per le auto elettriche con Nobuhiro Tajima, grande esperto della Pikes Peak, che ha vinto la categoria Electric con un tempo di 9:46.530, solo 4 decimi di secondo più lento rispetto al record del 2012 della classe Unlimited. Appuntamento dunque alla prossima sfida.
Ufficio Stampa
D. Montella