21 squadre dei Dsm di tutta Italia, sino a sabato 17 settembre
“Non sapevo che cosa era il calcio, il dottore mi ha fatto provare e ora mi piace…mi chiamano Ringhio, come Gattuso, anche se io non so chi sia…” dice Vittorio di Palermo
Roma, 15 settembre. Torna “Matti per il calcio” Uisp, una delle più significative Rassegne di calcio sociale e per tutti nel nostro paese, a Montato di Castro (Viterbo), da oggi sino a sabato 17 settembre.
Scendono in campo 21 squadre, record della manifestazione giunta quest’anno alla V edizione. Le squadre di calcio a 7 sono formate da malati mentali, operatori e medici dei Centri e dei Dipartimenti di salute mentale di tutta Italia. Fischio d’inizio alle 15 di oggi, con la partita tra ‘Va Pensiero’ di Parma (vincitrice della Rassegna nel 2008) e ‘Zambra-Tutti matti per lo sport’ di Pisa. A seguire, partite non stop sui due campi allestiti nell’impianto sportivo comunale A.Martelli di Montalto di Castro. Formazioni provenienti da ogni angolo della penisola, da Torino a Oristano, da Reggio Calabria a Roma, da Palermo a Genova. Le partite si susseguiranno dalla mattina alla sera anche nella giornata di venerdi 16 settembre: complessivamente ne verranno disputate 30 e saranno coinvolti circa 300 giocatori più altrettanti accompagnatori e organizzatori.
Sabato 17 settembre, in mattinata, sono previste le semifinali e le finali. Alle 12 si terranno le premiazioni, al centro del campo. Anche se a Matti per il calcio tutti sono protagonisti: infatti venerdi 16 settembre, alle 21, è prevista una festa dove verranno premiati tutti i partecipanti, presso il palazzetto dell’impianto sportivo.
Sono molte le storie e le esperienze che si incroceranno durante i tre giorni della manifestazione. Davide di Torino, 27 anni, ha chiesto di essere trasferito in una Asl della sua città che partecipa a Matti per il calcio: dopo tre anni di attività è soddisfatto ed è diventato uno dei leader del gruppo. Vittorio di Palermo, 28 anni: “Prima il pallone non era mio amico, non sapevo giocare, non mi piaceva, poi il dottore mi ha fatto provare ed ora sono bravino. Gli amici mi chiamano Ringhio, perchè metto molta grinta in campo come Gattuso… neanche so chi sia, ma mi hanno spiegato che è forte in difesa…”. La squadra ‘Va Pensiero’ di Parma ha raggiunto Montalto di Castro in pullman, toccando e visitando nuove città come Tarquinia e Tuscania. “Il calcio è anche mettere il naso fuori città: abbiamo visto posti nuovi che diversamente non avremmo mai visitato”, dice Mario di Parma, uscito dall’isolamento soltanto di recente: per lui non esistevano amicizie, né relazioni con gli altri. Col calcio ha imparato a superare la diffidenza e in campo è uno di quelli che… passano più spesso la palla. Stefano di Parma era praticamente immobile, le sue giornate le passava appeso alla finestra. Poi ha incontrato Matti per il calcio, gioca da sette anni ed ha trovato molti amici. Massimiliano di Torino, 32 anni, lotta contro l’obesità sin da bambino. Non aveva mai pensato prima di poter indossare maglia e calzoncini e poter scendere in campo. Ci riuscirà quest’anno, con un completo cucito su misura. “Questa – dice – è l’unica manifestazione calcistica in cui non si viene discriminati per il peso o l’aspetto fisico”.
“Matti per il calcio” , ovvero: esiste un calcio diverso, che agisce come strumento di integrazione, per superare l’isolamento, per socializzare e riconquistare un equilibrio con il proprio corpo. Perchè il calcio è partecipazione e relazione. “Il calcio è una coterapia – spiega il prof. Fiorino Mirabella, dell’Istituto Superiore di Sanità – se affiancata alle terapie classiche apporta indiscutibili vantaggi, aggiuntivi alla cura del paziente che è inserito in un contesto dinamico, di vita vissuta. Con altri tipi di terapia è più difficile ottenere questi risultati. Inoltre il calcio diminuisce nei pazienti il desiderio di bere e di fumare perché stimola l’attenzione verso il proprio corpo e la propria efficienza”. La rassegna “Matti per il calcio” è un esempio di buona pratica che si va estendendo ad altre realtà anche grazie al progetto Uisp Sportiva…mente: lo sportpertutti per la qualità della vita delle persone nell’area del disagio mentale”. Il progetto è stato avviato nel 2010 e punta sulla possibilità di elaborare e disseminare sul territorio buone pratiche di sport per le disabilità ed il disagio. A Montalto di Castro, venerdì 16 settembre presso la Centrale Enel A.Volta, a partire dalle 11.00, si terrà un incontro pubblico per la presentazione dei risultati scientifici del progetto. Parteciperanno i responsabili locali del progetto, operatori sanitari e operatori dei comitati Uisp coinvolti, insieme a psicologi e psichiatri da varie città.
Queste sono le squadre partecipanti alla V edizione di Matti per il calcio: APD LA TORRE CARBONIA/ASD I FENICOTTERI (Carbonia), ASD ROCCO SCOTELLARO (Eboli), CTA S. ANTONIO PIAZZA ARMERINA (Enna), ASD “FUORI DI TESTA” (Fabriano), ASS.NE POLISP INSIEME PER SPORT (Genova), I DEVILS (Milano), RAPPRESENTATIVA MONZA BRIANZA (Monza), UISP PALERMO (Palermo), GRUPPO SPORTIVO “Va’ Pensiero” (Parma), L’AIRONE (Pescara), GRUPPO SPORTIVO “METRO’S” (Piacenza), ZAMBRA Tutti Matti Per lo sport (Pisa), Centro Sportivo GI.A.RE (Reggio Calabria), REAL…..Mente (Roma), TUTTI PER UNO (Roma), QUARTU S. ELENA (Cagliari), ASD DELFINI AZZURRI (Taranto), ALL BLACKS VAL VIBRATA (Teramo), SOPRATTUTTO GIOCANO (Torino), COLPI DI TESTA (Torino), ASD “Cittadini del Mondo” (Varese),
Ivano Maiorella
Ufficio stampa e comunicazione Uisp
Scheda: che cos’è “Matti per il calcio”
Sono passati trentatre anni da quando la legge Basaglia ha disposto la chiusura dei manicomi. “Dal momento in cui oltrepassa il muro dell’internamento – scriveva Basaglia – il malato entra in una nuova dimensione di vuoto emozionale”. Colmare quel vuoto utilizzando il calcio: intorno a questa idea si sono mosse, sin dagli anni ’90, molte Asl italiane insieme all’Uisp e a molti psichiatri. Sono state formate squadre composte da malati, infermieri e medici che nell’arco dell’anno si allenano e partecipano ai Campionati Uisp territoriali.
In particolare a Torino la collaborazione diventa assidua e da lì parte il progetto Matti per il calcio Uisp che si diffonde – anche in maniera spontanea – in altre città. Il 3 dicembre 2007 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha consegnato a Roma una targa speciale a “Matti per il calcio Uisp” nell’ambito della Giornata Internazionale della Disabilità. Il riconoscimento è stato attribuito ad una delegazione dell’Uisp Torino e nazionale che da oltre vent’anni promuove il progetto “Matti per il calcio”. Nella delegazione Uisp c’era anche il volto noto di Alfredo Trentalange, arbitro internazionale, che volentieri si è messo a disposizione di questo progetto: “Grazie agli ultimi sono arrivato al Quirinale – dice lapidario – grazie ai primi non mi era mai riuscito prima”.
Questa esperienza è anche diventata un libro e un film. Il libro: “Fuori di pallone”, edito Uisp-Sportpertutti, aprile 2008. Testo di Maurizio Crosetti, contributi di Bruno Pizzul e Paolo Verri Fotografie di Luigi Bertello, Michele D’Ottavio, Massimo Pinca, Stefano Serra.
Il film è “La partita infinita- progetto matti per il calcio”, video-documentario, girato da Massimo Arvat, prodotto da Uisp e Zenit arti audiovisive, 2006. Partita fra la selezione Matti per il calcio Piemonte e la nazionale scrittori, disputata a Torino presso lo Stadio Primo Nebiolo.
A Roma ci sono varie squadre promosse autonomamente dai vari dipartimenti di salute mentale, organizzate in un campionato regionale Uisp di dodici partite più playoff. Tutti i giocatori sono in cura con psicofarmaci e lottano per reintegrarsi nella società. Il regista De Biasi e lo scrittore Trento hanno documentato l’intera stagione sportiva 2003-2004, per tutto l’anno si sono allenati insieme ai ragazzi, e una volta terminate le riprese sono rimasti come volontari nella squadra. Da questa esperienza è nato il film “Matti per il calcio”che ruota attorno alla squadra di calcio della polisportiva «Il Gabbiano», nata nel dipartimento di salute mentale della Asl Roma A
Il ricorso allo sport, e al calcio in particolare, da parte dei Centri di igiene mentale a scopo riabilitativo si sviluppa grazie all’incontro tra medici e Uisp: l’esperienza si estende progressivamente in varie città. “Sport e disabilità si incontrano su un terreno condiviso, il gioco e la terapia si confondono, il calcio diventa davvero un linguaggio comune che innalza ponti tra le persone, crea relazioni e non costruisce steccati”, dice Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp. “Tutto ciò ci rende orgogliosi. Mentre nel mondo del campionismo sportivo la prestazione è diventata un fine a cui sacrificare tutto, anche la vita. Nello sportpertutti l’attività motoria è un mezzo per migliorare la vita, anche quando è particolarmente difficile. Questo è un segnale che vogliamo lanciare a tutto il mondo del calcio”.
Nella stagione 2005-2006 esisteva un progetto regionale “Matti per il calcio” (Piemonte- Valle D’Aosta) in collaborazione tra Uisp Piemonte e i centri di salute mentale delle due regioni. La prima finale si è disputata a maggio 2006 tra la selezione matti per il calcio del progetto e la nazionale scrittori.
La prima esperienza nazionale di “Matti per il calcio”, dove raccogliere e far interagire le varie esperienze cittadine, prende il via nel 2007 a Montalto di Castro (Vt). L’esperienza prosegue con successo crescente e dal 16 al 18 settembre 2010 appuntamento confermato a Montalto di Castro per la quarta edizione: partecipano 16 squadre provenienti da tutta Italia, complessivamente saranno impegnate circa 500 persone e le partite si susseguiranno non stop dalla mattina al tramonto.