Si è svolta ieri l’assemblea dei soci del Basket Trapani s.r.l., in un seduta ordinaria e una successiva straordinaria. Lo scopo è stato quello di ottemperare ai doveri previsti dalla legge, nell’ambito delle trattativa iniziata da diverse settimane, riguardanti la cessione della maggioranza o la totalità delle quote societarie ad una cordata di imprenditori, rappresentati dal commercialista, dottor Francesco Vulpetti. Un passaggio giuridico indispensabile, cui ha fatto seguito una comunicazione della proprietà del Basket Trapani ai soci, con l’intento che fosse resa nota anche ai tifosi e a tutta la città.

 

 

Cari soci, cari tifosi,

siamo giunti ad un momento importante e significativo del nostro sodalizio.

I fatti e le vicende che hanno caratterizzato questi due anni di proprietà della nostra famiglia chiedono un momento di analisi e di scelte.

Quando nel giugno 2009, in soli 14 giorni, subentrammo alla proprietà di Andrea Magaddino, sportivo e professionista indiscusso, ed alla quale questa società deve riconoscere i giusti meriti,  sapevamo di dover affrontare una piazza competente ed assetata di rinnovamento e vittorie, ma anche di farci carico di un abnorme deficit finanziario, per una società partecipante al campionato di serie A dilettanti,  pari a circa 400 mila euro.

Con grande spirito di sacrificio, abbiamo trasferito sul progetto Basket Trapani, esperienza e risorse sia finanziarie che umane, con un unico grande obiettivo: la creazione di un rinnovato entusiasmo che potesse portare, nel triennio, alla vittoria del campionato ed al ritorno in Legadue.

Il primo anno, nonostante le garanzie dell’amministrazione comunale, siamo stati costretti a non poter utilizzare il Palailio per tutto il girone di andata. Questa circostanza ha minato duramente il nostro progetto.

Infatti, la mancanza di adeguati e programmati incassi da biglietteria e il venir meno di alcune sponsorizzazioni a causa della indisponibilità dell’impianto, hanno reso necessario un oneroso appesantimento finanziario della società, in parte garantito e sostenuto da mezzi finanziari della nostra famiglia, che però hanno avuto un immediato riflesso sul rispetto temporale dei pagamenti tutti.

Mi piace ricordare, a voi soci, che il costo medio dei campionati svolti è stato di circa 1 milione di euro annuo, e gli incassi da enti pubblici e da biglietteria sono stati complessivamente di circa 800 mila euro in 2 anni. Ciò vuol dire che, considerando il deficit

iniziale che si equivale con il debito attuale,  sono stati garantiti introiti per oltre 1,2 milioni di euro da realtà estranee alla piazza di Trapani ed a noi vicine.

 

Con uguale entusiasmo, avevamo deciso di affrontare lo scorso campionato fiduciosi di una maggiore partecipazione, in termini economici, delle aziende e degli imprenditori trapanesi.

Ad inizio stagione, nel luglio scorso, il nostro general manager, Francesco Lima, a cui rinnoviamo un affettuoso e sincero ringraziamento per il lavoro che svolge al nostro fianco da oltre un decennio, ci propose un budget a nostro avviso coerente con le nostre possibilità e noi decidemmo di continuare questa esperienza con l’obiettivo di poter condurre la squadra alla vittoria.   

Pur valutando il persistere della crisi economica diffusa che, ovviamente, rendeva difficile il coinvolgimento di sponsor, siamo stati sempre convinti che una buona squadra avrebbe consentito un sussulto d’orgoglio per tanti imprenditori trapanesi, coinvolgendoli in una strategia che nel medio periodo avesse potuto consentire a loro il trasferimento della proprietà ed il governo della stessa.

Un ulteriore ritardo, causato dal prolungarsi del rinnovo della convenzione con il comune per la concessione del Palailio e del relativo contributo da erogare, ha nuovamente portato a ritardi su incassi e pagamenti della società.

La convenzione, oggi vigente e fino al 30 giugno 2013, è stata sottoscritta soltanto il 21 novembre 2010.

Il 16 dicembre 2010 è successo qualcosa che mai ci saremmo potuti aspettare: un comunicato da parte di giocatori, staff tecnico e collaboratori che metteva “alla berlina” la proprietà per il mancato rispetto dei tempi di pagamento degli emolumenti, che a quella data erano due mensilità, e che fra l’altro dopo pochi giorni era già programmato il pagamento di una di esse, così come è avvenuto.

Da quel momento è iniziato un lento logorio del rapporto con i giocatori e lo staff che ha avuto un ulteriore strappo il 22 gennaio 2011 con una palese protesta in campo da parte dei giocatori.

La reputazione della nostra famiglia è stata costantemente messa in una condizione a dir poco spiacevole, con continui attacchi giornalistici e radiotelevisivi, che ci hanno sempre rappresentato in maniera non corretta, rispetto agli impegni che abbiamo garantito per il Basket Trapani.

L’11 marzo 2011, abbiamo comunque svolto una conferenza stampa aperta dove abbiamo ammesso le nostre responsabilità e non ci siamo tirati indietro per il rispetto dei saldi finali di gestione, in particolare verso i giocatori e lo staff tecnico.

Ma, allo stesso tempo, abbiamo comunicato la nostra volontà e disponibilità a lasciare la proprietà ed il controllo della società ad altri imprenditori che avessero a cuore il futuro del Basket Trapani.

Nonostante il nostro ulteriore impegno pubblico, abbiamo dovuto registrare l’assenza di un vero e proprio feeling con la città,  con le istituzioni e con il potere economico (citazione da Trapani OK del 12 marzo 2011).

 

Non siamo più riusciti, nonostante i ripetuti sforzi economici, a dimostrare la nostra buona fede ed il nostro affetto verso questo sport e verso questa squadra. E’ bene precisare che l’autogestione non è mai esistita, che la proprietà ha sempre garantito, in accordo con il fidato Andrea Burgarella, le risorse necessarie per le trasferte ed il rispetto di quelle scadenze che avrebbero compromesso giuridicamente il risultato sportivo.

Tutto questo non è servito, ed allora abbiamo deciso, per il bene del risultato da raggiungere di proseguire in silenzio il nostro ruolo.

Ciò nonostante, siamo stati sempre visti come inaffidabili  e menzogneri.

Un’ulteriore conferenza stampa in data 27 aprile, prima dei play-off promozione, è stata svolta, a nostra insaputa, da giocatori e staff tecnico ed in tale circostanza, abbiamo ricevuto minacce verbali pubbliche dai nostri giocatori, addirittura miranti ad ostacolare il nostro ingresso al Palasport per le partite.

A tutti questi comportamenti, abbiamo sempre risposto con il silenzio.

Abbiamo valutato più importante il risultato sportivo, ed in effetti almeno sotto questo aspetto l’obiettivo è stato raggiunto: la promozione sul campo in Legadue.

Dal 2 maggio 2011 abbiamo iniziato una trattativa con il dottor Francesco Vulpetti per l’ingresso nella compagine societaria di alcuni imprenditori trapanesi che si sono dimostrati disponibili a condividere il progetto Basket Trapani.

Tale trattativa, è basata su condizioni economiche e temporali che abbiamo visto con positività.

Abbiamo, con trepidazione seguito le finali di playoff, credendoci e tifando (abbiamo fatto omaggio gli spettatori di  5.000 magliette commemorative), in ultimo abbiamo gioito per la vittoria finale di Ostuni.

Lo scorso 4 giugno, ritenevamo di poter condividere questa immensa gioia con tutti gli attori protagonisti, giocatori, staff, dirigenza, tifosi ed istituzioni. Così non è stato.

Il Presidente è stato contestato dai suoi stessi giocatori. Per le strade qualche isolato facinoroso ha azzardato commenti poco piacevoli e irrispettosi. Il signor Sindaco non ha ritenuto di condividere neanche una telefonata di congratulazioni.

Siamo stati i servi sciocchi di una splendida commedia.

A questo punto il nostro ruolo si esaurisce.

Continueremo con il dottor Vulpetti a trovare una soluzione per il trasferimento della totalità del nostro pacchetto azionario alle stesse condizioni economiche con la quale nel giugno 2009 ci facemmo carico del futuro del basket trapanese (per memoria euro 386.824 di accollo debiti ed euro 90.000 di rimborso per anticipazione soci all’avvocato Magaddino).

La transazione dovrà essere conclusa tassativamente entro il 15 giugno 2011 al fine di consentire tutti gli adempimenti per l’iscrizione al Campionato di Legadue e comunque dopo aver rispettato la clausola di prelazione dell’avvocato Andrea Magaddino.

E’ nostra espressa volontà rinunciare integralmente alle nostre anticipazioni che sono pari a circa 450 mila euro.

In caso di negativa conclusione della trattativa. ci vedremo costretti a prendere in considerazione ulteriori richieste di acquisto che prevedano il trasferimento del titolo  fuori

Trapani, con l’ovvia conseguenza della messa in liquidazione della stessa società.

Appare opportuno precisare che a differenza di 2 anni fa, oggi il Basket Trapani s.d.r.l. :

  ha il diritto a partecipare ad un campionato nazionale di Legadue

        per altri 2 anni è vigente la convezione con il Comune di Trapani per l’uso del Palailio ed il relativo contributo

        nel corso dell’anno la media spettatori è stata di oltre 2.000 persone

Con profondo rispetto e ringraziamento a tutti colori hanno creduto nel nostro progetto.

Alessandro Massinelli (presidente del Basket Trapani)

 

Si chiede scusa ai colleghi per la lunghezza del comunicato ma si è ritenuto opportuno che in questa fase delicata della vita societaria non fosse riportato un sunto dei pensieri della proprietà ma la realtà testuale.

 

Ufficio Stampa

Nella foto Francesco Lima e Alessandro Massinelli