Adesso lo si può dire. Alzi la mano chi si aspettava una partenza così lanciata e sparata dell’Alter Ego. Sì, chiaro, molti di voi, perchè la fede non contempla mezze misure, o la si ha oppure no, ma, via, così fragorosa e roboante certamente no. Mica questione di scarsa fiducia nella ciurma di Fernandez, macchè, semmai la consapevolezza che sarebbe servito un diverso e più lungo rodaggio alla comitiva griffata Stefano Zarattini per decollare e volare alto, questo sì. Invece Fortino, Vampeta ed i loro amici hanno ingranato presto e bene la quinta schizzando lassù dove per ora regge solo la Marca campione e allora è sicuramente un bel vivere e un bel vedere per tutti. Tuttavia spaventa il passo da macchina da guerra dei Lupi perennemente affamati: aldilà dei record parziali, la miglior difesa del campionato e un attacco atomico, sorprende la regolarità della squadra che procede a rullo contro tutto e tutti coniugando qualità alla tenuta mentale che non snobba niente e nessuno. Le premesse ideali per progettare qualcosa di corposo e succoso. Rieti è stata l’ennesima conferma della poderosa cavalcata della Luparense, ma è già tempo di proiettare testa e gambe al duello di domenica alle 18 al PalaBruel col Pescara. Sì, d’accordo, i biancazzurri abruzzesi non sono quelli di giugno e se è per questo neppure quelli di un anno e mezzo fa nel remake della

finale per lo scudo 2010. Cambiate troppe cose da quelle parti dove hanno avviato un nuovo corso che richiede tempo e pazienza. Eppure Pescara è quello che lo scorso giugno ha tolto di mezzo Vampeta e soci nella semifinale per il titolo proprio sulle tavole del palazzo di Cà Dolfin (con relative code polemiche) e allora, come dire, è opportuno e agonisticamente corretto prendersi una sana rivincita che chiaramente non avrà lo stesso sapore, ma significato indubbiamente sì. E poco male se gli adriatici non sono più la corazzata dei giorni belli, rimangono interlocutore referenziato e di blasone. Sicchè è necessario stangare senza remissione, non fosse altro per conservare la vetta e anzi regalarsi 48 ore da leader solitari profittando del posticipo della Marca e per mantenere il percorso netto interno. I biancazzurri le hanno appena buscate a domicilio dal non irresistibile Venezia e ovviamente hanno attraversato tempi migliori, ma appunto per questo vanno presi con due mollettoni grossi così e, già che ci siamo, con un altro paio di pinze. Anche se sotto il profilo dei cosiddetti cali di tensione, la compagnia Alter Ego ha già offerto solidissime dimostrazioni di atteggiamento da big. Semmai pagheremmo di nostro perchè questa condizione assista i ragazzi nella lunga volatona playoff, nell’unica fase della stagione cioè in cui conta stare benone. E se il popolo del PalaBruel risponderà come nelle ultime uscite, la Luparense avrà rintracciato il suo fortino. In campo e fuori.

 

Vincenzo Pittureri

LUPARENSE CALCIO A 5

 Ufficio Stampa