il bis di Vincenzo Nibali alla TIRRENO-ADRIATICO, la cronometro conclusiva a Tony Martin
È ANCORA VINCENZO NIBALI LO SQUALO DEI DUE MARI: SUA NUOVAMENTE LA TIRRENO-ADRIATICO DAVANTI A CHRIS FROOME E ALBERTO CONTADOR. LA CRONOMETRO ALL’IRIDATO TONY MARTIN
Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) ha trionfato per la seconda volta in carriera alla Tirreno-Adriatico: meritodel capolavoro costruito il giorno prima a Porto Sant’Elpidio con il colpo micidiale messo a segno nei confronti del britannico Chris Froome (Sky Pro Cycling) e suggellata nella cronometro conclusiva di San Benedetto del Tronto lunga 9,2 chilometri. Tutti gli occhi erano rivolti allo scontro diretto tra Froome e Nibali, rispettivamente secondi e terzi al Tour de France 2012. L’atleta Sky aveva poche possibilità di ribaltare la situazione in una distanza così breve ma lo Squalo dello Stretto, forte dei 34 secondi di vantaggio, ne ha ceduti soltanto undici, sufficienti per tenere a bada il diretto rivale bronzo alle Olimpiadi di Londra nel 2012 nella specialità contro il tempo. Un altro splendido risultato è stato quello di Adriano Malori (Lampre-Merida) a sei secondi dal dominatore e campione del mondo in carica Tony Martin (Omega Pharma-Quick Step): all’intertempo di Porto d’Ascoli, a metà corsa, Malori aveva fatto segnare il miglior tempo (5’26”) precedendo di 2 secondi il tedesco Martin che è partito più piano per poi dare il meglio di sè nella seconda metà del percorso (i parziali dei migliori al passaggio: 5’30” Froome, 5’34″Nibali, 5’38” Contador). Coinvolgente la lotta per il terzo gradino del podio finale tra lo spagnolo Alberto Contador (Saxo Bank Tinkoff), il giovane polacco Michal Kwiatkowski (Omega Pharma-Quick Step) e Joaquin “Purito” Rodriguez (Katusha). Contador, 17esimo al traguardo, l’ha spuntata per un solo secondo sul talento polacco (ottavo) e due su Rodriguez (35esimo al traguardo), che ha cercato di difendersi con le unghie e con i denti in una specialità a lui non molto congeniale. Terzo nella tappa conclusiva il costaricano Andrey Amador della Movistar Team a 10 secondi che si è preso il lusso di precedere l’altro favorito di giornata, lo svizzero Fabian Cancellara (Radioshack Leopard) due volte vincitore a San Benedetto contro il tempo nel 2011 e nel 2012
“A Porto Sant’Elpidio sono riuscito a fare qualcosa di importante, di queste azioni ne ho già fatte diverse in carriera ma non sempre hanno portato a grandi risultati. Nelle tappe come quella di ieri, contano le gambe e il coraggio, e la situazione può essere ribaltata. Questa vittoria è ancora più importante dello scorso anno perchè Froome e Contador li considero due atleti di livello altissimo. Proviamo a fare qualcosa di buono anche domenica prossima alla Milano-Sanremo. Cercherò di dare un’ottima interpretazione alla corsa a cui tengo molto ma non sono veloce. Per questo sono portato a inventare qualcosa e il coraggio non mancherà di sicuro”. Nato a Messina il 14 novembre 1984,Vincenzo Nibali è chiamato lo Squalo dello Stretto per via del suo modo di correre sempre all’attacco. Dopo due medaglie di bronzo iridate a cronometro (juniores nel 2002 e under 23 nel 2004), Nibali è passato professionista nel 2005 vestendo le maglie di Fassa Bortolo (2005) e Liquigas dal 2006 al 2012. Nella massima categoria è alla 24esima vittoria con la perla della Vuelta di Spagna 2010, la Tirreno-Adriatico nel 2012 anno in cui conquista il terzo posto al Tour de France, il secondo alla Liegi-Bastogne-Liegi senza dimenticare anche i due podi al Giro d’Italia nel 2010 (terzo) e nel 2011 (secondo a tavolino dopo la squalifica di Contador). Quest’anno è alla prima stagione con la maglia dell’Astana e a segno per la prima volta dopo i piazzamenti al Tour de San Luis (decimo) e al Tour dell’Oman (settimo). Si è unito in matrimonio con Rachele il 13 ottobre 2012 a Fiuggi.
“È stata una giornata perfetta, le tappe di montagna non sono fatte per me ma alla fine il mio avversario piu forte è stato Malori. Il successo di oggi è fondamentale perché mi fa guardare al futuro con fiducia visto che voglio puntare al terzo mondiale a cronometro di fila. E’ sempre difficile vincere una cronometro al termine di una gara a tappe. Tony Martin, nato a Cottbus in Germania il 23 aprile 1985, professionista dal 2008 con 34 vittorie (tra cui l’Eneco Tour nel 2010, la Parigi-Nizza nel 2011, la cronometro di Grenoble al Tour de France nel 2011, il Giro del Belgio nel 2012), è uno specialista delle prove a cronometro: ha vinto i campionati del mondo nel 2011 a Copenaghen e nel 2012 a Valkenburg; sempre nel 2012 si è aggiudicato la medaglia d’argento a cronometro ai Giochi Olimpici di Londra e il campionato del mondo della cronometro a squadre con il proprio club Omega Pharma-Quick Step. Nella sua carriera ciclistica iniziata all’età di 14 anni, è la quarta volta che si aggiudica una gara in Italia: da under 23 due tappe al Giro delle Regioni nel 2005 (Ortona-Chieti e Perugia-Sinalunga) e la classica in linea Coppa Città di Asti nel 2007. In stagione, nel mese scorso di febbraio, è stato capace di vincere la Vuelta Algarve più la frazione a cronometro della breve gara a tappe disputata in Portogallo.
“Ci speravo, era stata una grande giornata per me, alla seconda crono stagionale dopo il quinto posto nella prova contro il tempo in Argentina e dopo l’infortunio alla spalla patito a metà febbraio – ha spiegato il parmense Adriano Malori, l’ex iridato under 23 a cronometro nel 2008, campione italiano professionisti della specialità nel 2010 e nel 2011 -. Mi spiace non aver vinto, ma perdere dal campione del mondo ci sta. Sono partito bene, la pedalata era efficace e ho affrontato bene le poche curve del percorso. Ho realizzato il miglior intertempo, poi Martin ha rimontato”.
Sempre all’attacco, in evidenza sulla salita di Passo Lanciano nella Ortona-Chieti e sui muri delle colline marchigiane nei dintorni di Porto Sant’Elpidio, Damiano Cunego (Lampre-Merida) ha ricevuto oltre alla maglia verde dei Gran Premi della Montagna anche la targa di atleta più combattivo della corsa (dalle mani di Mauro Vegni, direttore operativo di RCS Sport): è il premio intitolato a Franco Mealli, l’inventore della Tirreno-Adriatico nel lontano 1966.
Per Cunego, ex vincitore del Giro d’Italia 2004, si è chiusa “una buona settimana, soprattutto se si consider che sono ancora in fase di preparazione. Oltre a correre e ad allenarmi sono riuscito anche a vincere una maglia, quella verde degli scalatori, che dà sempre tanta fiducia. Esco dalla Tirreno-Adriatico con ottime motivazioni e fiducioso in vista dei prossimi appuntamenti, Paesi Baschi e Classiche delle Ardenne. Quale preferisco? Amstel, Freccia e Liegi sono le ‘mie’ corse, mi piacciono tutte e tre”.
Oltre al terzo posto nella generale, Contador ha potuto vestire la maglia rossa di leader della classifica a punti; a Kwiatowski quella bianca di leader di miglior giovane (under 25) mentre la Movistar Team, con gli azzurri in gara Eros Capecchi e Giovanni Visconti, ha vinto la graduatoria speciale a tempo riservata alle squadre.
Ufficio Stampa
Luca Alò
Nella foto 1) NIBALI
Nella foto 2) Tony MARTIN