Nonostante la sua grande esperienza in Italia, essendo arrivato alla sua settima stagione nel nostro Paese, la Final Four di Coppa Italia è un evento al quale anche un veterano come il capitano Alvin Young ha partecipato una sola volta. Era il 2009 e Reggio Emilia, nella quale giocava assieme all’altro reyerino Maestrello, venne sconfitta da Cremona che ospitava la Final Four. Per lui fu una partecipazione a metà perché dovette lasciare il campo nella prima parte di gara per un infortunio.

 

“Quasi lo avevo dimenticato – ammette –  ma posso dire che affronto quest’esperienza come se fosse la prima volta e per questo sono molto eccitato. Non sono comunque del tutto nuovo a questo tipo di eventi perché ho avuto un’esperienza di Final Four anche quando giocavo in Israele”. Dopo la pesante sconfitta di Jesi l’Umana Reyer ha l’opportunità di rifarsi in un appuntamento di prestigio che vedrà gli orogranata contendere ad un’agguerrita Veroli, sabato alle 18.00, il pass per la finalissima del trofeo in programma il giorno successivo alle 20.45. “Per noi è una buona cosa che un appuntamento del genere arrivi in questo momento – dice il capitano  – proveremo a dare il meglio, con la consapevolezza che si tratta di un appuntamento diverso dal campionato.  E’ un evento di grande prestigio e ogni atleta deve sempre puntare alla vittoria in ogni circostanza. Per noi sarà però anche un’ opportunità per allenarci a partite “senza ritorno” che saranno per questo molto simili a quelle dei playoff”.  Dopo quanto successo a Jesi sarà anche un’occasione per cercare di lasciarsi tutto alle spalle e dimostrare che è stato solo un episodio? “Io ho sempre pensato – spiega “forever” Young – che nel basket ogni partita una volta che è finita appartiene al passato, sia che si sia vinto o che si sia perso. Bisogna sempre guardare all’appuntamento successivo, facendo certamente tesoro di quello che si è imparato dalle esperienze precedenti. La stagione è molto lunga, e tutti proviamo ad essere perfetti ma è chiaro che questo non è possibile. Ci sono dei picchi positivi e dei momenti di flessione, ma l’importante è che si sappia reagire e imparare dagli errori. E se devono arrivare certi momenti  è meglio che accada ora, piuttosto che più avanti”. Questo vale anche per lo stesso Alvin Young? “Direi che vale per tutti – precisa – credo che una stagione viva sempre di alti e bassi, questo è fisiologico. Ma la forza di una squadra dev’essere proprio quella di aiutarsi l’un l’altro anche in queste cose perché non è possibile che tutti gli elementi siano costantemente al top”. Un’ultima parola poi Young la dedica ai tifosi reyerini. “Ci seguono sempre e immagino che più di qualcuno verrà anche alla Final Four. Siamo orgogliosi di giocare per questa maglia e vogliamo che loro siano orgogliosi di noi”.

Alla Final Four ha dedicato uno speciale il magazine Superbasket che nel numero di questa settimana dedica la copertina all’Umana Reyer e un inserto all’evento di sabato e domenica.

S.S.D. Reyer Venezia Mestre Spa

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