Una stagione particolare, strana, che nessuno avrebbe mai saputo immaginare. Per Ariel Svoboda, dopo tre promozioni consecutive in Legadue (Latina, Barcellona, Trapani), calarsi nella realtà della DNC poteva anche non essere facile. “La situazione che si è determinata la scorsa estate è stata unica: di sicuro, sono felice di aver accettato di rimanere a Trapani – spiega Svoboda – perché ho avuto sul campo l’opportunità di risarcire i tifosi per l’amarezza enorme della mancata partecipazione alla Legadue

I nostri tifosi sono meravigliosi: anche come ci hanno seguiti a Legnano, per la Coppa Italia, è qualcosa di eccezionale. Ricorderò per sempre quando, durante la finale, cantavano a squarciagola, in un palazzetto pieno: ‘Non siamo da serie C’. Avevano e hanno ragione”.

 

Fermo per un risentimento muscolare, Svoboda conta di arrivare alla prima di playoff tirato a lucido. “C’è stato qualche contrattempo di troppo: sono un perfezionista e nel mio lavoro guardo anche i dettagli. Noi ci siamo allenati con un ritmo e un atteggiamento da grandi professionisti però tutto ha funzionato a meraviglia fino a Natale. Poi, abbiamo sofferto troppo per i numerosi infortuni e la qualità del lavoro inevitabilmente è diminuita. Spesso non sono contento delle mie prestazioni e di quelle della squadra, quando c’è qualcosa che non funziona non riesco ad esser spensierato anche fuori dal campo. Vedremo di disputare questi ultimi due mesi nel miglior modo possibile”.

L’incontentabile Ariel non ha esultato troppo neanche quando gli è stato attribuito il tiolo di Mvp alla Final Eight di Coppa Italia di Legnano. “Lì non ho giocato bene, ho sbagliato molto: però, sono stato contento di aver ricevuto quel premio. Non per me, ma perché è stato il classico riconoscimento da dividere con la squadra, la società, i tifosi, con tutti”.

Adesso, le ultime tre gare di stagione regolare, poi i playoff. C’è un percorso netto da mantenere ma soprattutto l’obiettivo più importante da raggiungere: quello della promozione. “Tutto parte dagli allenamenti. C’è necessità di riprendere a lavorare con intensità, preparandoci agli appuntamenti più importanti della stagione. Sono contento che siano arrivati ad allenarsi con noi giovani come Gentile e Di Vita: la qualità del lavoro è immediatamente migliorata. Riprendendo questa settimana, dobbiamo ricordarci che da qui alla fine dovremo lavorare senza pensare ad altro: si finirà a giugno e la strada da percorrere è molto lunga”.

Ufficio Stampa